Chiude la Bekaert (Figline), lavoratori in assemblea permanente

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Lavoratori in assemblea permanente alla Bekaert di Figline Valdarno. La Fiom Cgil Firenze in rivolta: “La dirigenza ha comunicato che vuole chiudere la fabbrica, già partite lettere di licenziamento per i 318 dipendenti”
La Bekaert (ex Pirelli) di Figline Valdarno ha i lavoratori in assemblea permanente, dopo che stamani (22 giugno) la dirigenza ha comunicato la chiusura della fabbrica entro 75 giorni (già partite le lettere di licenziamento per i 318 dipendenti). “Sapevamo che ci fossero dei problemi finanziari e di mercato, ma non che si potesse chiudere lo stabilimento da un giorno a un altro. Chiediamo subito il ritiro della procedura. I lavoratori sono arrabbiati, la loro età media è sui 50 anni, troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per trovare nuove occupazioni. Per il territorio si rischia un impatto devastante, con l’indotto sono più di 400 le persone coinvolte”, dice Yuri Campofiloni della Fiom Cgil Firenze. L’occupazione ad ora è oltranza, ora dopo ora sarà valutato il da farsi. Sul posto, allo stabilimento di via Petrarca 104 (che produce cordicelle di metallo per pneumatici), c’è anche il segretario generale della Fiom Cgil Firenze Daniele Calosi.

Lavoro: Bekaert chiude fabbrica Figline, 318 posti a rischio (nota dell’azienda)

La direzione di Bekaert Group ha annunciato la decisione di chiudere il sito italiano di Figline e Incisa Valdarno, dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici (steel cord), e di cessare le attività nella fabbrica, acquistata nel 2014 da Pirelli. Lo annuncia il gruppo belga in una nota, spiegando di aver informato la Rsu, i sindacati e le autorità competenti, ed esprimendo l’intenzione di “avviare un dialogo teso ad attenuare l’impatto sociale per i 318 dipendenti interessati”. Negli ultimi anni, sostiene l’azienda, “la posizione del sito di Figline nel mercato di riferimento ha subito notevoli pressioni. A causa dei suoi costi strutturali notevolmente superiori rispetto a quelli degli altri stabilimenti di rinforzi in acciaio per pneumatici di Bekaert nella regione Emea, il sito non è stato in grado di generare performance sostenibili dal punto di vista finanziario. Consapevole della gravità di tale misura, la direzione non vede alternative per salvaguardare e rafforzare la propria posizione nei mercati europei della produzione dei rinforzi in acciaio per pneumatici”.

Chiusura della Bekaert (Figline Valdarno), Calosi (Fiom Cgil Firenze): “Un nuovo caso Embraco. Si ritiri la procedura, la mobilitazione sarà intensa”
Chiusura della Bekaert di Figline, le parole di Daniele Calosi (Segretario generale Fiom Cgil Firenze): “Tra i lavoratori ci sono rabbia e delusione ma non rassegnazione. Siamo di fronte a un nuovo caso Embraco: questa scelta aziendale è dettata dalla logica della delocalizzazione, chiudono per produrre in paesi dove costa meno farlo. Chiedo a tutti di stringersi intorno ai 318 lavoratori, la mobilitazione sarà intensa. Al tavolo ministeriale siamo pronti a discutere della vertenza a 360 gradi, ma partendo dal ritiro della procedura. Non si può trattare con la pistola della chiusura e dei licenziamenti puntata alla tempia”.

Bekaert chiude a Figline, Rossi: “Inaccettabile”. Lunedì incontro in Regione con i sindacati
“Una scelta incomprensibile, in aperto contrasto con le affermazioni che gli stessi vertici della Bekaert avevano fatto non più tardi di tre mesi fa nell’ultimo incontro al Mise sulla situazione del sito produttivo di Figline. In quella sede si confermavano il buon andamento dei volumi produttivi, la prosecuzione dei rapporti di committenza con la Pirelli e i progressi di tre progetti innovativi del piano aziendale. E oggi arriva la notizia di 318 licenziamenti in tronco. Tutto questo è inaccettabile”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta con durezza la decisione presa dalla multinazionale belga di cessare improvvisamente l’attività della ex Pirelli di Figline Valdarno, specializzata nella produzione di ‘steel cord’, le cordicelle d’acciaio impiegate nella produzione di pneumatici.
E annuncia subito un’iniziativa: lunedì prossimo, alle 15.30, la Regione incontrerà a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza, le organizzazioni sindacali. “E’ necessario mettere subito in campo – sottolinea il presidente – ogni sforzo per scongiurare la chiusura dello stabilimento e i licenziamenti. La fabbrica di Figline ha una storia gloriosa, è da sempre un centro di produzione e di ricerca avanzata nel settore ‘steel cord’, un patrimonio che non può essere disperso. Del resto – prosegue – l’azienda stessa, di fronte alle ordinarie difficoltà di un mercato complesso e a forte vocazione internazionale, mai aveva paventato la possibilità di chiudere e licenziare. E voglio anche ricordare – continua – che da parte di lavoratori e sindacati c’è sempre stata, fin dalle trattative per il passaggio da Pirelli a Bekaert, nel 2015, la piena disponibilità a sostenere processi di crescita della produttività del sito”.
“Lavoreremo a stretto contatto con il Mise, che martedì prossimo convocherà azienda e sindacati – conclude Rossi – e come Regione metteremo a disposizione ogni strumento normativo e finanziario previsto per contribuire a scrivere una storia diversa per il sito di Figline. Una storia che parli ancora di lavoro e di sviluppo. Anche nella consapevolezza che ci sono ancora commesse importanti da realizzare a Figline e che la stessa Pirelli deve essere chiamata in causa”.

