E’ boom del lavoro interinale nel fiorentino

Boom dei lavoratori interinali in somministrazione a Firenze (+26%), aumenta anche la loro età (gli over 40 sono il doppio dei giovani): ecco tutti i numeri. Nidil Cgil: “La somministrazione si sposta verso la piccola impresa ed è passata – da parziale strumento di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani alla prima occupazione – a strumento di ricollocazione di chi durante la crisi il lavoro lo ha perso. In generale, questa ripresa genera occupazione precaria, anche perché le missioni di lavoro sono nella maggior parte dei casi brevissime”

23-11-2017 – Osservando l’andamento della somministrazione a Firenze nel II trimestre 2017 (fonte Ebitemp, l’Ente bilaterale della somministrazione), il primo elemento che salta agli occhi è la prosecuzione del forte aumento di occupati somministrati nel corso dell’ultimo anno. Se nel primo trimestre 2017 si è registrato un aumento ben oltre il 20% rispetto allo stesso periodo del 2016, nel secondo trimestre si è passati dai 7.419 occupati del 2016 ai 9.393 del 2017, con un aumento del 26,6%. I nuovi assunti sono invece raddoppiati passando dai 318 del secondo trimestre 2016 ai 615 del secondo trimestre 2017. Aumenti che non hanno pari negli ultimi dieci anni.

Somministrazione: confronto tra il II trimestre 2016 e il II trimestre 2017

La crescita è pressoché generalizzata e senza distinzione di dimensioni aziendali. I somministrati nelle aziende con oltre 250 dipendenti sono 2.463 (in aumento del 16% rispetto al secondo trimestre 2016). Crescono in modo ancor più deciso nelle piccolissime imprese. Sono 465 i somministrati in aziende con un solo dipendente (con un aumento del 62%). Più in generale i somministrati in aziende sotto i 15 dipendenti sono 2.624.
Il settore dove la somministrazione è più usata continua ad essere quello dell’informatica e del servizio alle imprese (1.292 somministrati), seguito dall’industria conciaria (1.046) e da quella dei metalli (963). Non è però in questi settori che si registra l’aumento percentuale più significativo. Il balzo più marcato si registra infatti nella sanità e assistenza sociale dove si passa da 459 somministrati a 678 (+47,7%), nei settori della chimica e della gomma (+47,2%), nei trasporti (+46%) e nel tessile (+44,5%). Gli unici settori a non registrare aumenti sono le costruzioni (addirittura in calo), l’industria alimentare e il commercio (entrambe invariate). Infine per quanto riguarda l’età, la somministrazione si conferma una tipologia di assunzione rivolta in primo luogo a chi è stato espulso dal mercato del lavoro. Il 37,7% dei somministrati ha infatti più di 40 anni, mentre gli under 25 sono solo il 15,5% (dato stabile rispetto allo scorso anno).

Somministrazione: confronto tra il II trimestre 2008 e il II trimestre 2017

Gli anni di crisi che abbiamo attraversato hanno modificato profondamente l’utilizzo della somministrazione in provincia di Firenze e il raffronto col secondo trimestre del 2008 ci aiuta a capirlo. All’inizio della crisi i somministrati in aziende con oltre 250 dipendenti erano un terzo del totale (32,8%), mentre i somministrati in aziende con meno di 15 dipendenti erano soltanto il 19,1%. Nel 2017 i dipendenti somministrati delle piccole aziende hanno superato quelli delle grandi. L’età di questi lavoratori è notevolmente cresciuta. Nel 2008 i dipendenti sotto i 25 anni e quelli sopra i 40 anni si equivalevano, oggi, come abbiamo visto, i somministrati sopra i 40 anni sono ben oltre il doppio dei giovani. Sono in parte cambiati anche i settori di maggior impiego della somministrazione. Se l’informatica e i servizi alle imprese continua ad essere il settore “principe” della somministrazione nel 2008 il commercio (all’ingrosso e al dettaglio) impiegava il 14,1% della somministrazione totale. Oggi ne impiega solo il 5,2%. Le costruzioni ne impiegavano il 5,4% ed oggi solo il 2,9%. All’opposto è cresciuto l’utilizzo in gran parte dei settori industriali. L’industria tessile e conciaria è passata dal 9% al 15,1%, quella metalmeccanica dal 10,8% al 13,4%. Ma soprattutto è cresciuta nell’istruzione e nei servizi alla persona. Nell’istruzione in particolare si passa da 30 somministrati a 329. Cioè dallo 0,5% al 3,5%. Nella sanità dal 2,8% al 7,2% e nei servizi pubblici dal 3,3% al 5,8%.

Parziali conclusioni

Presi da soli questi dati non sono certo esaustivi, perché andranno comparati con l’andamento occupazionale dei vari settori per capire come si è modificata l’incidenza della somministrazione sul totale dei lavoratori. In ogni caso, pur rimanendo limitata, appare plausibile che su base provinciale tale incidenza sia in deciso aumento, come rilevato anche dall’Istat per l’anno 2016 e che la somministrazione stia facendo da traino agli avviamenti al lavoro.
Alcuni analisti considerano l’aumento di lavoratori in somministrazione l’anticipazione di un aumento generale dell’occupazione. Speriamo sia vero, quel che è certo è che a fronte di una certa ripresa economica, anche guardando i dati della somministrazione, ad aumentare per ora è soprattutto l’occupazione precaria. È importante evidenziare infatti che, secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, i contratti di somministrazione sono generalmente molto brevi: nel 74,8% dei casi non superano i 30 giorni effettivi di lavoro e, in particolare, il 28,5% ha una durata di appena un giorno. Non si può infine sottovalutare come la crisi abbia cambiato l’utilizzo dei somministrati. Si evidenziano due dati. La somministrazione è passata da parziale strumento di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani in cerca di prima occupazione, a strumento di ricollocazione di lavoratori che durante la crisi il lavoro lo hanno perso. Il secondo dato è che la somministrazione si sposta notevolmente verso la piccola e piccolissima impresa, rendendo il governo e il controllo del suo utilizzo ancor più complicato, soprattutto in mancanza di quei vincoli che nel tempo sono stati cancellati dal legislatore.

Firmato: Nidil Cgil Firenze

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