Centro fiorentino istruzione adulti, allarme Cgil e Gilda

Centro fiorentino istruzione adulti (Cpia2), incontro pubblico a Pontassieve. Allarme di Flc Cgil Firenze e Gilda: “Iscrizioni in calo di un terzo, indebolita l’offerta formativa della scuola e messa a rischio la sua capacità di accoglienza degli studenti”. Appello agli enti locali

Si è tenuto stamani presso il Palazzo Comunale di Pontassieve un incontro pubblico, promosso dalle organizzazioni sindacali della scuola FLC Cgil e Gilda, sulla situazione e le prospettive del CPIA 2 di Firenze.

Il secondo Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti della provincia – intitolato a Miriam Makeba, la celebre artista simbolo della lotta contro l’apartheid sudafricano – è un’istituzione scolastica statale che ha lo scopo di garantire a giovani e adulti privi di qualunque titolo di studio almeno il conseguimento della “terza media” e l’assolvimento dell’obbligo di istruzione; ha inoltre lo scopo di garantire ai migranti inseriti in percorsi di accoglienza o già residenti in Italia il raggiungimento di una sufficiente conoscenza della lingua italiana necessario per il rilascio del permesso di soggiorno o per la richiesta della cittadinanza. Negli anni questa istituzione scolastica si è configurata come un polo di eccellenza contro la dispersione scolastica, per l’orientamento e la riqualificazione della popolazione adulta, comprese le giovani donne con bambini altrimenti escluse da percorsi di formazione, per l’intercultura. Grazie al suo lavoro di raccordo fra le varie realtà è diventato un vero e proprio punto di riferimento nel settore.

I punti di erogazione del servizio sono ben otto, disseminati in metà del territorio metropolitano (l’altra metà è in capo al CPIA1), e vanno dal Mugello al Chianti fiorentino, passando per Valdisieve, Valdarno e comuni a est di Firenze.

L’incontro, a cui le Oo. Ss. hanno invitato sia tutti i Comuni sui cui territori insistono le attività del CPIA, sia le associazioni e le organizzazioni impegnate nel campo dell’accoglienza, è stato organizzato dai due sindacati per illustrare i motivi che in quest’anno scolastico hanno indebolito l’offerta formativa della scuola e messa a rischio la sua capacità di accoglienza degli studenti. Dopo l’introduzione hanno preso la parola molte delle persone presenti (circa 60). Fra gli intervenuti si segnalano il Sindaco di Pontassieve, il vice sindaco di Bagno a Ripoli, la vice sindaca di Borgo San Lorenzo (collegata da remoto), l’assessora all’istruzione del Comune di Reggello, che è anche presidentessa della Conferenza zonale dell’Istruzione zona sud-est, la Vice sindaca di Dicomano, una consigliera comunale del Comune di Pelago in rappresentanza del Sindaco. Fra le organizzazioni invece hanno partecipato i vari organismi del territorio preposti all’accoglienza dei migranti richiedenti protezione internazionale (SAI di Pontassieve, quello di Dicomano, quello dell’Unione dei Comuni del Mugello, il CAS di Pelago, Figline Valdarno e Vicchio); erano presenti inoltre numerose altre organizzazioni come Cooperativa Arca di Dicomano, Associazione Oltre Ponte fra i Mondi di Vicchio, Associazione Tessere e Culture, la Cooperativa Stadera di Greve in Chianti, l’Arci di Pontassieve e altri gruppi di volontari.

La discussione ha fatto emergere che, a seguito dell’arrivo della nuova Dirigente Scolastica, sono stati adottati provvedimenti del tutto in controtendenza rispetto al passato. Negli anni scorsi – hanno spiegato docenti e personale ATA per bocca dei rappresentanti sindacali – le decisioni venivano assunte dopo ampio confronto fra Dirigenza e lavoratori ed erano orientate a offrire il massimo di disponibilità e flessibilità, per andare incontro nel miglior modo possibile alle esigenze espresse dagli studenti. Da quest’anno invece – lamentano sempre i lavoratori, che si sono riuniti in assemblea sindacale già tre volte – le decisioni vengono assunte dalla Dirigenza senza il dovuto ascolto del personale, soprattutto di coloro che da anni prestano la loro opera nel CPIA, e senza la dovuta considerazione delle specificità di questa istituzione scolastica. Il risultato è una gestione caratterizzata da aspetti contraddittori, confusionari e controproducenti, che sono stati ampiamente argomentati e confermati anche dai tanti interventi di enti locali e associazioni: chiusura delle iscrizioni ai corsi anticipata rispetto al passato; mancanza di una comunicazione chiara nei confronti dell’utenza, accompagnata da una mancanza di chiare indicazioni operative al personale; informazioni parziali e/o contraddittorie sugli orari dei corsi e sulla loro attivazione; introduzione di procedure che hanno reso difficoltoso l’accesso alle informazioni da parte degli studenti più vulnerabili, soprattutto analfabeti, non italofoni e studenti-lavoratori; gestione inefficiente dei docenti impegnati nell’alfabetizzazione, in più di un’occasione utilizzati su altri incarichi e sottratti anche alla possibilità di aprire nuovi punti di erogazione sul territorio; ritardi e complicazioni nell’organizzare i test linguistici, con problemi emersi nei confronti della Prefettura e rapporti di collaborazione con l’Università per stranieri di Siena al momento non rinnovati; rigidità immotivata nel riconoscere ad alcuni studenti la validità dei percorsi formativi svolti ai fini della prosecuzione degli studi oppure del buon esito delle richieste d’asilo.

Il risultato di tutta questa situazione è un drastico calo delle iscrizioni, che al momento, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno scolastico, si stimano ridotte di almeno un terzo da circa 1350 che erano. Un dato enorme e soprattutto demoralizzante, considerato che, nei due anni precedenti a questo, grazie agli sforzi dei docenti si era determinato un picco di iscrizioni, che aveva permesso alla scuola di ottenere per la prima volta nella sua storia un Dirigente Scolastico titolare sull’istituto.

Nella seconda parte dell’incontro è arrivata anche la Dirigente Scolastica, che ha chiesto di intervenire per fornire alcune precisazioni, dichiarandosi disponibile a qualsiasi confronto con tutti i comuni e i soggetti interessati. In conclusione della riunione quindi le organizzazioni sindacali promotrici hanno chiesto agli enti locali di avviare al più presto questo confronto a più voci, così che quanto prima il CPIA2 torni a essere un punto di riferimento imprescindibile nella lotta alla dispersione scolastica, nella promozione delle fasce più deboli della popolazione e nel dare risposta ai bisogni dalle richieste del territorio.

Firmato: Flc Cgil Firenze, Gilda

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