Appalti logistica, a Firenze presidio Filt Cgil Toscana per internalizzazioni

Logistica: aumentano illegalità nel settore, salgono i casi di caporalato e sfruttamento, nei cambi di appalto (40 in Toscana quest’anno) si perdono pezzi di salario e diritti. Presidio di protesta a Firenze della Filt Cgil regionale. “Situazione grave e inaccettabile, preoccupante disagio mostrato da lavoratori e lavoratrici. Occorre internalizzare il lavoro per migliorarne le condizioni e combattere le irregolarità”

Logistica: la Filt Cgil Toscana, insieme a tanti/e delegati/e del comparto, stamani ha effettuato un presidio davanti alla Prefettura di Firenze per denunciare le condizioni di lavoro precarie e lo sfruttamento nel settore, una situazione sempre più grave e inaccettabile. L’iniziativa si è tenuta in seguito all’allarmante aumento di irregolarità e illegalità riscontrate nel comparto, così come ad un preoccupante disagio mostrato dai lavoratori e dalle lavoratrici (corrieri, facchini) impattati dai cambi appalto. Il settore in Toscana occupa circa 50mila addetti, non è semplice fare una stima esatta per via della volatilità delle aziende (mediamente le aziende che operano nella logistica hanno 7 dipendenti e una vita media di 6 anni).
I dati raccolti dalla Filt Cgil evidenziano una situazione critica: 21 inchieste a livello nazionale hanno portato al sequestro di 600 milioni di euro a aziende operanti nella logistica per evasione fiscale, contributiva e sanzioni per interposizione di mano d’opera; si registrano sempre più episodi di sfruttamento e caporalato anche nelle grandi filiere (a livello locale, si segnalano numerose vertenze locali e testimonianze di lavoratori: addetti sotto contratto che aspettano una chiamata o un messaggio per poter prendere servizio, senza che gli vengano pagate le ore contrattuali; lavoratori sottoinquadrati e sottopagati, orari e carichi di lavoro disumani); nel 2024 sono stati registrati più di 40 cambi di appalto in Toscana con gravi conseguenze per i lavoratori, soprattutto nelle realtà meno sindacalizzate, tra cui perdita di salario, diritti, quote Tfr e contributi; in molte aziende che operano nella logistica, soprattutto in quelle operanti in appalti assegnati al massimo ribasso, si registra una tendenza che porta a massimizzare i profitti tagliando sugli investimenti, compresi quelli legati alla salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.
Questi dati, uniti alle testimonianze dirette dei lavoratori, dimostrano come la precarizzazione del lavoro, l’illegalità e l’interpretazione distorta delle norme vigenti siano diffuse nel settore della logistica, e siano problemi reali e dilaganti. La Filt Cgil chiede un intervento deciso delle istituzioni per contrastare una situazione che nel 2024 è inaccettabile, soprattutto in un settore che muove il 9% del Pil e che è formato da lavoratori e lavoratrici che nei momenti più bui della nostra storia recente, con i loro sacrifici, sono stati l’asse portante della tenuta economica di questo paese.
La Filt Cgil, per dare futuro più giusto e dignitoso per i lavoratori della logistica e migliorare il servizio, ribadisce la necessità di: internalizzare il lavoro, superando il sistema degli appalti, per garantire condizioni di lavoro dignitoso, eliminare l’illegalità e contrastare tutte quelle irregolarità sempre più diffuse nel settore (su questo fronte, circa gli operatori di magazzino – non nel trasporto – negli ultimi anni qualcosa si è mosso. Sono state internalizzate parzialmente alcune attività, grazie ad accordi sindacali, in Esselunga, Dhl, Brt, Fedex, ma in generale non è sufficiente); rafforzare i controlli per combattere sfruttamento e caporalato; promuovere la contrattazione collettiva ed il rispetto degli accordi come strumento di tutela dei diritti.

Firmato: Filt Cgil Toscana

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