Chiusura della Bekaert (Figline Valdarno), Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): “Scelta intollerabile, ci opporremo. Si rischia un dramma sociale per il territorio”. Solidarietà ai lavoratori dalla Filcams Cgil Firenze
Chiusura della Bekaert di Figline, le parole di Paola Galgani (Segretaria generale Cgil Firenze): “La decisione dell’azienda è intollerabile e irresponsabile verso un intero territorio. Siamo a fianco dei lavoratori in protesta e facciamo appello a tutte le istituzioni e le forze sociali a fare quadrato. L’azienda torni sui suoi passi, il governo intervenga a tutela dello stabilimento e soprattutto di chi ci lavora. La Bekaert è una azienda fondamentale nel tessuto produttivo e sociale del territorio, per questo faremo tutto il possibile per opporci a chi vuole chiuderla aprendo un vero e proprio dramma sociale per centinaia di famiglie”. Aggiunge Massimiliano Bianchi, segretario generale di Filcams Cgil Firenze: “Esprimo la solidarietà mia, della categoria e di tutte le Rsu ai lavoratori della Bekaert di Figline per le modalità brutali e scomposte della decisione comunicata dall’azienda. Vi siamo vicini e siamo a disposizione per qualunque cosa”.

Bekaert, la nota della segreteria Cgil Firenze
La Segreteria della CGIL Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze, nel condannare la grave decisione da parte della Bekaert Group di chiudere il sito italiano di Figline Valdarno che occupa fra azienda e indotto circa 400 lavoratori, esprime totale vicinanza a tutti i lavoratori coinvolti ed alle loro famiglie e conferma l’assoluta determinazione, a fianco della categoria, ad intervenire con tutti gli strumenti a disposizione per far recedere da tali scellerate intenzioni la proprietà. Non è accettabile che non si trovi il modo di investire su questo sito della Bekaert che costituisce per tutto il tessuto sociale circostante un punto di riferimento fondamentale per l’occupazione e l’economia del territorio.

Bekaert (Figline), è sciopero e assemblea permanente. Angelini (Cgil Toscana) si è recata allo stabilimento: “Siamo accanto ai lavoratori, è il momento di affrontare il tema delle delocalizzazioni a livello nazionale e europeo”
Chiusura Bekaert (Figline Valdarno): i lavoratori hanno deciso per lo sciopero e l’assemblea permanente (almeno fino a martedì, giorno dell’incontro sulla vertenza al Ministero), superando l’iniziale intento di occupare lo stabilimento. E alla fabbrica questo pomeriggio si è recata la segretaria della Cgil Toscana Dalida Angelini, per portare personalmente il sostegno sua e di tutta l’organizzazione ai lavoratori. “Una situazione gravissima, è inconcepibile ritrovarsi dall’oggi al domani senza lavoro. Questi lavoratori stanno già trasformando la rabbia e lo scoramento in lotta e mobilitazione e noi siamo accanto a loro. È il momento di affrontare, nei tavoli di crisi sulla vertenza locali e nazionali, il tema della delocalizzazioni a livello europeo, basta con questa corsa al dumping verso il basso”, ha detto Angelini.

La nota di Mirko Lami (Cgil Toscana)
“E’ tempo che la politica, il governo, dia il via a progetti di rilancio industriale del Paese Italia”. “E’ arrivato anche il tempo che ci si metta nelle condizioni per impedire che le multinazionali andandosene ci lascino capannoni vuoti, ma pur sempre di loro proprietà, non disponibili per altro”.
“Ennesimo duro colpo ai lavoratori. A Figline 318 lavoratori della Bekaert sono stati informati della chiusura della loro fabbrica da una dirigenza in fuga, scortata dalle forze dell’ordine.
Ancora una multinazionale che se ne va dopo aver sfruttato tutto ciò che poteva, le professionalità, il territorio, l’ambiente, le acque, lasciando i lavoratori, che hanno passato lì la loro vita
– trentacinque, quaranta anni di lavoro- in mezzo alla strada, senza un futuro.
La Cgil Toscana nell’esprimere il massimo di solidarietà ai lavoratori è vicina alla categoria, pronta a dare ogni contributo possibile nel proseguo della vertenza.
La Cgil Toscana si augura che dal prossimo incontro al Mise escano delle soluzioni che evitino un vero e proprio dramma sociale. Ciò detto detto è tempo che la politica, il governo, dia il via a progetti di rilancio industriale del Paese Italia. E’ arrivato anche il tempo che ci si metta nelle condizioni per impedire che le multinazionali andandosene ci lascino capannoni vuoti, ma pur sempre di loro proprietà, non disponibili per altro. Queste strutture dovrebbero entrare nella totale disponibilità delle istituzioni locali per eventuali altre attività. Almeno questo le multinazionali lo devono al territorio e alle comunità che hanno usato”.

Lavoro: Bekaert; vescovo Fiesole vicino a 318 lavoratori
“Sconcerto e amarezza” è stata espressa dal vescovo di Fiesole (Firenze)Mario Meini nell’apprendere la notizia dell’improvvisa chiusura dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno (Firenze). Il monsignore, in una nota, si è detto “vicino ai 318 lavoratori e alle loro famiglie che più soffrono le pesanti conseguenze di questa situazione”. Il vescovo assicura la massima disponibilità verso le istituzioni e verso la città di Figline e la partecipazione alle iniziative organizzate per esprimere solidarietà ai dipendenti e alle loro famiglie. E infine rivolge un invito alla comunità cristiana e alle parrocchie a promuovere momenti particolari di preghiera per favorire la costruzione di un mondo del lavoro rispettoso della persona umana e del bene comune.(ANSA).

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