Galleria Accademia, cartoni al posto dei condizionatori: denuncia Fp Cgil

Per la seconda estate consecutiva uno spicchio di cartoncino colorato azionato manualmente dal povero turista accaldato sostituisce un impianto di condizionamento che assomiglia sempre di più a un miraggio.
La Fp Cgil Firenze denuncia ancora una volta che alla Galleria dell’Accademia, dove gli accessi hanno raggiunto cifre da record (una media di 6.000 ingressi al giorno con punte di 10.000) l’impianto di refrigerazione continua a non essere presente al piano terra (Sala del Colosso, Corridoio di Prigioni, Tribuna del David e Gipsoteca).
Già lo scorso anno l’accademia era salita agli onori della cronaca per i malesseri accusati da utenti e guide turistiche.
Sia lo scorso anno che quest’anno i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto un intervento fattivo e immediato all’amministrazione, proponendo l’adozione di semplici misure come la riduzione del massimale delle presenze e l’acquisto di condizionatori portatili, ma l’amministrazione continua a non assumere decisioni.
La lancetta dei rilevatori di umidità relativa supera il 78%, quando dagli atti di indirizzo per la conservazione del patrimonio artistico le tavole dipinte non possono soggiornare in locali che superino il 60%.
Lo stazionamento sotto il lucernario della tribuna del David non può protrarsi oltre qualche minuto prima che sopravvenga una sensazione di malessere e di mancanza di aria.
L’amministrazione continua ad accampare scuse, scaricando la responsabilità del ritardo nella realizzazione dell’impianto su ripetuti sopralluoghi tecnici di ditte esterne che ad oggi non avrebbero prodotto alcuna pianificazione dell’intervento, che avrebbe anche un’immediata e totale copertura dei costi, stando alle dichiarazioni di ampia disponibilità di budget da parte della direzione del museo.
E’ inammissibile pensare di poter offrire la fruizione del patrimonio culturale in queste condizioni: forse si pensa che basti dotare il visitatore di un ventaglio di cartoncino giallo per ovviare a tale situazione?
Se il ministero e chi lo rappresenta sul territorio non si preoccupa dello stato di salute dei lavoratori e dei visitatori forse, ci viene da chiedere, dovrebbe quantomeno preoccuparsi della conservazione delle opere che con simili livelli di umidità rischiano di essere seriamente danneggiate.
Firmato Fp Cgil Frenze

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