La Cgil incontra tre donne palestinesi in Camera del lavoro

Ieri pomeriggio in Cgil Firenze abbiamo incontrato l’Associazione Assopace Palestina e tre rappresentanti palestinesi del Comitato Popolare per la resistenza non violenta di Nabi Saleh, villaggio della Cisgiordania di circa 600 persone a ridosso del muro costruito da Israele.
I Comitati Popolari organizzano persone e comunità, provando ad ottenere giustizia con la protesta pacifica e la denuncia, documentando le vessazioni e la violazione dei diritti.
L’occupazione israeliana rende difficile la vita dei palestinesi. L’acqua e l’elettricità sono controllate da compagnie israeliane. Ci raccontano che l’elettricità viene tolta per tre ore al giorno e hanno a disposizione soltanto 10 ore alla settimana di acqua, mentre i coloni vicini, difesi dall’esercito israeliano, hanno tutta l’acqua che serve anche per irrigare la terra.
A Nabi Saleh non c’è una famiglia che abbia un componente che non sia mai stato arrestato. Tutti i giovani sono stati in carcere una o due volte.
All’incontro era presente anche Nariman, madre della giovane attivista Ahed Tamimi, simbolo della resistenza palestinese che tutti abbiamo imparato a conoscere quando minorenne è stata arrestata dai soldati israeliani. Ci racconta che Ahed oggi è serena anche se è ancora sotto sorveglianza e quindi non si può esporre. Si è iscritta all’Università e sta studiando legge per poter sostenere in futuro i diritti dei palestinesi a livello locale e internazionale.
Le tre donne palestinesi sottolineano che ci sono tanti dissidenti israeliani che appoggiano e aiutano la resistenza del popolo palestinese. Anche per questo motivo sono fermamente convinte che una convivenza tra i due popoli è possibile.
Bushra, Naijah e Nariman stanno cercando di diffondere la conoscenza di ciò che accade in Palestina attraverso la loro testimonianza. Vogliono porre l’attenzione sulla prigionia delle 53 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane e in particolare sulla condizione di Heba Al-Labadi, 24 anni, arrestata ad agosto e in sciopero della fame da 23 giorni.
Come Cgil Firenze rinnoviamo il sostegno alla lotta palestinese e sosteniamo la richiesta di liberazione di tutti i prigionieri palestinesi e il diritto di ogni popolo a vivere in pace nel rispetto dei diritti umani e internazionali.

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