Vertenza Cl’a (Montelupo F.no), la Fillea incalza le controparti

Vertenza Cl’a (Montelupo Fiorentino): solo 20 dei 76 lavoratori riassunti da Sicrea, disatteso l’accordo sulla mobilità firmato a maggio. Oggi incontro tra le parti in Regione. Bartoli (Fillea Cgil Toscana): “Lavoratori esasperati, chiamiamo le controparti alle responsabilità, quell’accordo va applicato integralmente”. Il 20 luglio nuovo summit

Vertenza Cl’a (Montelupo Fiorentino, ex Consorzio Etruria): lo scorso 14 maggio è stato sottoscritto in Regione Toscana l’accordo di mobilità per i 76 lavoratori tra la Fillea Cgil, l’azienda e Sicrea (Società Emiliana che ha affittato un ramo d’azienda di Cl’a). Per i 76 lavoratori Cl’a si apriva la possibilità di riassunzioni o sostegno economico (integrando la Naspi) fino a 10mila euro. Ma fino ad oggi i lavoratori (che non riscuotono da marzo, la maggior parte di loro non ha avuto nemmeno accesso alla Naspi ed essendo in liquidazione non percepiscono neanche il preavviso) hanno visto disatteso l’accordo sulla mobilità e l’incentivo. Inoltre, Sicrea ad oggi ha assunto poco meno di 20 persone di Cl’a, il resto dei lavoratori è a casa, a parte qualcuno che sta lavorando al concordato di Consorzio Etruria.
Stamani, presso la sede della Regione Toscana a Firenze, si è svolto un incontro tra l’istituzione, il commissario liquidatore, Sicrea e la Fillea Cgil. Nell’occasione, i lavoratori hanno fatto un presidio in piazza Duomo.
Ha detto alla fine dell’incontro Giulia Bartoli (segretaria generale Fillea Cgil Toscana): “Dalle iniziali rigidità siamo mediamente soddisfatti di come è andato l’incontro. Abbiamo chiamato a responsabilità tutte le parti firmatarie dell’accordo e chiesto la sua applicazione integrale, soprattutto sulla parte dei sostegni economici, per evitare una ricaduta sociale ben più consistente. L’incontro è aggiornato a venerdì 20 luglio, momento in cui vogliamo arrivare alla definizione. In questa settimana avremo vari incontri con tutti i soggetti per trovare le dovute soluzioni. I lavoratori sono stanchi, esasperati e con un condizione precaria anche economicamente ma sono pronti a proseguire nelle mobilitazioni”.

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