Bekaert: corteo e Consiglio comunale straordinario il 29/6

Una manifestazione e un Consiglio comunale straordinario a sostegno dei 318 lavoratori Bekaert. Sono le iniziative in programma per domani sera del 29 giugno a Figline Valdarno (Firenze). Il corteo partirà, alle 20:30, dal piazzale antistante lo stabilimento Bekaert di via Petrarca, sfilando fino a piazza Ficino, dove ha sede il Consiglio comunale che si riunirà in seduta straordinaria.

oggi 28/06 intanto…

Bekaert: serrata di solidarietà per oltre 90% negozi Figline
Adesione di oltre il 90%, fra i negozi del centro di Figline Valdarno (Firenze), alla serrata di mezz’ora decisa per stamani dai commercianti in segno di solidarietà ai lavoratori della Bekaert. Secondo la Confcommercio, i negozi chiusi sono stati oltre il 70% anche nei centri storici di Montevarchi e San Giovanni Valdarno. “Segno evidente – commenta il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – di quanto i timori per la chiusura dello stabilimento accomunino in questo momento l’intero Valdarno aretino e fiorentino”. Domani sera dalle 20.30 prenderà il via un corteo dallo stabilimento che la multinazionale belga ha deciso di chiudere: aperto dai lavoratori, sarà preceduto dagli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini. Seguiranno i sindaci di tutti i Comuni della Città Metropolitana e del Valdarno con le fasce tricolore e i gonfaloni, i rappresentanti delle altre istituzioni, le associazioni e tutti i cittadini. Sono stati invitati anche rappresentanti del Governo. All’arrivo del corteo, in piazza Marsilio Ficino, si svolgerà una manifestazione istituzionale: oltre a lavoratori e rappresentanti dei sindacati, interverranno la sindaca Giulia Mugnai e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. (ANSA).

Bekaert:Consiglio Toscana, scongiurare chiusura sito Figline Assemblea unanime su mozione unitaria per solidarietà a operai
Solidarietà ai lavoratori e ai sindacati impegnati nella vicenda della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze) è stata espressa dal Consiglio regionale, che sul caso ha approvato una mozione unitaria. Il documento, sintesi delle mozioni presentate sul caso da vari gruppi consiliari, impegna la Giunta a “proseguire nell’azione intrapresa presso il ministero del Lavoro per salvaguardare la produzione e i posti di lavoro” nello stabilimento di Figline Valdarno. La mozione, oltre a esprimere “vicinanza e sostegno ai lavoratori” e all’azione delle rappresentanze sindacali, impegna inoltre la Giunta toscana ad attivarsi “presso le competenti sedi europee affinché siano promosse tutte le azioni possibili per scongiurare la delocalizzazione della produzione”, e a “porre in essere ogni azione di propria competenza per il mantenimento del sito produttivo e dei livelli occupazionali”.(ANSA).

Bekaert: Consiglio regionale presenterà mozione unitaria  A conclusione dei lavori odierni aperti da delegazione sindacati
Una mozione unitaria sulla crisi della Bekaert di Figline Valdarno sarà discussa al termine della seduta odierna del Consiglio regionale. E’ quanto è stato disposto dal presidente dell’Assemblea, Eugenio Giani, in accordo con i gruppi consiliari, al termine dell’intervento di rappresentanti sindacali dell’azienda che stamani ha preceduto l’avvio dei lavori del Consiglio. In aula sono intervenuti il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi, Yuri Campofiloni, della Fiom Cgil, e Filippo Pecci della Rsu. Una presenza a palazzo del Pegaso, ha spiegato Giani, che rappresenta “nel nostro spirito tutta la realtà a cui vogliamo tributare la massima solidarietà”. “L’intento – ha aggiunto Giani – era quello di dare voce a questi lavoratori, in un caso su cui ho riscontrato una solidarietà senza precedenti da parte di tutte le forze politiche del Consiglio”. Per Calosi da parte di Bekaert “c’è stato disprezzo per le istituzioni: se l’azienda non si presenta al tavolo della trattativa dimostra cattiveria, quella stessa cattiveria che ha dimostrato davanti ai lavoratori”. Sulla stessa linea Pecci, della Rsu, che ha sottolineato come “le lettere di licenziamento sono arrivate a casa mentre la gente era a lavorare. Un comportamento inaccettabile e inammissibile”. Campofiloni ha invece spiegato che dopo l’incontro di ieri al ministero a Roma, si è tenuta un’assemblea “ed è stato deciso di sospendere lo sciopero per tornare a lavorare. Ora lo stabilimento sta producendo: andremo avanti, non saremo noi a fermarlo. Con responsabilità i lavoratori stanno producendo al massimo per portare avanti la fabbrica”. (ANSA).

