Lotta a sfruttamento lavorativo, il 18 ottobre iniziativa a Sesto Fiorentino

Lotta allo sfruttamento sul lavoro e condizioni dei migranti, domani venerdì 18 ottobre a Sesto Fiorentino iniziativa Cgil-Caritas-L’Altro Diritto a Sesto Mondo (ore 17, Centro Civico 1 di Villa San Lorenzo). Al centro le storie dei lavoratori presi in carico e ricollocati, l’attività del progetto Soleil, le criticità su prevenzione e intervento, la campagna di raccolta fondi per Casa Rider

La Cgil, nell’ambito della rassegna “Sesto Mondo” che si tiene ogni anno a Sesto Fiorentino, organizza (con Caritas e L’Altro Diritto) una iniziativa dedicata al tema dello sfruttamento lavorativo, del progetto Soleil e della Casa dei Rider. L’iniziativa si terrà domani venerdì 18 ottobre alle ore 17 presso il Centro Civico 1 di Villa San Lorenzo, accanto alla sede dell’Istituto De Martino, in Via Scardassieri 47, alle ore 17. Temi del dibattito, nel dettaglio: percorsi migratori e condizioni di vulnerabilità dei migranti, tra abbandono istituzionale, esclusione sociale, abitativa e lavorativa, con conseguenti rischi di grave sfruttamento nei settori lavorativi meno protetti. Il sistema di accoglienza nel nostro territorio e i progetti di contrasto allo sfruttamento lavorativo e inserimento sociale (Soleil e Casa rider).

IL PROGRAMMA (SCARICA IL VOLANTINO)

– Apertura lavori a cura di Elena Aiazzi, Segreteria Cgil Firenze

– “Percorsi migratori. Il percorso migratorio dal Pakistan e l’inserimento sociale”: Waqar Khalid, NIDIL CGIL Firenze

– “Il sistema dell’accoglienza nel territorio fiorentino, un’ordinaria emergenza”: Marzio Mori, Direttore Caritas diocesana

– “Le condizioni di sfruttamento lavorativo nella filiera industriale della moda”: Alessandro Picchioni, Filctem CGIL FIrenze

– “Progetto SOLEIL, interventi di supporto all’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di paesi terzi vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo”: Chiara Bianchi, L’Altro diritto

– Presentazione progetto “Casa rider” Firenze: Ilaria Lani, Segreteria Cgil Firenze

– “Promuovere il lavoro sicuro, legale e dignitoso”: Jacopo Madau, Assessore Lavoro, turismo e territorio, politiche giovanili Comune di Sesto Fiorentino

LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA

All’interno della rassegna Sesto Mondo, patrocinata e sostenuta ogni anno dal Comune di Sesto F.no, parleremo di percorsi migratori, condizioni di vulnerabilità, esperienze migratorie e di sfruttamento con chi l’ha vissuto sullo propria pelle ed oggi è in grado di raccontare non solo il proprio vissuto ma anche come, tra politiche migratorie ghettizzanti, abbandono istituzionale, esclusione sociale ed abitativa si determini una personale e collettiva condizione di vulnerabilità e ricattabilità e di quali siano realmente i bisogni per uscire da questa condizione.

Il sistema di accoglienza che grava sostanzialmente sul lavoro del terzo settore è un punto nodale e strategico per assistere queste persone che arrivano nel nostro paese senza canali di accesso regolari, facendo domanda di asilo. La Fondazione Caritas, attiva anche su questo fronte, ci dipinge un quadro generale di tale condizione.

Grazie all’esperienza di chi lavora nel nuovo progetto regionale per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento lavorativo (progetto S.O.L.E.I.L.), a partire da L’Altro Diritto che ne è capofila, racconteremo quali sono le difficoltà incontrate nello svolgere gli interventi di supporto legale e volti alla tutela sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa delle lavoratrici e dei lavoratori vittime di sfruttamento lavorativo, dei limiti e delle opportunità dei percorsi di emersione e denuncia di un fenomeno che colpisce individualmente migliaia di lavoratori, ma che ormai caratterizza strutturalmente interi settori di lavoro anche nel nostro territorio.

