Ragazzo in alternanza scuola lavoro si amputa una falange

Prato, studente di 17 anni perde la falange di una mano durante l’alternanza scuola lavoro. Rabbia della Fiom e della Rete Studenti Medi Prato. La Cgil Toscana: “Inaccettabile”. Insorge anche la Flc Toscana

Durante la mattinata del 13 giugno, uno studente di 17 anni in Alternanza Scuola Lavoro presso un’officina meccanica in via Prato a Montemurlo (PO) è rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro. Il ragazzo, infatti, si è ferito alla mano sinistra mentre stava lavorando a un macchinario che gli ha amputato la falange dell’anulare.
Dopo quello avvenuto circa un mese fa presso un’azienda specializzata in provincia di Udine, quando è stato un giovane studente friulano a ferirsi alla mano durante l’utilizzo di un macchinario, quello di ieri è solo l’ultimo di una serie di infortuni sul lavoro avvenuti durante il percorso di alternanza. Quindi non un caso isolato. Questi gravi episodi testimoniano una mancanza di formazione e una scarsa cultura della prevenzione che caratterizzano non solo i percorsi di ASL, ma più in generale l’intero mondo del lavoro.
La sicurezza e la tutela dei lavoratori e, nei casi di ASL degli studenti, deve essere messa al primo posto.
“Il progetto di Alternanza Scuola Lavoro – dichiara la Rete degli Studenti Medi – dovrebbe essere un percorso didattico alternativo, che dovrebbe educare al valore del lavoro. Mettere gli studenti in situazioni rischiose o in condizioni di sostituzione di mano d’opera non fa che accentuare una formazione basata sullo sfruttamento e sulla precarietà”.
Emilio Testa, Segretario generale della Fiom Cgil di Prato commenta l’accaduto: “Serve maggiore accortezza, le regole vanno rispettate scrupolosamente e deve essere sempre presente un tutor che segua i ragazzi soprattutto quando si tratta di ambienti e lavori potenzialmente rischiosi. E’ importante sensibilizzare sia le scuole che le aziende: tutti dobbiamo provare a dare il nostro contributo perché ci siano controlli rigorosissimi”.
Lunedì 18 giugno si terrà presso la Cgil di Prato un incontro tra Fiom Cgil, Flc Cgil e la Rete degli studenti Medi per iniziare insieme un percorso che possa individuare orientamenti per la realizzazione di validi percorsi di Alternanza Scuola Lavoro.

Sulla vicenda, ha detto Mauro Fuso (Cgil Toscana): “Inammissibile e inconcepibile, un fatto gravissimo indipendentemente dall’entità dell’infortunio. Nella Toscana così attenta ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le Istituzioni devono ripensare percorsi e formazione dell’alternanza scuola lavoro. Se non si interviene prontamente, e questo vale anche per le imprese e le loro associazioni, ci si arrende all’irresponsabilità e alla teoria degli incidenti. Non si tratta mai del caso e soltanto formazione e prevenzione possono favorire una nuova cultura della sicurezza sul lavoro. L’alternativa è aspettare che ci sia il morto e piangere così l’ennesima vittima di un ‘incidente’. Agire subito è indispensabile e la Regione Toscana attraverso i suoi poteri deve farlo prontamente con un intervento diretto, preciso e inequivocabile”.

Ha aggiunto Daniele Monticelli (Flc Cgil Toscana): “Il tragico fatto di ieri che ha colpito uno studente di 17 anni in Alternanza Scuola Lavoro presso un’officina meccanica di Montemurlo (PO) è solo l’ultimo di una non isolata casistica di infortuni sul lavoro avvenuti durante i percorsi di alternanza. Questi gravi episodi ripropongono con straordinaria quanto disperata evidenza la necessità di rivedere profondamente i meccanismi di attuazione della delega sull’Alternanza, che ribadiamo non può essere paragonata in nessun modo ad una esperienza di lavoro, ma nemmeno allo stage e all’apprendistato. Serve sicuramente una maggiore attenzione ed un particolare rispetto delle regole e garanzie di sicurezza quando ci si trova ad operare con ragazzi di quell’età; serve sopratutto una diversa governance ed un un profondo ripensamento delle Istituzioni competenti (a cominciare dal MIUR, ma anche la Regione Toscana) sui percorsi, i compiti e le prerogative dell’ASL che restituisca piena autonomia organizzativa e gestionale dei tempi e delle modalità alle Istituzioni Scolastiche e abbandoni ogni velleità di obbligatorietà imposta. Solo così possiamo sperare di favorire una cultura del Lavoro ed una Formazione che non venga mai fraintesa con lo sfruttamento e l’accettazione della Precarietà; e non stare ad aspettare il prossimo incidente.”

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