“Premierato? No grazie”, Ugo De Siervo all’iniziativa Spi a Sesto

Lo scorso mercoledì 19 giugno, nel pomeriggio presso la Casa del Popolo di Querceto a Sesto Fiorentino, si è svolta l’iniziativa “Premierato? No grazie. Le ragioni per fermare la riforma costituzionale delle destre”, organizzata da Spi Cgil e Cgil.

SONO INTERVENUTI:

SIMONELLA MAZZANTI, Segretaria Spi CGIL Sesto Fiorentino

ELENA AIAZZI, Segreteria CGIL Firenze

LORENZO FALCHI, Sindaco di Sesto Fiorentino

UGO DE SIERVO, Presidente emerito della Corte Costituzionale (che sul tema dell’iniziativa ha ribadito le parole uscite su La Stampa: “Il capo del Governo dominerà, caso unico e scelta pericolosissima”, SCARICA QUI L’ARTICOLO)

Considerazioni finali di BERNARDO MARASCO, Segretario Generale CGIL FIRENZE, e MARIO BATISTINI, Segretario Generale SPI CGIL Firenze

LA NOTA DI ELENA AIAZZI DELLA SEGRETERIA  CGIL FIRENZE

Come abbiamo ben visto e letto, ieri è stata approvata alla camera la riforma di alcuni articoli della Costituzione per l’elezione diretta del presidente del Consiglio e non solo.
Non è la è prima volta che come CGIL affrontiamo con estrema determinazione ogni tentativo di modificare, depotenziare, stravolgere la Costituzione, contro chi attacca i suoi principi fondanti e gli equilibri trovati tra i poteri dello Stato, una Costituzione che per noi è frutto di un’epoca di fame, sangue, guerra, lotte per la libertà, per la giustizia e che non a caso, ha funzionato, pur con i suoi limiti, proprio per questa sua origine.
I temi identitari del nostro Paese sono indicati con molta chiarezza: democrazia, lavoro, eguaglianza, solidarietà, laicità, equilibrio tra unità e autonomie, antifascismo e sono sostanziali per portare avanti la realizzazione di una modello sociale “di fatto” solidaristico, che si fonda sulla centralità della rappresentanza parlamentare, che pone al centro dell’intervento pubblico la salute, l’istruzione, il lavoro.
L’attacco di questo governo e di questa compagine politica non nasce solo oggi come elemento distintivo o di rivalsa di una “sconfitta” del passato ma si dipana nell’arco della storia della nostra Repubblica a partire dal rifiuto stesso nel momento della sua promulgazione e continua attraverso tentativi sovversivi, massonerie, stragismo ed è oggi attuata attraverso un abuso politico della storia stessa e quella che qualcuno definisce la denegazione e del motto che ispira anche le dichiarazioni spesso della presidente del Consiglio che è quello di “non rinnegare, non restaurare”.
Si basa forse anche sul fatto che come italiani non si sia fatto fino in fondo i conti con il passato fascista e, come dice qualcuno, non aver fatto i conti con la responsabilità della nascita del fascismo come se fosse rimasto fino ad oggi un rimosso della coscienza nazionale, tanto che assistiamo ad uno smottamento degli ideali antifascisti, perdendo il senso della grande importanza del valore della democrazia.
Alcuni degli elementi che hanno prodotto l’opportunità per le destre nel nostro Paese e non solo (si è visto l’esito del voto delle europee dello scorso 8 e 9 giugno) di sferrare un colpo mortale alla nostra democrazia nascono, a nostro avviso, innanzitutto da una frattura fra il popolo e la rappresentanza, da un tradimento per il quale proprio i principi di giustizia ed uguaglianza, di un lavoro che consenta la realizzazione di sé e della propria dignità sono stati abbandonati dalla politica. Una crisi della democrazia rappresentativa.
Aumento della povertà, precarietà e frammentazione del mondo del lavoro, sanità e istruzione pubblica dequalificata sempre più costosa e meno inclusiva, problemi delle casa… sono tutti elementi su cui, a nostro avviso, fa presa l’inganno dell’autonomia differenziata e del presidenzialismo proposto dal governo come soluzione a tutti questi mali, come se fosse possibile per ognuno trovare il modo nel proprio territorio, in una dimensione territoriale sempre più ristretta, di risolvere i propri problemi.
Temiamo invece che alle disuguaglianze sociali, aumenteranno e si sommeranno le disuguaglianze territoriali già fortemente e drammaticamente presenti nel nostro paese; l’elezione diretta del premier o del Sindaco d’Italia forse si fonda su una motivazione falsa e su un modello sbagliato. Falsa perché non è vero che il potere di garante del Presidente della Repubblica rimarrebbe invariato e sbagliato perché lo si assimila al modello del Sindaco come se amministrare una città fosse lo stesso che governare una nazione.
Questo ci porta alla riflessione su una serie di errori anche dei precedenti governi dichiarati di sinistra e centro sinistra che non solo sui temi del lavoro hanno portato avanti alcuni (che chiamerò diplomaticamente) “cedimenti” come il jobs act per la cui abrogazione stiamo raccogliendo le firme (e non solo), ma anche quando si è rincorsa l’antipolitica e l’idea di secessione della Lega, tentando una soluzione demagogica e di cui oggi paghiamo le conseguenze che è la modifica del Titolo V.
Oggi il tema che ci riguarda profondamente non solo è come difendere la nostra Costituzione ma anche quello di come ricostruire un nuovo forte rapporto di fiducia e partecipazione fra la rappresentanza e le persone.
Con questa iniziativa di oggi vogliamo proseguire sul nostro percorso di approfondimento e consapevolezza diffusa, di cosa significa il tentativo di trasformazione in atto della nostra Costituzione, di quali effetti drammatici potrebbe avere per la nostra democrazia e come e con quali strumenti si possa impedire tale destrutturazione di ciò che tutt’oggi per noi rimane l’architrave di garanzie e di equilibrio nel rapporto e nella divisione dei poteri.
Dovrà essere tanto più la politica, quella che ancora si ispira ai valori dell’antifascismo ed alla difesa della democrazia e di una Repubblica fondata sul lavoro ad essere in prima linea insieme in questa battaglia perché la Costituzione non solo venga difesa ma completamente attuata in tutte quelle parti che ancora rimangono lettera morta.
Qualcuno l’ha definita persino una sfida alla propria coscienza.
Per questo ringraziamo i partecipanti a questo evento, il sindaco di Sesto Fiorentino nella sua doppia valenza di rappresentanza dell’Istituzione del territorio ma anche di politico ed in particolare ringraziamo il Presidente Emerito della Corte Costituzionale che si è reso subito disponibile a darci il suo importante e prezioso contributo per comprendere non solo il valore più intimo e intrinseco della nostra Carta Costituzionale ma anche le conseguenze ed i risvolti più complessi di queste riforme.

Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze)

Pulsante per tornare all'inizio