Bekaert (Figline), Calosi (Fiom Cgil Firenze): “Direzione aziendale dimostra arroganza e disumanità. Proposta di ‘mitigation’ una vergogna. Stasera proporremo ai lavoratori di riprendere la produzione. La mobilitazione prosegue”. Venerdì sera fiaccolata

Vertenza Bekaert (Figline), la nota di Daniele Calosi (segretario generale Fiom Cgil Firenze): “La direzione aziendale stamani non si è presentata all’incontro al Ministero a Roma dimostrando nuovamente arroganza e disumanità. Il Ministero ci ha informato che l’azienda, che ha incontrato ieri, si è resa solo disponibile a discutere con noi sindacati di quanto dare ai lavoratori come compenso economico a fronte della chiusura. Loro questa cosa offensiva la chiamano ‘mitigation’. Vergogna! La dignità del lavoro non può essere monetizzata. Noi sindacati, assieme al Presidente della Regione Toscana e al sindaco di Figline Incisa, abbiamo invitato il ministero a chiedere immediatamente il ritiro della procedura. Il Ministero convocherà le parti, azienda compresa, i primi giorni di luglio alla presenza del Ministro in persona. Stasera proporremo ai lavoratori di interrompere lo sciopero per riprendere la produzione, perché non si deve chiudere uno stabilimento che è produttivo. La mobilitazione e la lotta proseguiranno lo stesso con scioperi articolati e ancora più incisivi. Non molliamo”. Venerdì 29 luglio fiaccolata a Figline con partenza dallo stabilimento alle 20:30. Alle 21:30 Consiglio comunale straordinario in piazza Ficino.
Al tavolo di oggi, le organizzazioni sindacali Fiom, Fim e Uilm insieme a Francesca Re David e Maurizio Landini, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Figline Valdarno Giulia Mugnai e il Responsabile Unità Gestione Vertenze delle imprese in crisi Gianpietro Castano sono stati aperti nell’avviare un confronto a 360 gradi, ma partendo dal ritiro della procedura dei 318 licenziamenti e dal mantenimento della produzione a Figline: “Non si può trattare con la pistola della chiusura e dei licenziamenti puntata alla tempia”, ha detto Calosi. Per salvaguardare la propria posizione nei mercati europei nella produzione dei rinforzi in acciaio per pneumatici, la multinazionale belga vuole cessare le attività nella fabbrica, acquistata nel 2014 da Pirelli. Così, spiega la Fiom Cgil fiorentina, “dopo aver sfruttato per quattro anni le competenze dei metalmeccanici toscani, l’azienda decide che è meglio produrre dove il costo del lavoro è più basso, in Slovacchia e Romania. Ennesimo caso di un’azienda metalmeccanica che viene delocalizzata a Est a spese di produzioni e lavoratori italiani, che prima vengono sfruttati nelle loro conoscenze e poi scaricati. Due anni fa questa azienda aveva comprato alla Pirelli e la Pirelli aveva garantito al governo italiano che aveva venduto a una multinazionale intenta a mantenere la produzione in Italia: devono quindi fare cosa hanno detto e promesso due anni fa. Col caso Bekaert non è in gioco solo il posto di lavoro di 318 persone, ma anche l’interesse territoriale e nazionale di fronte agli interessi padronali delle multinazionali che investono in Italia”.

LA NOTA DELLA REGIONE

Bekaert, Rossi a Roma con i lavoratori ma al tavolo mancano azienda e Governo

Al tavolo convocato oggi a Roma per affrontare la crisi della Bekaert (ex Pirelli) dopo il licenziamento di 318 lavoratori, c’erano il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini, le organizzazioni sindacali, la sindaca del Comune di Incisa-Figline Giulia Mugnai, alcuni parlamentari del territorio, i funzionari del ministero dello Sviluppo economico, ma non c’erano i rappresentanti dell’azienda e nemmeno quelli del Governo.

“Capisco che siamo in una fase di avvio istituzionale – ha detto Rossi sedendosi al tavolo – ma poter avere confronto politico anche con ministro o con viceministro da lui delegato, sarebbe stato importante. Ci siamo seduti al tavolo per rispetto verso i funzionari del ministero e dei sindacati, perchè altrimenti avremmo dovuto alzarci e andare via”.

