“Corri la vita” il 29 settembre, ci sarà anche lo sportello Oplà della Cgil

Lo sportello Oplà della Cgil di Firenze parteciperà domenica 29 settembre a “Corri la vita”. I numeri di un servizio in crescita (in tre anni sono state assistite, su questioni di lavoro e previdenza, oltre 400 persone con patologie): chi ha ottenuto un orario di lavoro più adeguato alla malattia, chi un trasferimento di sede più vicina al domicilio, chi il telelavoro, chi la conciliazione

Domenica 29 settembre a Firenze parteciperà a “Corri la vita” (la corsa ideata per raccogliere fondi destinati alla lotta contro il cancro al seno) anche lo sportello Oplà (Orientamento Previdenza Lavoro Assistenza) della Cgil di Firenze, che si occupa di diritti del lavoro, i diritti assistenziali e previdenziali durante e dopo la malattia, oncologica e non. Nel dettaglio, Oplà assiste con consulenza mirata sui diritti contemplati in ciascun contratto nazionale di lavoro (malattia, diritti contrattuali, diritti individuali), accompagnamento al reinserimento sul lavoro, orientamento e informazioni di carattere previdenziale e assistenziale, assistenza per le richieste di invalidità civile e Legge 104, informazioni sulla assistenza sanitaria integrativa.
Lo sportello Oplà (che in tre anni di vita ha già assistito 418 persone, soprattutto donne) ha sede a Firenze (presso la Cgil in via Tavanti 3). E’ presente uno sportello anche nell’ospedale fiorentino di S. Maria Annunziata (Ponte a Niccheri), e ovviamente a Ispro.
Il servizio ha ricevuto il riconoscimento della Regione Toscana e l’inserimento in rete con Lilt, Care e Asl Toscana Centro. Domenica a Firenze per “Corri la vita” una delegazione dello sportello Oplà si ritroverà alle 9 davanti ai binari della Stazione Leopolda, davanti a Porta al Prato, e parteciperà alla camminata dei 5 km. “Come già l’anno scorso, aderiamo volentieri a ‘Corri la vita’ perché si tratta di una manifestazione che coniuga sport e solidarietà, ma soprattutto perché tiene accesi i riflettori sulle problematiche affrontate dalle persone che si imbattono in una malattia, offrendo loro sostegni concreti di vario tipo. Proprio quello che noi cerchiamo di fare nella nostra attività quotidiana”, ha detto Silvia Cecchi, responsabile sportello Oplà della Cgil di Firenze.

IL REPORT SUI SERVIZI DI OPLA’

Dei 418 utenti, l’85% è occupato, con mansione di impiegato e/o operaio, e i settori prevalenti di affluenza allo sportello sono il terziario (commercio, servizi, ristorazione logistica, credito, ecc), pubblica amministrazione (comprese sanità e scuola) e a seguire, ma in netto aumento negli ultimi tempi, l’industria. Il 75% degli utenti è donna. Il 73% delle lavoratrici e dei lavoratori rivoltisi a Oplà non erano iscritti al sindacato, molti di loro dopo si sono iscritti. Alta è anche l’incidenza di patologie che coinvolgono tutte le parti del corpo, ma più della metà degli utenti ha una patologia che riguarda il seno. Le donne spesso vengono da sole, il rimanente 25% di utenti uomini quasi sempre viene con la moglie/compagna (se non direttamente malata, dunque la donna si rivolge allo sportello nella veste di care giver). Le questioni più domandate dagli utenti allo sportello concernono il campo dell’orientamento di carattere previdenziale assistenziale e della consulenza mirata sui diritti del Contratto nazionale. “Nel corso del 2019 si è rafforzata la collaborazione tra lo sportello e le categorie della Cgil, e sono stati raggiunti accordi di tutela individuale che hanno salvaguardato i bisogni di alcune lavoratrici con patologie. Per fare alcuni esempi: una ha ottenuto il rientro al lavoro con una distribuzione diversa dell’orario di lavoro (nel settore delle Funzioni locali), una il trasferimento di sede più vicina al domicilio (nel mondo della cooperazione), uno la distribuzione dell’orario con telelavoro o smartworking (industria grafica), una la conciliazione con esito positivo per la lavoratrice. Alla patologia oncologica oggi si sopravvive sempre più. Dalla malattia oncologica si guarisce. Con la malattia si convive ed è giusto che si continui a lavorare o che si abbia diritto alle varie tutele previste nei Contratti. Nuove realtà, nuove necessità. Il mondo del lavoro non è ancora sufficientemente attrezzato, permangono eccessive differenze tra i vari settori del mondo del lavoro, la strada intrapresa da noi è quella giusta e va battuta ancora con più forza su alcuni assi portanti: conciliazione, sinergia e buone prassi, dentro e fuori il sindacato”, conclude Cecchi.

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