Ikea Sesto Fiorentino, sciopero e presidio per l’integrativo

Ikea Sesto Fiorentino, lavoratori e lavoratrici oggi in sciopero (intera giornata), con presidio davanti all’ingresso del negozio. Un’agitazione che fa parte della mobilitazione nazionale indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs per il rinnovo del Contratto integrativo: “L’azienda non riconosce il valore dei dipendenti”

Oggi sciopero (intera giornata) di lavoratrici e lavoratori Ikea (la multinazionale svedese del mobile che, grazie alla professionalità delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, ha visto raddoppiare a livello nazionale il suo fatturato nell’ultimo periodo) di Sesto Fiorentino con presidio davanti all’ingresso del negozio. L’iniziativa fa parte della mobilitazione in tutta Italia indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs, che hanno deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale (è in campo un pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale).
Spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “Nonostante Ikea si presenti come un gruppo democratico e inclusivo, non rispetta i suoi stessi principi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, infatti, l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le spalle ai propri dipendenti. Queste alcune delle richieste inaccettabili dell’azienda: mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della ‘malattia statistica’, obbligatorietà del lavoro festivo”.
Aggiungono i sindacati: “In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi”.
“È chiaro che – concludono le organizzazioni sindacali -, se l’azienda non tornerà sui suoi passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei diritti di tutti i dipendenti Ikea, affinché si raggiunga un’intesa dignitosa per gli stessi”.

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