Giga Cucine (Scandicci), la lotta paga: ritirati i 20 licenziamenti
Giga Grandi Cucine (Scandicci): ritirati i 20 licenziamenti prospettati, ecco Cassa integrazione e Contratti di solidarietà. Soddisfatta la Fiom Cgil Firenze: “Ora abbiamo un anno di tempo per lavorare al rilancio industriale, la mobilitazione dei lavoratori ha pagato”
Ieri, al tavolo tecnico della Regione, si è finalmente trovata un’ipotesi di accordo, poi votata e approvata dall’assemblea dei lavoratori, in merito alla vertenza Giga Grandi Cucine, azienda di Scandicci che produce cucine industriali e che ha vissuto periodi di alti e bassi sin dal 2008, anno di acquisizione da parte della multinazionale statunitense Middleby. Dopo due mesi di trattative, e grazie alla mobilitazione dei lavoratori, l’azienda ha acconsentito a ritirare la procedura di mobilità per i 20 licenziamenti prospettati e ad aprire una cassa integrazione con utilizzo del contratto di solidarietà fino a dicembre 2019. Si è inoltre concordato un piano formativo dei lavoratori per far fronte alla nuova situazione aziendale.“Una decisione che ci soddisfa e che garantisce un punto di equilibrio per questa scommessa industriale complicata – affermano Stefano Angelini e Andrea Brunetti della Fiom Cgil di Firenze -, anche se le criticità restano tutte aperte e il futuro produttivo dello stabilimento di Scandicci è ancora un nodo da sciogliere. Adesso però abbiamo un anno di tempo per lavorare sul rilancio industriale. La mobilitazione dei lavoratori ha pagato”.
L’azienda aveva visto ridurre il proprio fatturato annuo del 60% a seguito della decisione di settembre della multinazionale di produrre altrove tre linee di prodotto tutte e tre create, prototipate e sviluppate proprio a Scandicci.“Una multinazionale non può decidere da un giorno all’altro di spostare intere produzioni , oltretutto nate e sviluppate in altri stabilimenti, ogni volta che accadrà ci opporremo con tutta la forza possibile; come già accaduto per il caso Bekaert, anche per la Giga abbiamo messo in campo tutta la nostra determinazione – proseguono i sindacalisti -, coinvolgendo anche il territorio e le istituzioni che ci sono state vicine e che ringraziamo”.