All’interno di tale esperienza emerge anche quanto sia difficile, nel sistema italiano, fare in modo che le aziende che operano totalmente o parzialmente nell’illegalità cessino tali modalità e rispondano per quanto hanno fatto. Decine di questi casi sono stati denunciati all’Ispettorato del Lavoro, alle Procure e ai soggetti deputati ad azioni di prevenzione, controllo e indagine, ma le procedure sono lunghe, gli strumenti ancora poco incisivi, le testimonianze difficili da reperire e il risultato è spesso poco efficace perché le aziende durante il periodo di indagine chiudono, i datori di lavoro svaniscono per poi riaprire un’altra attività sotto altro nome. Per questo all’iniziativa di venerdì saranno presenti alcuni lavoratori che hanno vissuto gravi condizioni di sfruttamento, per condividere le loro storie e arricchire la riflessione e il confronto.

Nell’anno e mezzo di sperimentazione precedente all’avvio del progetto Soleil, la CGIL ha preso in carico più di 70 lavoratori e lavoratrici, senza considerare le decine di lavoratori in condizione di sfruttamento nel comparto moda/tessile che seguiamo con interventi strutturali di tutela collettiva, di cui racconteremo durante l’iniziativa.
Si tratta di lavoratrici e lavoratori che appartengono a vari settori: pelletteria, tessile, logistica, agricoltura, commercio, ecc. che sono stati intercettati durante l’attività sindacale, all’interno delle strutture di accoglienza del territorio (CAS, SAI) o dell’attività svolta dai partner del progetto. Ad oggi è stato possibile far uscire in modo stabile dalla condizione di sfruttamento 13 persone, e ricollocarne diverse decine attraverso accordi e altri percorsi di contrattazione.

Il nostro territorio ha un importante insediamento di aziende della moda, nella sola Città Metropolitana di Firenze le aziende di questo indotto danno lavoro a oltre 24.000 addetti di cui, circa la metà, lavora presso imprese di seconda e terza fascia tra le quali si contano centinaia di aziende a capitale straniero, soprattutto di proprietari cinesi, che spesso operano in una zona grigia fra regolarità e irregolarità, fino allo sfruttamento lavorativo. Queste aziende impiegano quasi esclusivamente cittadini di Paesi terzi, soprattutto proveniente da Bangladesh e Pakistan, arrivati senza canali regolari e a volte attraverso il sistema dei flussi, con meccanismi di strumentalizzazione propri della tratta di esseri umani.

Da tempo ormai lo sfruttamento lavorativo ed il caporalato possono manifestarsi attraverso la totale spersonalizzazione del rapporto di lavoro grazie agli strumenti digitali: è il caso ben noto del food delivery. Per questo come CGIL di Firenze, accanto alla tutela sindacale sia individuale che collettiva attualmente in una fase cruciale, abbiamo promosso l’apertura di una Casa Rider, supportando insieme ad altre realtà la richiesta di uno spazio al Comune di Firenze aperta da molti ciclofattorini della città metropolatina. Un luogo sicuro dove riposarsi, ripararsi, avere accesso a primi servizi di orientamento, ma anche organizzarsi e vivere la dimensione collettiva di un lavoro che produce isolamento e che sfrutta lo stato di bisogno della maggior parte dei lavoratori del food delivery. Per questo durante l’iniziativa dedicheremo uno spazio alla presentazione del progetto Casa Rider, per la cui ristrutturazione si sta svolgendo un’attività di crowdfunding sulla piattaforma produzione dal basso per cui abbiamo bisogno di un piccolo – o grande – supporto da tutta la comunità.
Qui il link: https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-casa-rider-a-firenze/

Firmato: Cgil Firenze

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