“L’azienda – ha proseguito Rossi – ha confermato il suo atteggiamento di arroganza, lo stesso che ha usato verso i lavoratori consegnando loro le lettere di licenziamento mentre erano ancora al lavoro. Adesso ci sarà un incontro in sede sindacale e poi saremo nuovamente riconvocati dal ministero. Ci auguriamo che alla prossima riunione ci sia il viceministro in rappresentanza del governo. Al governo chiederemo un pronunciamento pubblico, che richiami alla responsabilità la multinazionale. Non solo. Bisogna chiamare in causa anche Pirelli, che era la proprietaria dello stabilimento fino a tre anni fa e che deve assolutamente essere coinvolta in questa partita. A Bekaert chiediamo il ritiro immediato dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo con l’obiettivo di continuare a produrre. Con questi obiettivi raccolgo l’appello del sindaco di Incisa e Figl ine e sarò presente, con il gonfalone della Regione, alla manifestazione organizzata a Figline per venerdì sera. Manifesteremo perché non vogliamo perdere un importanmte sito produttivo per gli interessi della multinazionale e di una liberalizzazione che penalizza i lavoratori, usando l’Europa come grande mercato che contrappone fra loro i lavoratori. Siamo di fronte all’ennesimo caso di delocalizzazione motivato non da una crisi del mercato ma dalla esclusiva volontà di fare più soldi sulla pelle dei lavoratori. E questo non si può accettare. Siamo qui e saremo venerdì in piazza anche per dire no a tutto questo”.

LA NOTA DELLA FIOM NAZIONALE

Bekaert. Fiom: ennesimo atto arroganza azienda, si ritirino licenziamenti

“Ennesimo atto di arroganza da parte della Direzione della Bekaert SPA, che ha deciso di non partecipare all’incontro tenuto oggi, presso il Mise, alla presenza di Francesca Re David, segretaria generale Fiom, di Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil, Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze, di Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana e della Sindaca di Figline Valdarno.

La Fiom esprime un giudizio fortemente negativo sul comportamento tenuto dalla direzione aziendale della Bekaert SPA che ha fatto sapere di non essere d’accordo a fare incontri trilaterali, con la presenza contemporanea dei rappresentanti dei lavoratori, delle Istituzione e del management aziendale, di ritenere irreversibile il procedimento di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno, ma di essere, nel contempo, disponibile a mettere i soldi per mitigare le conseguenze derivanti dal licenziamento di tutti e 318 dipendenti.

Il tavolo di confronto ministeriale, coordinato da Gianpiero Castano, ha giudicato profondamente scorretto e lesivo delle istituzioni il comportamento messo in atto dalla multinazionale Belga, ha giudicato irricevibile la procedura di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno ed il licenziamento di 318 persone, di essere disponibile ad affrontare la discussione sulle ragioni che impediscono allo stabilimento di avere i conti in ordine e produrre reddito. Il Governo ha confermato la sua volontà a riconvocare il tavolo alla presenza del Ministro e della direzione aziendale della Bekaert, per il giorno successivo all’incontro di procedura, indicativamente nella prima settimana di luglio. Naturalmente, questo tipo di discussione può essere fatto, previo ritiro della procedura di chiusura dello stabilimento e conseguente licenziamento delle persone occupate.

Per la Fiom risulta di fondamentale importanza richiamare alle proprie responsabilità la stessa Pirelli, che all’atto della cessione, nel 2014, aveva decantato le lodi della Bekaert, in tema di affidabilità, di investimenti e di continuità produttiva. L’efficienza aziendale passa attraverso la programmazione degli investimenti che, evidentemente, la direzione Bekaert non ha realizzato e non ha intenzione di effettuare. La Fiom promuoverà e sosterrà tutte le iniziative di mobilitazione messe in atto dai lavoratori della Bekaert, con l’intento di proseguire la produzione, di impedire la delocalizzazione, di un altro pezzo di industria italiana, e scongiurare l’effetto contagio di altre attività presenti nel territorio nazionale. Siamo per l’economia del volto umano che ha rispetto delle persone e delle loro sofferenze, che non accetta di considerare le persone come dei numeri troppo costosi di cui disfarsi. La logica, pura e semplice, dell’attacco al costo del lavoro, può produrre un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo del nostro Paese, per questa ragione si pensa non sia più rinviabile un provvedimento legislativo che penalizzi i soggetti imprenditoriali, soprattutto stranieri, che scappano dopo aver beneficiato di importanti risorse pubbliche”.

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