Bekaert, azienda guidata da bugiardi

Bekaert, un’azienda guidata da bugiardi. Calosi (Fiom), boicottiamone i podotti!

In occasione dell’assemblea coi lavoratori, a seguito dell’incontro svoltosi ieri al Ministero dello Sviluppo Economico, il Segretario Generale Fiom Cgil Daniele Calosi ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Bekaert, un’azienda guidata da bugiardi. Il mondo non gira per la logica del profitto ma grazie a persone oneste che si impegnano per svolgere al meglio il loro lavoro.
Lo dimostreremo, lo stiamo già facendo e insieme alle istituzioni insisteremo per ottenere il ritiro della procedura di licenziamento. Boicottiamo i prodotti Bekaert! Colpiamo l’azienda al cuore del prodotto, che non é solo lo steel cord che va negli pneumatici ma anche ad esempio il filo che tiene il tappo dello spumanti italiani.
É nostra intenzione:
A luglio organizzare una manifestazione di fronte alla sede belga di Bekaert.
Ad agosto quando lo stabilimento chiuderà per le 2 settimane di ferie, rendere l’ingresso della fabbrica il centro della città. Lo faremo vivere con eventi e manifestazioni.
A settembre ci porteranno via con la forza pubblica perché noi rimarremmo insieme. Intendiamo lavorare il periodo di preavviso. Ringraziamo tutta la comunità del Valdarno e della provincia che ci é stata vicina, BETTER TOGETHER L’ABBIAMO DIMOSTRATO NOI!”

Bekaert: Rossi a parlamentari, inserire norme in dl Dignità Presidente Toscana, ‘Non sapevo che bastasse lettera licenziare’
“Io non lo sapevo, chiedo scusa, che è possibile mandare a casa una lettera e procedere a chiudere lo stabilimento e ai licenziamenti collettivi: giacché siamo di fronte al Decreto Dignità, io mi auguro che in questo dl si vada alla modifica della legislazione che nel nostro paese consente di fare queste cose”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito della vicenda della Bekaert di Figline Valdarno, dopo che ieri l’azienda non ha accettato la sospensione della procedura. “Quel signore in rappresentanza della Bekaert – ha affermato Rossi – aveva un solo punto di forza, ieri: diceva ‘le leggi italiane ce lo concedono’. Io non sono in Parlamento, ma chiedo a tutti i parlamentari della Toscana, di centro, di sinistra o di destra, se vogliono prendere lezione da ciò che è avvenuto alla Bekaert, nel Decreto Dignità inseriscano un punto che elimini questa vergogna assoluta che tratta le persone in un modo irrispettoso”.(ANSA).
Bekaert, è andato male l’incontro al Mise. L’azienda non ci pensa proprio a ritirare i licenziamenti. Arroganti

L’azienda va avanti per la sua strada e tira dritto. Ritirare i licenziamenti? Neanche parlarne, non ci pensano proprio. Indegni ed arroganti. L’incontro è andato malissimo nonostante le forti pressioni istituzionali verso l’azienda. La Bekaert se ne frega non solo dei lavoratori, ma anche della Regione e del Governo.
L’azienda, con la loro maglietta blu con lo slogan, surreale, ‘better together’ (meglio insieme), torna indietro rispetto alla piccola apertura di ieri in Confindustria e si dicono chiusi ad una sospensione delle procedure di licenziamento perché, allungare i tempi, potrebbe richiedere troppo tempo e troppe perdite economiche.
Parliamo di 318 lavoratori diretti e circa cento dell’indotto, che perdono il proprio posto di lavoro. Sono oltre 400 famiglie, non numeri.
Le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e Regionali e il Ministro Luigi Di Maio, sono unite e determinate ad allungare i tempi delle procedure per avere il tempo necessario per una soluzione alternativa.
Dopo aver sfruttato per quattro anni le competenze dei metalmeccanici toscani, l’azienda decide che è meglio produrre dove il costo del lavoro è più basso, in Slovacchia e Romania. Ennesimo caso di un’azienda metalmeccanica che viene delocalizzata a Est a spese di produzioni e lavoratori italiani, che prima vengono sfruttati nelle loro conoscenze e poi scaricati. Due anni fa questa azienda aveva comprato alla Pirelli e la Pirelli aveva garantito al governo italiano che aveva venduto a una multinazionale intenta a mantenere la produzione in Italia. ‘In data 29 marzo in un verbale ministeriale l’azienda riporta che non c’erano segnali che facessero presagire la chiusura dello stabilimento. Dopo 86 giorni da quella data, l’azienda comunica ai lavoratori la chiusura con 318 procedure di licenziamento. Dovete consentirci un clima sociale più tranquillo per poter fare la trattativa e l’unico modo per guadagnare il tempo necessario è il ritiro della procedura di licenziamento. Fermate l’orologio, perché lo stabilimento è produttivo, i lavoratori stanno continuando a produrre il filo’, commenta Daniele Calosi.
Se un’azienda non ha responsabilità sociale e non tratta i propri lavoratori con pari dignità, che tipo di affidabilità e credibilità può avere?

