Covid19 e ripartenza, l’intervento di Valeria Cammelli su “Il filo del Mugello”

Fase2 Covid19 e ripartenza, l’intervento di Valeria Cammelli (Cgil Mugello) per il sito “Il filo del Mugello”

In estremo oriente l’ideogramma usato per esprimere “crisi”, esprime anche “opportunità”.
E’ in questo modo che vorrei declinare la breve riflessione sul periodo che stiamo attraversando.
La nostra economia, le nostre produzioni, stavano ancora faticosamente arrancando per uscire dalla crisi esplosa nel I° decennio del secolo. La globalizzazione dell’economia, l’egemonia della finanza, hanno prodotto nuove divisioni: nella vita quotidiana, fra chi ha accesso a beni, servizi, informazioni e chi questo accesso non ce l’ha; fra i popoli, così l’Unione Europea non trova il modo di declinare i concetti di fratellanza e di solidarietà, impliciti nel concetto di Unione, non esprimendo regole soddisfacenti per tutti, neppure in questi giorni.
Il nostro sistema paese, che in anni di crisi non è stato capace di liberarsi da atavici vizi e si è dotato di poche nuove virtù, è stato di nuovo colpito – come altri – da questo evento terribile, improvviso, oltremodo devastante.
Siamo in balia di un virus che colpisce in tutti i modi possibili: negli affetti, nella salute, nel lavoro, nella convivenza quotidiana.
Abbiamo di fronte un periodo particolarmente difficile, che dobbiamo affrontare con tutti gli strumenti conosciuti ma anche con nuovi strumenti, perché nuova è la situazione che stiamo vivendo, nuovi saranno gli scenari che dovremo affrontare.
Per me, per il mestiere che cerco di fare, due sono le priorità su cui dovremo focalizzare la nostra attenzione: la tutela del lavoro e la tutela della salute, sia dei singoli che delle comunità.
Sul nostro territorio abbiamo delle strutture importanti e che svolgono, con fatica, un grande lavoro, e che , a mio parere, devono essere potenziate, in termini di personale addetto e di risorse: penso alla Società della S, che svolge un indispensabile ruolo socio-sanitario sul territorio, all’ospedale di Borgo San Lorenzo che presidia la nostra vasta area in presenza di difficili collegamenti. Penso all’Unione dei Comuni, che gestisce servizi in sinergia fra gli Enti e, credo, dovrà essere sempre più incisiva in una progettualità tesa a migliorare le risposte per tutti i cittadini del Mugello.
Fra le Organizzazioni Sindacali ed alcune Organizzazioni datoriali presenti sul territorio abbiamo articolato un Protocollo utile a sviluppare progetti condivisi finalizzati alla crescita del Mugello, oltre che al rafforzamento delle produzioni e delle filiere già esistenti.
Questi, unitamente a progetti conosciuti, penso a Cafaggiolo, possono essere prodromi, da utilizzare nel momento in cui partirà la “fase 2”, dove potranno ripartire alcune produzioni.
Tutti concordano nel prevedere un lungo periodo di convivenza con questa malattia: dovremo trovare il modo, sollecitare le scelte politiche, per non ripercorrere strade che non hanno prodotto benessere diffuso; dovremo tutelare di più il valore del lavoro, la dignità di ogni lavoro e di chi lo svolge o lo ha vissuto per tanti anni. Dovremo tutelare il valore della memoria
E’ un dovere, a mio avviso, utilizzare questo tempo “sospeso” per riprogettare i luoghi di lavoro, le filiere produttive, rafforzare i servizi pubblici, scongiurare l’aumento del divario sociale.
Dall’inizio di questo periodo, pur con le infinite difficoltà e le distanze del caso, la Camera del Lavoro del Mugello è sempre stata presente e continuerà ad esserci. Per tutelare la nostra gente, per trasmettere informazioni, per lavorare in quella rete che sul territorio non lascia sole le persone, nel nostro specifico, davanti ai problemi del lavoro e della tutela personale.
Noi ci siamo e chiediamo alla politica di cogliere questa occasione per costruire una relazione importante e stringente su questi temi.

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