Empolese Valdelsa, siglato patto sindacati-Confindustria-categorie

Siglato il Patto Territoriale dell’Empolese Valdelsa. Il documento firmato da: Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze; Cgil Empolese; Cisl Firenze Prato; Uil Toscana (20-7-2018)

Un territorio per essere “accogliente” per le imprese deve investire su: Infrastrutture materiali e digitali; Adeguate Governance e Politiche di Territorio; Sicurezza nei luoghi di lavoro; Legalità e contrasto allo sfruttamento;Formazione e Sviluppo di un nuovo sistema scolastico; Ambiente Sostenibile e Economia Circolare. Sono queste, infatti, le azioni prioritarie individuate dal “Patto Territoriale dell’Empolese Valdelsa”, firmato oggi da Michele Pezza, presidente Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze; Paolo Aglietti, coordinatore Cgil Empolese; Fabio Franchi , segretario generale aggiunto Cisl Firenze Prato; Arturo Papini, Segretario Organizzativo Uil Toscana.
Il Patto, si legge nel documento, “ha lo scopo di costruire un quadro di impegni condiviso per la definizione e la realizzazione di azioni finalizzate a promuovere e coordinare lo sviluppo economico del territorio metropolitano con l’obiettivo della piena e buona occupazione e del mantenimento delle aziende sul territorio”.
In concreto, quindi, il Patto sottoscritto dalla Sezione Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze e le associazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, vuole definire “un piano di lavoro condiviso, fatto di specifiche azioni e attività, seguendo quattro direttrici prioritarie”:
– Sviluppo del territorio: attrarre e difendere gli investimenti;
– L’Economia che si muove: infrastrutture materiali e immateriali per lo sviluppo;
– Un territorio semplice: dal Circondario all’Unione di Comuni;
– Industria turistica, culturale e tecnologica: più internazionalizzazione dell’Empolese Valdelsa

Fra le azioni individuate come prioritarie:

– Infrastrutture: Collegamenti più rapidi e garantiti con l’esterno.
– Governance di territorio: Un assetto istituzionale finalmente adeguato alle esigenze di un territorio contemporaneo, non fossilizzato sui campanili.
– Politiche del territorio: Scelte adeguate ad un territorio che competa alla pari con le altre aree e realtà industriali europee, con un posizionamento competitivo forte sia in tema di industria, sia in tema di cultura e di turismo.
– Attrazione di nuovi investimenti sul territorio e capacità di trattenerli.
– Progettazioni e realizzazioni di qualità, perché si interviene su un contesto prezioso.
– Buona occupazione e lavoro stabile, anche con una grande attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro.

Il Patto nasce dalla consapevolezza che il “grande patrimonio industriale presente nell’Empolese Valdelsa deve essere salvaguardato e valorizzato perché l’economia del territorio possa continuare a crescere in maniera sostenuta e duratura”. “ L’Area Fiorentina – si legge nella premessa al Patto – rappresenta il quinto polo manifatturiero italiano caratterizzato da una forte multisettorialità, diventando nel tempo un potente attrattore turistico. L’Empolese Valdelsa, inserito nella Città Metropolitana, costituisce uno dei poli decisivi di questa economia. Nell’ Empolese Valdelsa si trovano circa 1/4 delle aziende manifatturiere e quasi 1/5 del totale delle aziende della città metropolitana.
Nel territorio sono presenti circa 5.800 imprese industriali che occupano circa 31.000 dipendenti, appartenenti a diversi settori merceologici: dall’agroalimentare al settore chimico e delle materie plastiche, dal metalmeccanico alle nuove tecnologie digitali senza dimenticare il comporto storico della filiera della moda che negli ultimi anni si è maggiormente rafforzato rendendo l’Empolese Valdelsa territorio di cerniera tra la zona del Cuoio (Santa Croce, Ponte a Egola, etc…) e l’area della pelletteria di Scandicci”.

Patto Territoriale Empolese Valdelsa, firmano anche le locali Cna e Confesercenti

Al documento già siglato da: Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze; Cgil Empolese; Cisl Firenze Prato; Uil Toscana
si aggiungono anche Cna Empolese Valdelsa e Confesercenti Empolese Valdelsa

EMPOLI, 11 dicembre ’18 – Al “Patto Territoriale dell’Empolese Valdelsa” siglato nel luglio scorso dalla Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze, dalla Cgil Empolese, dalla Cisl Firenze Prato e dalla Uil Toscana aderiscono oggi anche la Cna Metropolitana Firenze Empolese Area Valdelsa e Confesercenti Firenze Area Empolese Valdelsa.

