I contenuti del protocollo Cgil Firenze-sindacato brasiliano Cut

Durante le giornate del IX Congresso della Camera del Lavoro CGIL Firenze, la CGIL di Firenze e la CUT Brasile hanno sottoscritto un accordo di cooperazione che ha come obiettivo uno scambio politico-culturale, così come sulle pratiche sindacali, nelle città storiche di Pernambuco, Recife e Olinda. La scelta politica della Camera del Lavoro di Firenze di allargare le relazioni internazionali con il maggior sindacato del Brasile si inserisce in un quadro consolidato di relazioni e solidarietà della CUT con l’insieme della CGIL.
In questo senso, negli ultimi anni si è riuscita ad intensificare la relazione con il sindacato Brasiliano, attraverso una serie di iniziative sul tema dell’assistenza ai lavoratori migranti e ai cittadini italiani in Brasile promosse dalla nostra Associazione INCA nel Paese, iniziative che hanno prodotto una stretta collaborazione sui temi dell’immigrazione nelle città di San Paolo e Porto Alegre. L’interesse della CUT all’apertura di una collaborazione con la CGIL di Firenze esprime anche la volontà di ampliare il proprio orizzonte per la ricerca di un profilo organizzativo e politico sui temi del lavoro, consapevolezza quanto mai forte per la CUT viste le profonde trasformazioni sociali e politiche che stanno attraversando il Paese in questo momento. Momento nel quale è reale il rischio di un ritorno al passato più buio. Nonostante le profonde differenze esistenti tra le città storiche del vecchio e nuovo continente -come Firenze e Pernambuco (o Recife, o Olinda), simili sono le trasformazioni del mondo lavoro e i processi economici che attraversano gli spazi urbani dei siti storici.
Gli indicatori economici e sociali mostrano infatti, con grande evidenza, come la crescita dei grandi flussi turistici nelle città storiche abbia avuto un impatto sul lavoro nei diversi settori dei servizi al turismo, allargando le forme di lavoro precario e senza tutele sindacali, adottando forme d’impiego anomale e fuori dalle norme contrattuali e di legge. La stessa crescita dello sviluppo (che i flussi turistici determinano nelle diverse regioni) conferma che i fruitori, in termini di profitti, sono gli attori economici imprenditoriali e la rendita urbana, attraverso lo sfruttamento intensivo del lavoro precario e il diffondersi delle diverse forme degli affitti Bed and Breakfast. Tali processi determinano il venir meno delle comunità popolari residenti nei siti storici e l’impoverimento ulteriore del lavoro, svuotato di diritti e tutele. In questo contesto si intensificano le forme di lavoro dominate da sistemi applicativi digitali, con gli algoritmi che determinano modalità e tempi delle prestazione di lavoro. L’originalità dell’accordo di cooperazione tra Firenze e CUT Pernambuco deriva dall’aver messo sul tavolo un tema come quello del lavoro di qualità con un processo di sviluppo sostenibile, nei siti storici, capace di innescare pratiche di inclusione sociale: le città storiche – va ricordato – sono meta privilegiata di flussi migratori alla ricerca di un impiego immediato e, possibilmente, di un futuro migliore. Al tempo stesso, l’impegno sindacale è ben attento alla preservazione delle comunità locali con le loro ricchezze specifiche e diversità. Dal primo scambio avvenuto al congresso della Camera del Lavoro di Firenze (a cui erano stati invitati i rappresentanti della CUT) si è deciso di proseguire l’approfondimento e l’analisi sulle dinamiche sociali ed economiche delle due realtà (dopo l’elaborazione di due documenti di analisi delle rispettive strutture) in specifici seminari che si terranno nei primi mesi del prossimo anno.
Il futuro del lavoro e l’adeguamento dell’agire sindacale nella trasformazione del lavoro è il tema centrale che interessa, pur con le ovvie diversità, le due strutture sia nella sfera dei rapporti di lavoro privati che nella qualificazione del lavoro pubblico nel settore dei servizi, della sanità, della formazione e nelle politiche attive del lavoro.

(fonte: itacaonline.org)

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