Riconoscimento famiglie Arcobaleno, Galgani a Nardella: “Ora atti concreti”
Famiglie Arcobaleno, Firenze le riconoscerà? Galgani (Cgil Firenze) commenta l’annuncio del sindaco Nardella: “Bene, ora seguano atti concreti. Saremo al Toscana Pride a Siena, Palazzo Vecchio ci ripensi e riconosca il Patrocinio”
A Firenze il Comune riconoscerà i figli delle famiglie Arcobaleno, Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze) commenta l’annuncio del sindaco Dario Nardella: “Apprezziamo le dichiarazioni del sindaco, ora aspettiamo gli atti concreti che devono seguire. Perché i diritti o sono per tutti o non sono, e la famiglia è quella in cui ci si vuole bene: con questa convinzione come Cgil Firenze saremo il 16 giugno a Siena al Toscana Pride. Ci auguriamo che Palazzo Vecchio ci ripensi e riconosca il Patrocinio del Comune alla manifestazione”.
LE PAROLE DI NARDELLA
La decisione, ha puntualizzato Nardella, non è una risposta alle parole sulle ‘famiglie arcobaleno‘ del nuovo ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana. “Credo che sia semplicemente una coincidenza – ha spiegato – non mi sono mai sognato di decidere l’iscrizione in risposta al ministro Fontana. Non do cosi tanta importanza al ministro Fontana”. Tuttavia, ha proseguito Nardella, “ho trovato davvero inaccettabili le parole del ministro e anche curiosa la precisazione in merito al fatto che il tema trattato non facesse parte del contratto di governo. Vorrei sapere se l’Italia può parlare e discutere di tutto quello che non c’è nel contratto di governo, perché mi pare che in questo contratto di governo, a parte le cose irrealizzabili, in generale non ci sia tutto lo scibile umano”. Il sindaco ha quindi aggiunto che “vorremmo avere il permesso di Salvini per parlare e discutere delle cose che sono fuori dal contratto, e magari vorremmo anche sapere l’opinione dei ministri su tutte le cose che sono fuori dal contratto di governo”.
Due giorni fa, a pochi chilometri di distanza, il comune di Sesto Fiorentino ha trascritto l’atto di nascita di due gemelli di tre anni, figli di una coppia omogenitoriale, aggiungendo il nome della seconda mamma. “Ho il piacere di conoscere personalmente questa famiglia e non ho notato alcuna differenza con la mia”, aveva scritto il sindaco Lorenzo Falchi annunciando la notizia sul suo profilo Facebook. “Stessi problemi, stesse dinamiche, stesso amore. Fortunatamente – conclude – viviamo in un paese spesso più avanzato di quanto a molti conviene immaginare e che merita che queste piccole rivoluzioni diventino definitivamente normalità”.