L’allarme Coronavirus svuota The Mall, allarme Filcams per l’occupazione
Nelle ultime due settimane The Mall, il polo della moda a Reggello (Fi), è semi-deserto. Sono le conseguenze della diffusione del coronavirus, che ha ridotto ai minimi termini in particolare i flussi dalla Cina: ma proprio i cinesi sono la prima nazionalità per acquisti di lusso. La Filcams Cgil: “C’è la massima attenzione, abbiamo chiesto un incontro con la proprietà dell’outlet e prepariamo una assemblea con i dipendenti”
Gli effetti del Coronavirus in Valdarno hanno un’immagine limpida: è quella del The Mall outlet di Leccio di Reggello che è ormai semi-deserto. Niente pullman dedicati in arrivo da Firenze, carichi di turisti pronti ad affrontare lo shopping; parcheggi sostanzialmente vuoti. E nei negozi le vendite sono in netto calo. Uno scenario che forse non si ricorda sin dalla sua inaugurazione, ormai quasi venti anni fa.
Sono le conseguenze dell’emergenza sanitaria e dei relativi blocchi imposti, che hanno colpito duramente i flussi turistici in arrivo proprio dalla Cina. Un problema che in Valdarno non riguarda tanto le presenze turistiche (quello cinese non è infatti il paese di provenienza che fa registrare il maggior numero di arrivi e presenze sul territorio valdarnese), ma si concentra proprio nel settore dello shopping di lusso. E il The Mall di Reggello è il caso emblematico.
Non esistono al momento stime precise dell’impatto di questa situazione a livello locale. Per quanto riguarda i flussi verso la Toscana, però, è stata una ricerca del gruppo Demoskopika, qualche giorno fa, a tracciare i contorni dello scenario: “Preoccupanti i possibili “postumi da virus” per il turismo in Toscana, con un calo di 695mila arrivi, di oltre 1,8 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 778 milioni di euro”. Secondo la Camera di Commercio di Firenze, inoltre, l’impatto sull’economia della zona della Città Metropolitana potrebbe misurarsi in un rallentamento del Pil compreso fra lo 0,1% (nello scenario migliore) e lo 0,5% (in quello peggiore).
Al di là dei numeri economici, però, a livello locale preoccupano soprattutto le conseguenze in termini occupazionali. Perché se il The Mall frena, si teme per i posti di lavoro. Ne è ben cosciente la Filcams Cgil di Firenze, che sta seguendo con attenzione la vicenda, anche dal punto di vista della sicurezza sanitaria dei dipendenti, come spiega Francesca Battistini: “Lo scenario all’outlet è apocalittico, questo l’ho potuto vedere di persona, completamente diverso dalla normalità in termini di presenze. Sul fronte della sicurezza sanitaria, i dipendenti di alcuni marchi sono stati dotati di mascherine, anche se non tutti l’hanno fatto. Noi come Filcams Cgil abbiamo inviato una lettera alla Direzione e alla Asl, per capire quali misure fossero state adottate per l’eventuale rischio contagio”.
“È nostra intenzione, però, nelle prossime ore – aggiunge Battistini – chiedere un incontro al Centro commerciale, perché si parla di un luogo lavorativo fortemente condizionato dal turismo internazionale. Un impatto quindi è inevitabile, e per questo stiamo alzando l’attenzione. Stiamo organizzando inoltre una assemblea di tutti i lavoratori dell’outlet, per affrontare in particolare proprio le conseguenze di questa situazione”.
(fonte: ValdarnoPost)