No al Ddl Sicurezza, il 25 settembre presidio a Firenze

No al Ddl Sicurezza: mercoledì 25 settembre presidio di protesta a Firenze davanti alla Prefettura alle 17:30

Domani mercoledì 25 settembre a Firenze è in programma un presidio davanti alla Prefettura in via Cavour alle 17:30 per contrastare il Ddl sicurezza, che è stato già approvato alla Camera e a breve sarà discusso in Senato. Presìdi contro il Ddl Scurezza sono in programma sempre domani davanti alle Prefetture in Toscana e davanti al Senato a Roma.

L’iniziativa è organizzata da Cgil e hanno già assicurato la partecipazione, al momento, Anpi, Arci, Libera, Legambiente, Cospe, Florence Must Act, Udu, Donne Insieme per la pace, Anelli Mancanti, IParticipate, Associazione Arturo, L’Altro Diritto, Mediterranea Firenze, Madri Fuori, Oxfam, Arcobaleno, Nosotras, Associazione senegalesi di Firenze, Cdc

Il presidio si propone di combattere un provvedimento che intende togliere alle persone la possibilità di esprimere dissenso e vuole introdurre il carcere, oltre che per le donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, per chi occupa spazi, limitando così le mobilitazioni sia sindacali sia sociali sia per i diritti. Il presidio dirà inoltre un forte “no” all’impronta securitaria e a quella di criminalizzazione verso i migranti ispirate dal Ddl

Ddl sicurezza: Cgil e Uil, 25 settembre in piazza a Roma per contrastarlo, pericoloso per democrazia

Domani, mercoledì 25 settembre, Cgil e Uil saranno in presidio davanti al Senato a Roma e davanti alle Prefetture di molte città italiane per contrastare il ddl sicurezza, un provvedimento considerato pericoloso per la democrazia del Paese. Nella Capitale il concentramento sarà alle ore 16.30 in piazza Vidoni, nei pressi di Palazzo Madama, dove a breve si discuterà il ddl già approvato alla Camera. Parteciperanno i segretari generali Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri.
“Riteniamo doveroso contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati”, sostengono le Confederazioni.
“Un ddl – proseguono – che limita l’iniziativa e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Che chiude in carcere le donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, che introduce il reato della resistenza passiva rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifica, magari dovuta alle condizioni disumane di molte carceri. Un ddl che introduce nuovamente interventi ad impronta securitaria e di criminalizzazione quando si parla di migranti”.
“Tutto questo – sottolineano – mentre il Governo decide di abolire i crimini contro la pubblica amministrazione, spesso reati spia di infiltrazioni mafiose”.

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