Sicurezza sul cantiere Fi-Pi-Li, l’allarme della Fillea Cgil Firenze

“E’ corretto che venga applicato il contratto multiservizi invece di quello edili, e che quindi coloro che stendono l’asfalto o montano le barriere siano magari dei florovivaisti?”. La domanda arriva dal sindacalista degli edili Marco Carletti, segretario fiorentino della Fillea-Cgil. Poche parole (ai microfoni di Lady Radio) che pesano come macigni sui cantieri della Firenze-Pisa-Livorno aperti da alcuni giorni tra Montelupo e Ginestra. “L’impresa che si è aggiudicata i lavori applica il contratto multiservizi, che sarebbe corretto applicare a chi svuota i secchi dell’immonidizia nelle aree di sosta e a chi pota le piante intorno alle aree di servizio”. Non certo a chi deve asfaltare. La differenza è sostanziale: il contratto nazionale multiservizi, spiega Carletti, non prevede le ore di formazione necessarie a tutela della sicurezza degli operai. Già, perché di sicurezza si era parlato giustificando la scelta di non lavorare la notte sulla Fi-Pi-Li. “Non c’è una differenza di sicurezza tra il giorno e la notte. I lavori stradali sono pericolosi se non vengono adottate le precauzioni che non sono solo le lampade o le segnalazioni, ma sono soprattutto la formazione specifica”, prosegue Carletti. Lavorare di notte sulla strada di grande comunicazione “si può fare, come si può fare in tutti i posti in cui gli edili lavorano su tre turni avvicendati; solo che lavorare la notte costa qualche centesimo in più, e quindi la logica del massimo ribasso degli appalti viene meno”.

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