“Le Parti – si legge nel Patto – si impegnano a portare avanti progetti condivisi e farsi portatori di istanze strategiche verso le amministrazioni locali per aumentare la capacità attrattività del territorio, favorire il rilancio della manifattura e incentivare un nuovo sviluppo sostenibile”.

L’impegno è quello di mettere “a sistema azioni, interventi, progettualità, in parte già attive sul territorio, che sono da valorizzare e incentivare, oltre alla progettualità innovativa che questo patto intende istituire”.
“Gli interventi previsti dal Patto – si legge ancora nel documento sottoscritto – avranno come minimo comune denominatore: una visione unitaria delle linee di sviluppo e la definizione di azioni prioritarie da sviluppare; una rinnovata concertazione ed una nuova responsabilità di tutti gli attori sociali ed economici; una nuova filiera istituzionale, più semplice, meno costosa e più coesa”.

In concreto, quindi, il Patto prevede “un piano di lavoro condiviso, fatto di specifiche azioni e attività” e fra le priorità di lavoro individua: – Infrastrutture materiali e immateriali per lo sviluppo.
– Un territorio semplice: dal Circondario all’Unione dei Comuni. Un territorio quindi che arrivi ad avere un assetto istituzionale finalmente adeguato alle esigenze di un territorio contemporaneo.
– Politiche del territorio: scelte adeguate ad un territorio che competa alla pari con le altre aree e realtà industriali europee, con un posizionamento competitivo forte sia in tema di industria, sia in tema di cultura e di turismo.
– Sviluppo attraverso l’attrazione di nuovi investimenti e capacità di trattenere quelli esistenti.
– Più internazionalizzazione: industria turistica, quindi, culturale e tecnologica, ma non solo quella.
– Buona occupazione e lavoro stabile, anche con una grande attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro.Infine, con la firma di oggi, è stato introdotto un ultimo punto che è la Salvaguardia della Coesione sociale tra sistema impresa e cittadinanza.
“L’Empolese Valdelsa non è caratterizzato da un unico agglomerato urbano”, sottolinea il Patto, ma alla presenza degli 11 comuni sul territorio “vi sono molte frazioni che a loro volta sono delle autentiche cittadine”.
“E’ proprio questa struttura – si legge nel Patto – che ha permesso la distribuzione della popolazione in modo equilibrato ed è proprio la progressiva chiusura delle piccole attività che ha determinato situazioni di degrado, su cui i comuni intervengono con difficoltà”.
Il Patto si propone quindi di “lavorare ad una strategia condivisa per l’intero territorio, volta ad agevolare il mantenimento in vita di queste attività, gli eventuali passaggi generazionali e finanche il subentro tra imprenditori anziani e imprenditori più giovani all’età della pensione”.
Fra le azioni, su cui i firmatari del Patto stanno già lavorando ci sono un “Questionario di rilevazione sulla sicurezza nelle aziende”, per censire l’osservanza delle regole ma anche il percepito dei lavoratori sul tema sicurezza; l’organizzazione, sempre sul tema sicurezza su lavoro, di “break formativi” per i lavoratori e infine, una “Giornata sulla sicurezza: dignità del lavoro e sviluppo dell’Empolese Valdelsa” in programma il prossimo 31 gennaio 2019.
Il Patto Territoriale dell’Empolese Valdelsa, nasce dalla consapevolezza che il “grande patrimonio industriale presente nell’Empolese Valdelsa deve essere salvaguardato e valorizzato perché l’economia del territorio possa continuare a crescere in maniera sostenuta e duratura”.
Il territorio, inserito nella Città Metropolitana, costituisce uno dei poli decisivi di questa economia, sono infatti presenti circa 5.800 imprese industriali che occupano circa 31.000 dipendenti, cui si aggiungono circa 7.450 imprese artigianali che occupano circa 22.000 dipendenti e circa 6550 imprese commerciali che occupano circa 20.000 dipendenti.
I settori merceologici più rappresentativi vanno dall’agroalimentare al settore chimico e delle materie plastiche, dal metalmeccanico alle nuove tecnologie digitali e non va dimenticato il comparto storico della filiera della moda che negli ultimi anni si è maggiormente rafforzato rendendo l’Empolese Valdelsa territorio di cerniera tra la zona del Cuoio (Santa Croce, Ponte a Egola, etc…) e l’area della pelletteria di Scandicci.

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