Scuola-Università-Ricerca-Afam, sciopero Flc Cgil con presidio a Firenze

La FLC CGIL Toscana, in occasione dello sciopero nazionale di oggi dei settori SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA e AFAM, ha organizzato un presidio regionale di fronte alla Prefettura di Firenze in Via Cavour, per sostenere le seguenti rivendicazioni:

PIÙ RISORSE ECONOMICHE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO
Lo stanziamento previsto dal Governo è insufficiente a mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024: in legge di bilancio è del 5,78% a fronte dell’inflazione IPCA che si attesta al 17,3%.

FERMARE L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA DEI CONTRATTI
Salvaguardare la dimensione nazionale del contratto contro ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e della ricerca

CENTRALITÀ DEL CONTRATTO COLLETTIVO
Affermare il principio che è il contratto di lavoro a definire l’utilizzo delle risorse economiche a disposizione, l’ordinamento professionale e la valorizzazione del personale

STESSO LAVORO, STESSI DIRITTI
Combattere il precariato per rendere stabile il lavoro, cancellare ‘abuso dei contratti a termine e riconoscere gli stessi diritti di chi lavora a tempo indeterminato.

BASTA TAGLI AI SETTORI DELLA CONOSCENZA
La spesa in istruzione e ricerca non è un costo ma un investimento.

Nel dettaglio, si fermeranno docenti e personale ATA delle scuole; i dipendenti tecnici, amministrativi, bibliotecari ed esperti linguistici dell’Ateneo di Firenze; ricercatori e personale tecnico-amministrativo del CNR, di Indire e degli altri enti di ricerca; docenti e personale non docente di Conservatorio, Accademia di Belle Arti e ISIA. Sciopereranno infine docenti e personale non docente delle scuole e università non statali che afferiscono al contratto nazionale Aninsei il quale – dopo il recente rinnovo sottoscritto dalla sola Uil Scuola – è ormai diventato un contratto “pirata” nel settore privato dell’istruzione.

Firmato: Flc Cgil Toscana

Sono state almeno 500 le persone che stamani, a partire dalle 10, hanno invaso pacificamente via Cavour per manifestare sotto la Prefettura, in occasione dello sciopero indetto a livello nazionale dalla FLC Cgil.
Per oltre un’ora si sono avvicendati al microfono lavoratori di scuola, università, enti di ricerca, istituti di alta formazione e scuole private, per sostenere le ragioni della protesta: dal mancato rinnovo contrattuale a numeri abnormi di precariato, dal taglio del personale e degli investimenti fino alle intenzioni del governo di mettere le mani sulla filiera dell’istruzione e della ricerca per piegarla ai propri indirizzi autoritari e bellicisti.
Dopo il presidio i manifestanti si sono recati al Mandela Forum per partecipare all’iniziativa indetta contemporaneamente dallo SPI Cgil della Toscana.
Nel mentre che il presidio era in corso sono via via arrivate notizie circa l’impatto dello sciopero, in particolare sulle scuole di Firenze e provincia, dove si segnalano adesioni diffuse alla protesta e ripercussioni un po’ dappertutto sul normale andamento delle attività.
A Firenze si segnalano chiusure di plessi in vari comprensivi: chiuso l’IC Verdi, chiusi due plessi su quattro dell’Oltrarno (dove alle medie hanno svolto lezione solo le classi terze); chiusa la Dino Compagni, disagi all’IC Pieraccini, chiuso del tutto il Comprensivo Masaccio. Disagi anche nel Quartiere 4: all’IC Montagnola-Gramsci il plesso di primaria non ha aperto e alle medie hanno svolto lezione solo cinque classi su dieci; all’IC Pirandello ben quattro plessi chiusi su cinque e nell’unica struttura aperta hanno fatto lezione solo due classi. All’IC Galluzzo chiusi tre plessi su cinque e 29 scioperanti su 37 docenti.
Notizie di rilievo anche dagli istituti comprensivi fuori dalla cintura fiorentina: il Caponnetto di Bagno a Ripoli ha visto molti lavoratori in sciopero ed è rimasto chiuso il plesso Marconi, assurto agli onori della cronaca per i due bambini che se ne allontanarono approfittando di un’uscita priva di personale di sorveglianza. Al comprensivo di Pelago chiuse sia l’Infanzia, sia la primaria sia la secondaria di primo grado; adesione significativa anche nei tre comprensivi di Sesto F.no.
Anche nelle superiori la protesta di docenti e ATA ha lasciato il segno: ad esmpio all’IIS Peano non hanno aperto due plessi su tre, con 46 docenti e una decina di ATA in sciopero; al Castelnuovo il plesso di via della Colonna è rimasto chiuso e all’Alberti-Dante l’adesione ha sfiorato il 40%; adesione alta anche all’IIS Galileo Galilei e all’ISIS Leonardo da Vinci (due plessi chiusi su quattro) e molto alta all’IIS Calamandrei di Sesto Fiorentino, dove hanno svolto lezione solamente un terzo delle classi.
Sono rimaste chiuse anche le scuole superiori di Borgo San Lorenzo (Giotto Ulivi e Chino Chini), il Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli e la sede di Campi dell’istituto Agnoletti.
Nell’empolese si segnalano i seguenti plessi rimasti chiusi: al comprensivo Empoli est circa la metà non ha aperto i battenti, a Fucecchio ben dieci su 13, a Cerreto Guidi sei su nove, a Gambassi tre su sei. Al superiore Virgilio infine non hanno aperto due plessi su quattro. Disagi anche negli istituti privati come il Polimoda.

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