200 riders assunti a Runner Pizza, la soddisfazione dei sindacati
200 riders assunti a Runner Pizza a Firenze: applicazione del Contratto nazionale Logistica, stop al cottimo e tutele non solo stipendiali. Cgil-Cisl-Uil di categoria: “Un accordo importante perché coniuga tutele per i lavoratori con particolari esigenze aziendali”
Circa 200 riders assunti a Runner Pizza, accordo siglato a Firenze (stamani sul tema si è svolta una conferenza stampa a Palazzo Vecchio col sindaco Nardella, l’assessore Vannucci e le parti): c’è voluto tempo e lavoro di squadra per raggiungere quello che oggi possiamo chiamare una soluzione condivisa da entrambe le parti.
I riders con questo accordo sono dei dipendenti subordinati, con tutte le tutele conseguenti: così lavoratori e azienda sono tutelati perché si tratta di un rapporto legale che regolamenta una categoria lavorativa “speciale”, date le esigenze particolari, attraverso l’applicazione del Contratto nazionale della Logistica.
Un accordo importante perché coniuga tutele per i lavoratori con particolari esigenze aziendali e perché raggiunto con Runner Pizza, una società che nasce a Firenze circa 25 anni fa, inventando il food delivery italiano (consegna a domicilio) come lo conosciamo oggi.
Dopo un lungo confronto, che ha dovuto tener conto delle specificità particolari del lavoro dei riders, valutate attentamente le pronunce di alcuni tribunali (ad esempio la Corte d’Appello di Torino nella vertenza dei riders contro Foodora), Runner Pizza ha accettato convintamente di applicare ai riders il Contratto nazionale Trasporti e Logistica, ritenendolo confacente alle proprie necessità e affiancandolo con accordi aziendali di secondo livello. I riders diventano così lavoratori subordinati, ai quali sarà riconosciuta anche l’anzianità lavorativa svolta come co.co.co/co.co.pro con garanzia di applicazione delle norme previgenti al jobs act; saranno pagati in base al Contratto nazionale e non alle consegne, avranno riconosciute le ferie, la malattia, l’infortunio, eccetera. Il tutto tramite l’accordo quadro sottoscritto che, tra l’altro, esclude esplicitamente meccanismi di “ranking” per valutare i lavoratori.
Come Filt-Fit-Uiltrasporti ormai da tempo, a livello nazionale, stiamo cercando di dare tutele reali ai al mondo dei riders e siamo convinti che questo accordo possa aiutare ad indicare una via ufficiale di inquadramento del settore, auspicando che ognuno (istituzioni, associazioni datoriali, sindacali e consumatori) lavori affinché tutte le aziende si adeguino alla “legalità”, per creare una situazione di parità di condizioni.
Non c’è bisogno di inventarsi nulla, le regole e i contratti nazionali esistono già, questo accordo dimostra che con un po’ di sforzo si può uscire da quella spirale che penalizza aziende sane e legali e lavoratori a cui nulla è riconosciuto.
Firmato: Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti Firenze
LE PAROLE DEL SINDACO NARDELLA
“Questo accordo è uno spartiacque – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Ora non ci sono più alibi per nessuno, a cominciare dal ministro del Lavoro, a cui chiediamo di applicare il modello Firenze”. Sui riders “Di Maio è un anno che spende promesse e non fa niente. Ora c’è il modello Firenze, non ci sono più alibi”. Il sindaco Nardella ha precisato che “si tratta di un percorso a questo punto applicabile a tutti gli altri casi da tutte le altre aziende del food delivery. Il Comune già dalle prossime settimane convocherà queste aziende perché abbiano lo stesso comportamento e applichino lo stesso accordo”. Nardella ha affermato che su queste aziende ci sarà un’attenzione particolare perché “sui diritti dei lavoratori non si scherza”, precisando poi che di stare accanto “non solo a Runner Pizza ma a tutte quelle aziende che applicheranno questo modello virtuoso”. L’idea, proposta anche dall’assessore al lavoro del Comune di Firenze Andrea Vannucci, ha concluso Nardella, “è quella di un bollino verde che si applicherà a tutte quelle aziende che sposeranno questo modello. I clienti devono sapere che dietro tutto questo c’è un’esperienza positiva che tutela i diritti dei lavoratori o viceversa c’è uno sfruttamento di una condizione lavorativa estremamente precaria. Infine, collaboreremo con tutte le autorità perché ci sia un particolare controllo su quelle aziende che pubblicamente si rifiuteranno di applicare questo modello”. “Siamo innovativi da sempre – ha sottolineato Tiziano Capitani, amministratore delegato di Runner Pizza -. Siamo nel delivery da 25 anni, quando il delivery si chiamava consegne a domicilio. Abbiamo mezzi elettrici, un sistema attento di controllo dei nostri prodotti. I prodotti inoltre vengono trasportati in bauletti che sono assolutamente sanificati, attenti all’igiene. Adesso con questo passo abbiamo chiuso il cerchio: i lavoratori sono lavoratori dipendenti”. “Non c’è bisogno – è la posizione dei sindacati – di inventarsi nulla, le regole e i contratti nazionali esistono già, questo accordo dimostra che con un po’ di sforzo si può uscire da quella spirale che penalizza aziende sane e legali e lavoratori a cui nulla è riconosciuto”. “Questa è una vicenda simbolo – ha detto Vannucci. La Runner Pizza è un’azienda storica, fortemente radicata sul territorio”. Vannucci ha poi detto che l’intesa “è un segnale forte, per dire che non ci sono più alibi per chi opera in questo settore”. (ANSA).
LE PAROLE DI ANDREA GAMBACCIANI DELLA FILT CGIL
La dichiarazione di Andrea Gambacciani (segretario generale Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia): “L’auspicio è che questo accordo sia esteso anche ad altri operatori del food delivery a Firenze: in tal senso apprezziamo l’idea del sindaco Nardella di istituire un apposito tavolo. Il settore del food delivery è in espansione e i lavoratori hanno diritto alle tutele contenute nel Contratto nazionale Merci e Logistica. L’intesa siglata con Runner Pizza a Firenze, a partire dalla clausola sociale, dimostra come con la contrattazione di secondo livello si possa garantire l’utilizzo del lavoro subordinato in questo settore”.