Fondazione McDonald (Firenze), lavoratrice licenziata e reintegrata

Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald (Firenze), reintegrata dal Tribunale lavoratrice incinta licenziata ingiustamente. La Filcams Cgil: “Una sentenza di civiltà, è necessario essere coerenti e rispettosi dei diritti sempre ed ovunque”

Il 21 marzo scorso, con sentenza del Tribunale Ordinario di Firenze – sezione lavoro (sentenza Accoglimento totale n. cronol. 2286/2018 dei 2110312018 RG n. 239812017), una lavoratrice ha ottenuto la reintegra del suo posto di lavoro presso Casa Ronald Firenze, di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald. Il giudice ha stabilito che il suo licenziamento del 27 marzo 2017, avvenuto per motivi disciplinari e mentre lei era incinta, era illegittimo.

LA VICENDA

La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, fondata e finanziata da McDonald’s, gestisce Casa Ronald Firenze, una casa accoglienza che sorge sul terreno dell’Università di Firenze e accoglie, in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Meyer, famiglie di pazienti pediatrici: una opera meritoria. Per la natura dell’utenza e le caratteristiche del servizio su turni h24, i suoi operatori si trovano a svolgere un delicato compito immersi in un ambiente psicologicamente impegnativo, a cui sono stati aggiunti nuovi compiti, imposti dalla Fondazione, come il raggiungimento di onerosi obiettivi di raccolta fondi e la creazione di eventi sul territorio per raccogliere donazioni e gestione della Casa, senza che venissero adeguate le risorse e la formazione necessarie per raggiungerli. Alcuni dipendenti si erano quindi rivolti nel 2016 al sindacato Filcams Cgil nella persona di Vanessa Caccerini, per tutelare il proprio posto di lavoro che sentivano in pericolo e iniziare un dialogo con la Fondazione per vedere riconosciuti le proprie competenze e diritti in ambito di inquadramento contrattuale. Fondazione Ronald McDonald rifiutava ogni forma di dialogo con il sindacato, demansionando di fatto i dipendenti e creando un clima di aperta conflittualità e continue pressioni. In questo contesto, la lavoratrice in questione veniva licenziata poiché accusata ingiustamente di aver detto il falso in merito al sostegno a una collega che, trattenuta durante una riunione aziendale oltre l’orario di lavoro, era stata richiamata per aver chiesto il pagamento dello straordinario. Il giudice ha escluso che i motivi di licenziamento fossero legittimi, accogliendo totalmente le richieste della lavoratrice e procedendo a ordinare il reintegro della stessa, il risarcimento del danno e il pagamento delle spese processuali a carico della Fondazione. La lavoratrice, che al momento del licenziamento era incinta, ha affrontato questo difficile momento con il sostegno e il supporto della Filcams di Firenze, da cui ha ricevuto assistenza legale e solidarietà.

LE PAROLE DELLA FILCAMS CGIL

Spiega la Filcams Cgil: “La Fondazione McDonald non aveva accettato che i lavoratori si fossero uniti per ottenere i propri diritti a partire da una rivendicazione del livello di inquadramento nel 2016. La Fondazione McDonald è una importante realtà del nostro territorio nel campo della solidarietà ma deve anche ricordarsi che i diritti del lavoro sono da rispettare, e licenziare una donna in gravidanza è un atto gravissimo ed intollerabile che non è accettabile che confligge con la missione della Fondazione. È necessario essere coerenti e rispettosi dei diritti sempre ed ovunque. La conoscenza del contratto di lavoro e l’unione tra i lavoratori sono la chiave per ottenere i propri diritti e lavorare in un contesto sereno: siamo orgogliosi di cosa insegna questa vertenza. Ringraziamo i lavoratori incontrati in questa vicenda che, uniti, hanno raggiunto un risultato importante che sarà di sostegno anche per tanti altri lavoratori che si dovessero trovare nella stessa situazione”.

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