Bekaert (Figline), salvi i posti di lavoro: la mobilitazione ha pagato

Siglato nella notte a Roma, da Bekaert e sindacati, dopo un incontro al Mise iniziato ieri pomeriggio, l’accordo su piano sociale e nuovi ammortizzatori per i dipendenti dello stabilimento di Figline Valdarno (Firenze) della multinazionale belga per i quali a giugno scorso è stata attivata la procedura di licenziamento collettivo per cessazione. Secondo quanto spiegato dalla Bekaert, il piano “prevede una pluralità di strumenti, incentivi e attività finalizzati alla reindustrializzazione del sito e al ricollocamento dei lavoratori e vede la partecipazione attiva, nel rispetto delle reciproche competenze, di tutti i soggetti coinvolti”. “Siamo soddisfatti che l’impegno congiunto di azienda, sindacato e istituzioni abbia permesso di individuare una soluzione condivisa” ha dichiarato l’ad di Bekaert Italia, Roberto Secchi.
In particolare le parti, spiega Bekaert, hanno concordato di promuovere “la reindustrializzazione del sito” con la ricerca e selezione di “soggetti aziendali che possano subentrare a condizioni incentivate negli impianti dismessi con un piano industriale solido, tempistiche accettabili e assorbendo il personale o parte di esso”. Il Governo “si è inoltre impegnato a fornire assistenza coinvolgendo partner istituzionali ad hoc per sostenere il progetto dell’eventuale investitore e per promuovere sinergie” con Regione Toscana, Città Metropolitana Firenze e Comune di Figline e Incisa Valdarno, così “da rendere disponibili tutti gli strumenti e gli incentivi possibili per la reindustrializzazione del sito e il ricollocamento del personale”. L’accordo prevede poi di favorire il ricollocamento dei lavoratori attraverso un Programma di continuità occupazionale con la ricerca, nel territorio di Figline o limitrofo, di aziende interessate “ad assumere a condizioni incentivate e l’individuazione di percorsi di riqualificazione professionale” e anche di favorire “il ricollocamento presso altre società del Gruppo Bekaert, in Italia e all’estero”. Ancora le parti hanno concordato di mantenere in funzione lo stabilimento e proseguire le attività fino a dicembre prossimo. L’accordo prevede l’avvio delle procedure per l’attivazione dei nuovi ammortizzatori sociali per cessazione per la durata di dodici mesi, con sospensione dell’attività lavorativa a zero ore, a decorrere dal primo gennaio 2019. L’Azienda garantisce inoltre misure di incentivazione per coloro che sceglieranno l’esodo volontario. L’accordo dovrà essere ora approvato dai lavoratori.
“La determinazione del sindacato dei lavoratori e di un intera comunità ha pagato, la solidarietà ha vinto”. Lo ha affermato Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil di Firenze, commentando l’accordo raggiunto in nottata al Mise per la Bekaert di Figline Valdarno. “La proposta di ripristino l’abbiamo fatta noi come sindacati fiorentini – ha aggiunto -, al Governo bisogna riconoscere che non solo ha accettato la nostra proposta, ma il ministro Di Maio è venuto di fronte ai cancelli e ha mantenuto ciò che ha promesso”. Calosi ha sottolineato che “abbiamo voluto mettere nell’accordo le quantità economiche che le imprese che reindustrializzeranno il sito di Figline metteranno come dote per chi assume: sono 40mila euro a lavoratore. Se assumeranno 100 lavoratori, saranno 4 milioni di euro che l’azienda darà come contributo. E’ come se lo stabilimento fosse regalato. Abbiamo voluto che lo stabilimento rimanesse al territorio: la multinazionale aveva fatto un grande danno, l’unico elemento di compensazione era che lo stabilimento restasse in mano al territorio, questo è lo strumento che ci ha consentito di farlo”.(ANSA)

“La lotta paga, sempre. Il jobs act si può cambiare. La lotta straordinaria dei 318 lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno, di un’intera comunità e delle Istituzioni contro le delocalizzazioni selvagge, sostenuta dai sindacati, ha portato questa notte alla firma di un importante accordo che tutela l’occupazione e il sito produttivo”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini a proposito dell’intesa raggiunta questa notte al ministero dello Sviluppo Economico tra sindacati, multinazionale belga e dicastero.
“È il primo accordo siglato in sede ministeriale dopo la reintroduzione della cassa integrazione per cessazione e che quindi scongiura i licenziamenti”, sottolinea il dirigente sindacale. “Una nostra conquista che ha favorito la risoluzione della vertenza e che permetterà l’attivazione dei nuovi ammortizzatori sociali per il 2019, che il Jobs act di fatto negava”.
Landini sottolinea poi uno dei punti innovativi dell’intesa: “oltre a prevedere incentivi per chi sceglierà l’esodo volontario, l’azienda riconoscerà al possibile investitore uno sconto sul valore complessivo dell’immobile pari a 40 mila euro per ogni lavoratore assunto. Un passaggio che punta a garantire la permanenza dello stabilimento sul territorio e ad incentivare l’assunzione dei dipendenti Bekaert”. “Un risultato importante quindi – aggiunge – che riconosce la dignità del lavoro e il ruolo insostituibile del sindacato. Ora la parola passa ai lavoratori per l’approvazione dell’accordo tramite referendum. La Cgil, che ha sostenuto fin dall’inizio la lotta – conclude il segretario confederale – ringrazia i lavoratori e quanti si sono impegnati in questa battaglia di civiltà”.

“Dopo un lunghissimo confronto con la direzione della Bekaert, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sì è raggiunto l’accordo che scongiura i licenziamenti di 318 lavoratori e che getta le basi per il processo di reindustrializzazione. L’azienda si fa carico di riorganizzare e proseguire la produzione, fino al 31 dicembre 2018, e formalizza la contestuale richiesta di utilizzo della cassa integrazione per cessazioni di attività, che produrrà i suoi effetti per tutto il 2019. Sono previsti una serie di incentivi per i lavoratori che vanno in pensione, che scelgono la strada dell’esodo incentivato, e che attraverso il processo di reindustrializzazione e di ricollocazione trovano un nuovo lavoro. Recepito un capitolo specifico in materia di formazione e riqualificazione professionale finalizzata alla ricollocazione del personale. Definite le modalità di monitoraggio periodico, in sede ministeriale, con un ruolo attivo delle organizzazioni sindacali, in materia di reindustrializzazione e di ricollocazione dei lavoratori. Il primo incontro di verifica sarà entro il 2018, con l’intento di valutare, dal punto di vista tecnico le varie manifestazioni di interesse, finalizzate al rilancio del sito di Figline Incisa Valdarno, che si sono palesate a seguito dell’annuncio della chiusura dello stabilimento. È prevista per le prossime ore l’assemblea per l’illustrazione dell’accordo e per organizzare il referendum per la validazione dell’intesa. Siamo soddisfatti che una vertenza complessa come la Bekaert si sia conclusa positivamente. La lotta dei lavoratori della Bekaert ha avuto il merito di sollevare la necessità del ripristino della cassa integrazione per cessazione di attività, eliminata dal Jobs Act, e questo andrà a vantaggio di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori”. Firmato: Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom- Cgil Firenze, e Mariano Carboni, coordinatore nazionale Gruppo Bekaert della Fiom-Cgil

Pulsante per tornare all'inizio