Sindacati in piazza a Firenze per il rilancio delle costruzioni

27mila posti di lavoro persi in 10 anni, allarme edilizia: tre presìdi in Toscana (Firenze, Arezzo, Livorno) di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil per chiedere interventi di rilancio a istituzioni e categorie. Sbloccare i grandi cantieri toscani porterebbe 15mila nuovi posti di lavoro

“Rilanciare il settore delle costruzioni per rilanciare il Paese”: è lo slogan della mobilitazione nazionale (hashtag #atestaalta) lanciata da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil che si è svolta oggi, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo settore (e sui suoi lavoratori) non uscito dalla crisi e di spingere istituzioni e categorie a intervenire pesantemente per dare una svolta più che mai necessaria.
In Toscana i tre sindacati hanno organizzato tre presìdi dalle 10 alle 12 (i manifestanti hanno indossato delle pettorine arancioni da lavoro, con lo slogan dell’iniziativa, create ad hoc per l’occasione): a Firenze in piazza Duomo davanti alla sede della Regione Toscana (nell’occasione una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta da rappresentanti di alcuni assessorati, mentre nella prima mattinata sono stati sventolati striscioni con gli slogan della mobilitazione in piazza Signoria, Ponte Vecchio, Rampe del Poggi, lungarngo che dà sugli Uffizi), ad Arezzo e Livorno davanti alla Prefettura (ad Arezzo è stato esposto un grande pannello che riepiloga lo stato dei lavori sulla E78, a Livorno i temi caldi sono stati Tirrenica e Darsena Europa). “Vogliamo che le nostre rivendicazioni siano condivise e oggetto di un’azione comune con le istituzioni locali a partire dalla Regione stessa; insieme abbiamo iniziato alcuni percorsi che devono vedere la luce come un protocollo con le grandi stazioni appaltanti, l’applicazione della congruità, il contrasto alle irregolarità e al dumping contrattuale, la regolarità negli appalti, provando, insieme ad arginare alcuni effetti dello Sblocca Cantieri. Siano portate a compimento le opere strategiche, infrastrutturali e non”, hanno detto i segretari generali toscani di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Toscana Giulia Bartoli, Simona Riccio e Ernesto D’Anna.

I NUMERI TOSCANI DELLA CRISI

Dieci anni di crisi economica in Toscana hanno portato 27mila posti di lavoro in meno nel settore edile, 41% in meno degli addetti e 31% in meno delle imprese. La provincia che evidenzia il dato peggiore è indubbiamente Arezzo con una perdita, dal 2009 al 2019, del 57% degli addetti e delle imprese. Le province in cui il dato ha retto di più l’impatto della crisi sono state Firenze e Pistoia, con un calo di addetti del 27%. I settori del legno, dei laterizi e del cemento hanno visto dimezzare volumi e occupazione. E anche la sicurezza sul lavoro è peggiorata: nel 2019 sono 2.200 gli infortuni denunciati in edilizia in 9 mesi, quasi 190 nel mese di settembre. Inoltre, nel secondo trimestre 2019 i lavoratori a Partita Iva (spesso in maniera involontaria) hanno toccato il 48,7% del totale: una situazione di frantumazione che preoccupa e che rischia di riportare a qualche anno fa, quando i lavoratori autonomi avevano superato i lavoratori dipendenti.

QUANTO VALE SBLOCCARE I CANTIERI TOSCANI

Sbloccare le principali opere infrastrutturali in Toscana varrebbe 6 miliardi di euro, per oltre 98mila unità di lavoro attivate per l’intero indotto (in 5 anni). Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Toscana stimano che la ricaduta per il settore delle costruzioni sia di circa 15mila nuovi posti di lavoro in 5 anni.
Le opere su cui i sindacati fanno questa stima sono: Terza corsia A1, Terza corsia A11, Tirrenica, Assi di Lucca, Fano-Grosseto, Alta Velocità Firenze, Raddoppio linea ferroviaria Pistoia-Lucca, raddoppio ed elettrificazione linea ferroviaria Empoli Granaiolo(Siena), raddoppio Pontremoli-Aulla, Darsena Europa e raccordi a Livorno, interventi Piombino (porto e raccordi), Masterplan aeroporti Firenze e Pisa.

LE RICHIESTE DEI SINDACATI A GOVERNO E REGIONE

– Portare a compimento le opere infrastrutturali strategiche per la Toscana e favorire il trasporto su ferro intervenendo anche su altre tratte al momento non programmate
– Intervenire nella messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e nell’edilizia scolastica
– Salvaguardare il know how toscano nei settori manifatturieri come legno e laterizi
– Investire in piccoli interventi per la viabilità interna
– Favorire le imprese regolari, combattere le irregolarità, il dumping contrattuale e l’illegalità
negli appalti
– Maggiore tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con l’introduzione della Patente a punti e l’inasprimento e certezza delle pene

LA NOTA DELLA REGIONE

La necessità di un forte impegno per il rilancio del settore delle costruzioni, che attraversa da tempo una grave crisi anche in Toscana, è stato al centro dell’incontro svoltosi oggi fra Regione e sindacati di categoria (FenealUi, FilcaCisl, FilleaCgil). La delegazione sindacale è stata ricevuta a Palazzo Strozzi Sacrati, dove stamani aveva organizzato un presidio in occasione della manifestazione nazionale a sostegno del settore.
La Regione, prendendo atto delle preoccupazioni dei lavoratori, ritiene largamente condivisibile la piattaforma nazionale e non più differibile l’esigenza di una forte azione di rilancio del comparto, per il quale la Regione sta facendo e continuerà a fare la sua parte.

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