Moda e formazione, convegno in Camera del lavoro a Firenze

QUALE FORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL NUOVO MONDO DEL LAVORO? FOCUS SUL SETTORE DELLA MODA
Una iniziativa organizzata da Cgil Firenze e Filctem Cgil Firenze
(venerdì 15 novembre, ore 9:30-13:30, Salone di Vittorio, Camera del lavoro Borgo Greci 3, Firenze)

IL PROGRAMMA

– Apertura lavori: Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze)

– Sviluppo, Occupazione e Fabbisogni Formativi: il punto di vista delle aziende, tra le quali STEFANO GIACOMELLI (TIVOLI) e ALESSANDRO NARDI (BIANCHI E NARDI 1946)

– Istruzione e Formazione Professionale:
FRANCO BACCANI (Confindustria /Alta Scuola di Pelletteria Italiana)
ANNARITA LEONE (I.I.S: Arturo Checchi Fucecchio)
LEONARDO BASSILICHI (Camera di Commercio di Firenze)
MONICA STELLONI (CGIL Regionale Dip. MDL)
MATTIA ZUPO (I.I.S. Cellini Firenze)
TERESA MADEO (USRToscana)
COMUNE DI SCANDICCI
SARA FUNARO (Assessore Comune di Firenze)
CRISTINA GRIECO (Assessore Regione Toscana)

– Coordina i lavori: Massimo Bollini (segreteria Filctem Cgil Firenze)
– Conclude i lavori: Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze)

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LE RAGIONI E GLI SCOPI DELL’INIZIATIVA

“Quando parliamo di moda ci riferiamo ad alcune specializzazioni manifatturiere dedicate alla produzione di beni di consumo come l’abbigliamento, le calzature, gli accessori. Dal punto di vista dei processi produttivi esse appartengono a filiere distinte, ma rispondono a logiche organizzative simili e sono spesso accomunate dalla presenza delle grandi firme o dei distributori internazionali impegnati nella vendita di un’ampia gamma di prodotti. Queste produzioni rappresentano una delle facce più note del cosiddetto Made in Italy”: fonte l’ultima ricerca Irpet.
Dall’analisi dei dati macroeconomici della Toscana è emerso il ruolo di traino del sistema moda nei confronti dell’economia regionale, sospinto anche da una certa ripresa degli investimenti. La pelletteria è cresciuta senza sosta. Infatti all’interno del sistema moda la filiera delle pelli e del cuoio riveste in Toscana un ruolo di primaria importanza in termini di fatturato e di addetti e vede la presenza sia della prima fase di lavorazione della materia prima (concentrata nel distretto di Santa Croce sull’Arno) sia della produzione di accessori di alta moda (valige, borse, portafogli, cinture, scarpe, ecc.), prevalentemente concentrate nell’area fiorentina, ma diffusa anche in altri territori della Valle dell’Arno. La fabbricazione di oggetti in pelle deriva da una tradizione artigiana di lungo periodo, che si è strutturata, a partire dal dopoguerra in forma industriale.

La densità territoriale delle grandi firme della pelletteria e non solo crea un ulteriore vantaggio alle imprese dell’area, rendendo molto attraente la localizzazione nella provincia fiorentina. Proprio la fama di luogo storicamente vocato a tali produzioni continua ad attirare imprese internazionali e si fonda sulle competenze professionali specializzate. Anche nel caso della pelletteria, infatti, l’importanza della formazione professionale è cresciuta proporzionalmente al grado elevato di trasformazioni organizzative introdotte dalle imprese più dinamiche. L’ ambiente vede anche la valorizzazione di un bacino di competenze manuali e artigianali, insieme a nuove funzioni terziarie e industriali più avanzate, che è riuscito a rinnovarsi nel tempo, pur con tutte le difficoltà che le imprese denunciano nel trovare le figure professionali ricercate.

Nell’area metropolitana fiorentina l’export del settore moda nei primi sei mesi del 2019 è aumentato del 57% soprattutto per ciò che riguarda il settore pelle e cuoio.Da alcuni dati della Camera commercio di Firenze, i posti di lavoro attesi per ottobre-novembre-dicembre 2019 nel settore tessile abbigliamento e calzature sarebbero 3030, di cui circa il 40% troverebbe difficoltà per mancanza di candidati (circa il 33% )e preparazione inadeguata (7%). Anche a livello nazionale, secondo i dati Istat-Unioncamere, entro il 2023 sono previste 48 mila nuove assunzioni nel settore tessile e moda. Tuttavia, circa 1/3 delle totali assunzioni si prevede complesso, con notevoli difficoltà nel reperire i candidati giusti a ricoprire determinate mansioni.

Per questo motivo diventa molto importante puntare su una sempre maggiore qualità della formazione e dell’orientamento rivolto a docenti, famiglie e ragazzi. Siamo di fronte allo sviluppo di varie soluzioni ed iniziative da parte ad esempio delle imprese che ricorrono a “scuole interne” con spazi, macchinari e docenti messi a disposizione degli allievi in formazione, a scuole specializzate come Polimoda o L’Alta scuola di pelletteria Italiana che acquisiscono sempre maggiore interesse nei ragazzi neo diplomati e una sempre più ampia e diversificata offerta formativa del sistema pubblico, in particolare della regione attraverso strumenti quali Iefp, Its e Ifts.

Come Cgil e Filctem Cgil di Firenze, con questa iniziativa vogliamo dare il nostro contributo mettendo in connessione il mondo di coloro che escono dalle scuole e dei disoccupati con quello della formazione e con il settore che sul nostro territorio è in continua espansione, chiedendo ai nostri interlocutori quali soluzioni da un punto di vista formativo si stanno mettendo in campo per facilitare l’incontro domanda offerta di lavoro. Riteniamo infatti che sia fondamentale e debba essere preservato innanzitutto il valore complessivo dell’istruzione e che si debbano pensare e sostenere forme complementari da parte del mondo dell’istruzione e della formazione professionale che consentano di dare opportunità di lavoro inteso come valore sociale di inclusione e di crescita economica.

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