Fiom Cgil: Bekaert, primo faccia a faccia tra l’azienda e le rappresentanze sindacali. Piccole vittorie dei lavoratori

L’incontro a Confindustria Toscana con la multinazionale belga termina con la volontà di trovare una soluzione condivisa. Due piccole vittorie: apertura ad una possibile reindustrializzazione ed estensione dei tempi per le procedure del processo. Domani incontro fondamentale al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Ministro Luigi Di Maio e del Presidente della Regione Enrico Rossi.
Dopo giorni di rabbia e tensione, il primo faccia a faccia con la multinazionale belga che il 22 giugno ha annunciato il licenziamento di tutti i 318 dipendenti e la chiusura dello stabilimento per delocalizzare la produzione in Slovacchia e Romania, si è concluso con uno spiraglio.
“Due le questioni su cui registriamo piccole vittorie da parte dei lavoratori: la prima riguarda la possibile reindustrializzazione dello stabilimento, anche se non a competitor, quindi si tratterà di una riconversione; la seconda riguarda i tempi di allungamento della procedura. Il tempo è strategico ed è necessaria una trattativa senza pistola alla testa. Puntiamo all’attivazione degli ammortizzatori sociali per non lasciare in mezzo di strada 318 famiglie e, per questo, l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sarà fondamentale nella gestione e nelle modalità della trattativa”, commenta il Segretario Generale Fiom Firenze Daniele Calosi. “Se la Bekaert se ne va e non vuole più produrre lo steel cord, non ci importa: devono però rendersi disponibili ad una soluzione per il danno sociale e morale che hanno creato ai lavoratori e al territorio. Oggi abbiamo vinto una piccola vittoria, ma la battaglia è ancora lunga e non smetteremo di combattere. La chiarezza e la lucidità di azione sono fondamentali, permettono di trovare le soluzioni migliori, le risposte che cerchiamo, a limitare le delusioni e ci permettono coerenza tra azioni ed emozioni”.
Dalle 14.30 del pmeriggio e per tutto il tempo dell’incntro, fuori dalla sede di Confindustria, in piazza della Repubblica a Firenze, a dare forza e sostegno c’erano centinaia di metalmeccanici di tutta la provincia fiorentina, che oggi hanno scioperato 4 ore alla fine di ogni turno. C’è bisogno di tutti per dare un destino diverso allo stabilimento di Figline. Pessimisti per intelligenza, ma ottimisti per volontà.

