Casa di cura Villa dei Pini, presidio Fp a Firenze
Casa di cura Villa dei Pini (Firenze), presidio Fp Cgil davanti all’assessorato regionale alla Sanità a Firenze, contro l’applicazione di un contratto peggiorativo per la condizione dei lavoratori: “Vicenda emblematica della sanità privata toscana”. Le richieste alla Regione
Oggi a Firenze si è svolto un presidio (organizzato da Fp Cgil) delle lavoratrici e dei lavoratori della Casa di Cura Villa dei Pini, sotto l’assessorato regionale alla Sanità (via Taddeo Alderotti).
Si tratta di una vicenda emblematica della sanità privata toscana: Kos, un grande gruppo nazionale, acquista la Casa di Cura fiorentina ed annuncia il cambio di contratto dal 1° giugno per i 50 tra lavoratrici e lavoratori. Un contratto nazionale per Rsa (che la Cgil non ha firmato) e che rispetto al Contratto nazionale Sanità privata paga di meno e prevede più ore di lavoro (nonostante che quello della Sanità privata sia scaduto da 12 anni!). Questo non è accettabile.
La struttura di Villa dei Pini opera in regime di convenzione con il Sistema Sanitario Regionale con 75 posti letto nei settori della sanità psichiatrica, dei disturbi alimentari e delle dipendenze.
Alla Regione Toscana chiediamo di ribadire in modo chiaro che l’applicazione del Contratto nazionale di settore stipulato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con le effettive attività da espletare, sia requisito necessario per accreditare le strutture private e per poter operare in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Toscano: nella strutture sanitarie private con il Contratto nazionale della sanità privata appunto (da rinnovare al più presto); nelle Residenze Sanitarie Assistite Rsa individuando il Contratto nazionale di riferimento per la definizione del costo del lavoro, aggiornando la Delibera di Giunta 402/2004 alla luce dei rinnovi contrattuali di settore.
Recentemente la Regione Toscana, con la Legge 18/2019, ha dato disposizioni per la qualità del lavoro e per la valorizzazione delle buona impresa negli appalti: chiediamo un intervento in questo senso anche nell’ambito della sanità convenzionata per dare stabilità alle lavoratrici e ai lavoratori del settore.
Infine c’è il tema dei paramenti di assistenza e quindi del numero di operatori sanitari e sociosanitari in turno nelle strutture convenzionate, che non possono essere inferiori a quelle delle strutture pubbliche visto che i cittadini che usufruiscono delle cure e dell’assistenza accedono attraverso il pubblico.