Coronavirus, la Fiom alle aziende: “Anticipate gli stipendi”
Coronavirus, la Fiom Cgil Firenze: “Le imprese anticipino gli stipendi in attesa degli ammortizzatori sociali”. Le indicazioni per il settore metalmeccanico
La Fiom Cgil di Firenze, in accordo con la Fiom Cgil Nazionale, in merito alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, della loro salute e della garanzia del reddito, davanti all’emergenza Coronavirus, ha dato delle indicazioni alle proprie Rsu, ai propri iscritti, militanti e simpatizzanti.
Siamo d’accordo con chi dice “io resto a casa”, ma ai lavoratori le imprese pagano comunque lo stipendio? Perché senza reddito uno sta casa senza soldi. “In attesa degli ammortizzatori sociali chiediamo che le imprese anticipino salario alle lavoratrici e lavoratori. Da questa vicenda ne usciamo solo collettivamente”, dice il segretario generale di Film Cgil Firenze Daniele Calosi.
Ricordiamo che come previsto dal Contratto nazionale dell’industria metalmeccanica “Le direzioni delle aziende che occupano almeno 50 dipendenti forniranno alle RSU e alle OO.SS. territoriali dei sindacati stipulanti tramite l’Associazione territoriale di competenza, nel corso di un apposito incontro, informazioni sulle decisioni che siano suscettibili di comportare rilevanti cambiamenti dell’organizzazione del lavoro”.
Quindi i delegati siano informati e consultati prima di prendere eventuali provvedimenti.
In rapporto alle differenti esigenze aziendali, ferma restando l’utilizzabilità degli strumenti di legge vigenti in materia di cassa integrazione guadagni e mobilità e di contratti di solidarietà, a fronte di casi di crisi che determinino esuberi occupazionali, è opportuno un comportamento che tenda a diminuire, per quanto possibile, le conseguenze sociali di un minore impiego della forza lavoro.
In caso di necessità di sospensioni dell’attività lavorativa, potranno essere utilizzate anche in modo collettivo, previo esame con la rappresentanza sindacale unitaria, e a copertura del periodo di non lavoro, le ferie residue, escluse quelle in corso di maturazione nell’anno corrente.
In caso di necessità di assistere figli o familiari, le aziende possono estendere lo Smart Working e le Rsu chiedano di sottoscrivere/condividere un accordo.
In caso di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria la Fiom chiede:
• Integrazione e anticipo indennità di cassa
• Rotazione e maturazione integrale di ratei, ferie e permessi
• Verifica intermedia dell’impatto sui lavoratori e sulle possibilità di ripresa al termine del periodo richiesto
Le aziende che hanno in corso un trattamento di CIGS, potranno chiedere al Ministero del Lavoro la sospensione del trattamento e la concessione della CIGO previa consultazione con il funzionario sindacale. E’ prevista la concessione della Cassa Integrazione in Deroga che dovrà essere disposta dalle Regioni.
In casi sospetti di contagio, di auto quarantena, di contagio conclamato, il lavoratore chiama il medico, attenendosi alle disposizione del governo e andando in malattia, facendosi citare sul certificato la causale “codice V29.0” corrispondente a quarantena obbligatoria o volontaria, sorveglianza attiva, etc…
La legge raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di congedi o ferie.
Le Rsu devono prevedere l’incontro con l’azienda al fine di chiedere la massima flessibilità e il buon senso per agevolare i lavoratori che hanno la necessità di accudire i figli che non possono andare a scuola a causa dei provvedimenti del Governo o i familiari con necessità relative alle disposizioni del Governo, intervenendo sia con la concessione di permessi, ferie e/o congedi e anche con il riconoscimento e la contrattazione di banca ore o flessibilità a recupero. Privilegiando accordi sindacali.
L’azienda dovrà inoltre mettere a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione adeguati ad evitare il contagio, come guanti, mascherine protettive ed erogatori di disinfettante antibatterico e provvedere ad un’accurata pulizia dei luoghi di lavoro, con prodotti disinfettanti atti allo scopo e far rispettare la distanza minima di 1 metro tra i lavoratori durante l’attività lavorativa, sia negli uffici che nei reparti produttivi che negli spogliatoi. Lo stesso vale anche per la fruizione della mensa prevedendo la distanza minima e in casi particolari anche l’accesso per gruppi scaglionati.
In caso di presenza di appalti nelle aziende, prevedere che nella richiesta di informazione fatta dalla Rsu all’azienda sia previsto anche l’informazione circa i lavoratori degli appalti.
Gli Rls devono chiedere alle aziende di rivedere il documento di valutazione dei rischi in virtù delle modificate condizioni di rischio relativo al Coronavirus.
In caso di trasferte, la società deve fornire al lavoratore una comunicazione che assolva gli obblighi previsti dall’autocertificazione che attesta i motivi lavorativi dello spostamento del lavoratore trasfertista.
E’ fondamentale che nessun lavoratore venga messo a casa senza copertura e retribuzione!
In tal caso contattare il funzionario sindacale di riferimento per compilare una lettera di messa a disposizione con diritto alla normale retribuzione contrattualmente prevista.
Infine, in considerazione della situazione di emergenza, invitiamo i lavoratori delle aziende che operano nel settore della produzione della meccanica biomedicale e delle manutenzioni ospedaliere a continuare le produzioni dei lavori e delle assistenze tecniche, al fine di garantire, nell’interesse della salute pubblica e nella lotta alla diffusione del Coronavirus, il normale funzionamento della sanità pubblica e degli strumenti meccanici utili alla salvaguardia della salute delle persone.
Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici sono in prima linea per la difesa della salute pubblica di tutte e tutti. La Fiom Cgil è aperta, e i funzionari sono reperibili nelle sedi, per telefono e mail.
Insieme ne usciremo anche più forti di prima.
Firmato: Fiom Cgil Firenze