Fattorini Gig Economy, Galgani: “Non lasciarli soli”

Fattorini Gig Economy, Galgani (Cgil Firenze): “Ne abbiamo incrociati tanti, li stiamo ascoltando per organizzarli. Non devono più sentirsi soli”. Ecco l’identikit dei lavoratori

Gig economy, Paola Galgani al convegno Mpd-Art.1 in Regione Toscana: “La Cgil di Firenze ha aperto un progetto apposito: in questi mesi abbiamo incrociato molti di questi fattorini, che a Firenze sono alcune centinaia e lavorano per multinazionali soprattutto del campo gastronomico. La loro attività segna un cambiamento dei nostri costumi. Stiamo ascoltando le loro storie e i loro bisogni di tutela su cui incentrare un’azione collettiva e rivendicativa. Dobbiamo far sì che questi ragazzi non si sentano più soli”.

L’IDENTIKIT DEL FATTORINO 4.0

Nessuno di loro ha un contratto di lavoro dipendente. Alcuni hanno la Partita Iva, altri sono a co.co.co o a prestazione occasionale. Per alcuni (i più giovani) è lavoro per mantenersi lo studio, per altri (meno giovani) è lavoro vero e proprio. È una attività molto fisica (che peraltro si fa col caldo, la pioggia, la neve addirittura), la tecnologia rappresenta una parte minoritaria. Per migliorare la loro condizione, secondo la Cgil serve una azione su due fronti: contrattazione e aspetto legislativo. Cosa può fare la Cgil per loro? Intanto, provare a organizzarli, il collettivo è l’unica dimensione su cui agire tramite contrattazione o conflitto. Poi c’è la questione della sicurezza sul lavoro: ci si sono leggi che impongono regole e formazione. Infine, c’è il tema del patto tra lavoratore e consumatore: queste nuove forme portano maggiore sostenibilità ambientale e sociale?

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