I vip fiorentini, le mance ai ciclofattorini e le richieste di Nidil Cgil

Jordan Veretout, centrocampista viola, lascia poche volte la mancia. Non ci pensano proprio la moglie di Bryan Dabo e l’attore Massimo Ceccherini. Mentre gli ex calciatori Enrico Chiesa e Francesco Flachi sono sempre generosi. Come lo era Davide Astori. Anche lui non si dimenticava mai di dare qualche spicciolo in più ai rider. La mancia, assicurano i rider fiorentini, arrivava sempre anche dall’ex allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli. Dopo la polemica sollevata dai ciclofattorini di Milano, che hanno messo alla berlina un nutrito gruppo di vip tirchi, pronti ad aprire le loro case da mille e una notte per una cena già pronta ma non a lasciare un centesimo in più a chi pedala sotto la pioggia e il solleone, abbiamo cercato di capire se anche i vip di casa nostra si comportano allo stesso modo.
«A Firenze non è facile incappare in qualcuno di famoso, ma quando succede di solito la mancia arriva – dice Talem Parigi, rider e sindacalista Nidil Cgil -. Ad ogni modo, i nostri problemi sono ben altri. Abbiamo bisogno di tutele e di diritti. Se ci fosse una buona legge, non staremmo a parlare di mance». In sella alle bici si rischia anche la vita. Poi, zero ferie, nessuna assicurazione, neppure la parvenza di un salario minime. Il precariato portato all’estremo, insomma. «La provocazione dei ragazzi di Milano è servita a ricordare le pessime condizioni in cui lavoriamo – dice Diego di Riders Union Firenze -. Di media prendiamo 3,5 euro a consegna. Ma ogni piattaforma ha la propria tariffa. Quella di Glovo per esempio è di appena 1,80 euro».

Per le mance, aggiunge Diego, «dipende dalla sensibilità personale: c’è chi abita in una mega villa e non dà niente e chi invece vive in una stamberga e ci lascia una moneta». Se per i turisti «dare la mancia è quasi scontato», solo un fiorentino su quattro viene incontro ai ciclofattorini non richiedendo indietro il resto. «Ma a volte basterebbe solo un saluto. Rispetto nei nostri confronti è, poi, ordinare a un ristorante vicino alla propria abitazione».

«I ciclofattorini – accusa Ilaria Lani di Nidil Cgil – non hanno alcun diritto. E un compenso a cottimo stabilito di volta in volta». Sono tra i 600 e gli 800 i rider fiorentini. Perlopiù studenti, ma cresce la fascia dei cinquantenni che, senza lavoro, sbarcano il lunario così. «Davvero Fedez non pensa a dare una mancia a questi poveri ragazzi?», si chiede l’attore Alessandro Paci. «Io – prosegue – non li chiamo perchè vivo in campagna, ma quando a Roma mi servivo del ‘prontopizza’ offrivo sempre qualche soldo in più. Da giovane ho fatto anche il mototaxi e so bene che cosa vuol dire guadagnare pochissimo». «Io la mancia la do sempre: è il minimo – aggiunge Gaetano Gennai -. Se mi trovo davanti un giovane penso che in quella situazione potrebbe esserci mio figlio. Se invece è una persona della mia età mi immedesimo. Ma, certo, il problema andrebbe risolto alla radice. Questi lavoratori hanno paghe indecorose».

(Fonte: La Nazione Firenze)

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