Cgil e Fp: “Servono più ispettori Usl per controllare le aziende”

“Ci vogliono più ispettori dell’Usl per controllare il rispetto delle norme sanitarie nelle aziende che riaprono”: l’allarme di Cgil e Fp Cgil Firenze. “In questa emergenza Covid19 urgono più ispezioni, assunzioni e investimenti per un servizio in difficoltà ma che è fondamentale per garantire sicurezza e salute sul lavoro”. L’auspicio: una task force ampia e coordinata ad hoc tra Regione e Prefettura

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Sono circa 120 gli addetti Pissl (Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro) nella Usl Toscana Centro: si tratta di quegli ispettori che controllano il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza, e possono emettere sanzioni o sospendere le attività in caso di inottemperanze. “Rispetto al lavoro che c’è da fare in questa emergenza Covid19, e visto che in Prefettura sono arrivate numerose comunicazioni di aziende che intendono riaprire, servono maggiori controlli e quindi ci vogliono più ispettori sanitari”, chiedono Elena Aiazzi (Cgil Firenze) e Alessio Branciamore (Fp Cgil Firenze). Tanto più che le ordinanze della Regione citano il servizio Pisll come ente di verifica dell’adozione delle procedure di sicurezza anti contagio. “In una situazione straordinaria servono azioni straordinarie, come ad esempio è stato fatto in sanità assumendo medici e infermieri – aggiungono i due sindacalisti -. Al servizio Pisll per affrontare tale emergenza servono potenziamento e investimenti, che riguardino non solo un aumento degli addetti ma anche una forte rivalutazione professionale in funzione di una centralità dello stesso servizio come parte terza rispetto a tutti gli attori in campo. Per avere un servizio di prevenzione efficiente Insomma ci vogliono investimenti, formazione e la strutturazione di un lavoro capillare: l’esempio di quanto è stato messo in campo dalla Regione Toscana dopo il drammatico incidente nella fabbrica cinese di Prato potrebbe essere un riferimento interessante a cui guardare oggi”. Aiazzi e Branciamore ritengono quindi che “per tale fase emergenziale, dove si è messa in atto la procedura dell’auto certificazione, serva non solo un potenziamento dei servizi ispettivi ma probabilmente una task force ancora più ampia e coordinata ad hoc tra Regione e Prefettura”.

Tutti proclamano di avere come priorità la difesa della salute dei cittadini e dei lavoratori ma si chiedono tempi rapidi e soprattutto semplificazioni e deregolamentazioni che, a nostro avviso, incidendo anche sul come, rischiando di produrre una ripresa ancora più grave della diffusione del contagio con effetti assolutamente drammatici sulla popolazione e sul nostro sistema sanitario i cui addetti, non ce lo dimentichiamo, stanno andando avanti da oltre un mese in condizioni estreme di rischio e di forte stress psicofisico.
Il protocollo del 14 marzo tra Governo e sindacati regola di fatto il comportamento che devono tenere le aziende rispetto al rischio di esposizione ad agenti biologici. Non a caso la contaminazione sul posto di lavoro viene considerata un infortunio a tutti gli effetti e regolato dalla stessa Inail.
Per questo, in ottica delle riaperture dei luoghi di lavoro, riteniamo che non si possa prescindere da una puntuale applicazione non solo delle norme che regolano la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ma anche da tale protocollo nelle sue declinazioni applicative specifiche, settore per settore, che devono essere stabilite a livello nazionale e rese operative da accordi aziendali con Rsu e Rls. La proliferazione e stratificazione di indicazioni e accordi territoriali rischia a nostro avviso invece di produrre in questa fase confusione o deroghe inopportune.
Pertanto diventa ancora più fondamentale la prevenzione da parte degli istituti preposti in tale ambito. Un sistema di prevenzione che deve essere in grado di presidiare fortemente il territorio tanto più a fronte della condizione straordinaria che stiamo vivendo oggi: i tempi di risposta alle richieste di verifica nei luoghi di lavoro devono essere celeri e altamente professionali e per questo chiediamo alla politica ed alle istituzioni a cui competono le decisioni di intervenire e mettere nelle condizioni di operare i servizi preposti.

Firmato: Elena Aiazzi (Cgil Firenze), Alessio Branciamore (Fp Cgil Firenze)

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