Sanità: protesta addetti Uneba a Firenze per il rinnovo del Contratto
Sanità: protesta addetti Uneba a Firenze per rinnovo contratto. Sono 150.000 in Regione. Il 16 settembre sciopero nazionale
Sono 150.000 in Toscana gli addetti di strutture socio-sanitarie e di assistenza alla persona associate all’Uneba, in attesa dal rinnovo del contratto. Stamattina hanno protestato davanti la sede della Regione Toscana a Firenze. Nerini Andrea, segreteria regionale Cisl Funzione pubblica, spiega che “i lavoratori del settore stanno aspettando da diversi anni il rinnovo del contratto. Oggi l’inflazione e al 15% e il datore di lavoro propone un rinnovo contrattuale con adeguamento all’inflazione al 3,5%, assolutamente inaccettabile”. Marco Conficconi, segretario generale Uiltucs Toscana, ricorda che “il prossimo 16 settembre faremo anche uno sciopero nazionale. Vogliamo rinnovare i contratto Uneba ma non alle condizioni che ci stanno dettando. Noi in Toscana pensiamo che il settore socio assistenziale educativo sia un settore dove la Regione deve porre una maggiore sensibilità. La Regione deve darci una mano, convocare un tavolo con tutte le parti interessate dove si parli proprio di come in Toscana si dà una risposta a questi aspetti dell’assistenza ad anziani e fragili”. Riccardo Bartolini, Fp Cgil Toscana, spiega che “sono 150.000 i lavoratori interessati dal contratto e sono coloro che si occupano dei nostri anziani, dei disabili e delle persone in condizioni di fragilità. Per questi lavoratoti le controparti propongono un aumento salariale che copre nemmeno un quarto dell’aumento dell’inflazione. Ma in questa Regione ha aumentato i soldi che dà ai datori di lavoro e quindi non c’è nessun motivo per non riconoscere un aumento dignitoso”: I rappresentanti sindacali presidio di fronte alla sede della Regione Toscana hanno avuto un incontro con l’assessore regionale al welfare, Serena Spinelli.
Dopo l’incontro con i rappresentanti sindacali, l’assessore regionale al welfare, Serena Spinelli ha spiegato che la Regione Toscana condivide “la battaglia dal punto di vista dell’adeguatezza del contratto e dello stipendio per chi lavora all’interno delle strutture Riteniamo che all’adeguatezza del contratto corrisponda anche la qualità del servizio perché dove si lavora meglio si produce anche maggior qualità”. “Questi lavoratori – ha proseguito – svolgono un lavoro essenziale, lo fanno con grande passione e difficoltà. Abbiamo condiviso con le organizzazioni sindacali una preoccupazione complessiva di sistema perché noi dipendiamo dagli stanziamenti nazionali rispetto ai servizi.
Riguarda il fondo sanitario con cui, in parte, paghiamo questo tipo di servizi. Un fondo sanitario che, denunciamo da tempo, non essere più adeguato all’inflazione. Non a caso sosteniamo la battaglia per riportare al 7,5% del Pil il fondo sanitario”. Per Spinelli “c’è un tema di discussione di alcuni piano nazionali che sono legati ai fondi, in particolare modo il fondo per la non autosufficienza. Ci auguriamo che se ne discuta il prima possibile e coinvolgendo le Regioni. Abbiamo condiviso con i sindacati che c’è la necessità di proseguire con dei tavoli di lavoro che sono gia aperti e che abbiamo già riconvocato, ma nello stesso tempo con i sindacati abbiamo condiviso la preoccupazione che senza un adeguato finanziamento a livello nazionale si produca poi una problematica a livello territoriale”. (ANSA).