…così in ANSA

Bekaert:sindacati,azienda apre reindustrializzazione Figline. A patto che se qualcuno subentra non vi produca steel cord
Bekaert apre a una reindustrializzazione dello stabilimento di Figline Valdarno (Firenze) a patto che chi subentra nella fabbrica diversifichi la produzione e non continui a realizzare ‘steel cord’, la cordicella metallica di rinforzo per gli pneumatici. E’ quanto emerso oggi nel corso di un incontro a Firenze, ospitato da Confindustria Toscana, tra l’azienda e i sindacati. Secondo quanto riferito dai sindacati, i rappresentanti della multinazionale belga si sono dichiarati disponibili ad allungare i tempi della dismissione del sito al fine di consentire da un lato di esplorare la possibilità di cercare alternative per il futuro della fabbrica (ferma restando la condizione posta così da non cedere lo stabilimento a un competitor), e dall’altro di attivare ammortizzatori sociali per i 318 operai. Domani pomeriggio si terrà un nuovo incontro al Mise sulla vicenda. “Dobbiamo esplorare col governo in cosa si concretizza quel tempo in più, e ci deve essere la disponibilità del Ministero a supportare un processo complesso come questo”, ha affermato dopo l’incontro Alessandro Beccastrini (Fim-Cisl). “Una trattativa senza la pistola alla testa dei licenziamenti noi la facciamo, con la pistola alla testa no”, ha precisato Daniele Calosi (Fiom-Cgil). “Bekaert non è più una soluzione, devono andare via e lasciarci i nostri posti di lavoro”, ha concluso Davide Materazzi (Uilm-Uil).(ANSA).

LA FOTOGALLERY DEL PRESIDIO

Bekaert, la mobilitazione continua e si estende. Oggi si fermano i metalmeccanici della provincia.

Due incontri importantissimi nella giornata oggi e domani, oggi in Confindustria Toscana con l’azienda, il 5 a Roma al Mise. Oggi 4 ore di sciopero, le ultime di ogni turno, e manifestazione a Firenze, concentramento in piazza Repubblica alle ore 14

In occasione dell’incontro tra le Organizzazioni Sindacali Fim, Fiom e Uilm la dirigenza Bekaert in Confindustria Toscana, oggi Mercoledì 4 Luglio, sono state proclamate quattro ore di sciopero, le ultime di ogni turno, di tutti i metalmeccanici di tutta la zona fiorentina, con manifestazione a Firenze e concentramento alle ore 14.30 in Piazza della Repubblica. La richiesta è quella di ritirare le 318 procedure di licenziamento e aprire un tavolo di discussione per un destino diverso per lo stabilimento di Figline.

L’incontro precede quello molto importante, il 5 luglio,  a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico, dove ci si augura, stavolta, sia presente l’azienda. Due gorni fa, congiuntamente al presidente della Regione Toscana e al Sindaco di Figline Incisa Valdarno, abbiamo firmato un comunicato unitario in cui si è chiamata in causa Pirelli, chiedendogli di introdurre un elemento di garanzia e vincolare l’acquisto delle steelcord al sito di Figline. Si stanno attivando tutte le risorse in nostro possesso affinché siano promosse tutte le azioni possibili, a tutti i livelli istituzionali e non, per scongiurare la delocalizzazione della produzione e dare un’alternativa alle 318 famiglie. Si può scrivere un futuro diverso per questi lavoratori che, malgrado il countdown dei giorni e la paura, continuano a lavorare e a gestire la produzione in totale autonomia, senza dirigenti all’interno dello stabilimento, ma c’è bisogno della vostra partecipazione, del vostro sostegno e della vostra solidarietà.

“Il 5 agosto lo stabilimento chiuderà per le normali ferie estive e noi abbiamo paura che, se lasciamo gli impianti, l’azienda faccia una serrata. Dovremmo continuare a presidiare lo stabilimento e da soli non ce la faremo. Abbiamo bisogno di tutti voi: questa è una battaglia che si vince insieme, perché il lavoro è un bene comune”, queste le parole del Segretario Fiom Firenze Daniele Calosi che aggiunge, ”una vertenza, questa della Bekaert, che ha oltrepassato i confini del Valdarno e della Toscana e che è diventata nazionale: è una battaglia di tutti ed è per questo che vi aspettiamo alle 14.30 al presidio in Piazza della Repubblica, per difendere i diritti dei lavoratori. Pessimista per intelligenza, ottimista per volontà”.

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