“Just Eat dia i Dpi al rider”: il Tribunale conferma la disposizione
“Just Eat consegni guanti e mascherine anti Covid19 al rider”: il Tribunale di Firenze conferma la disposizione di qualche settimana fa respingendo le difese dell’azienda. Cgil nazionale e Nidil Firenze: “Vittoria del sindacato, la sicurezza è un diritto, ora estendere i Dpi a tutti”. Il ciclofattorino ricorrente Yiftalem Parigi: “Sancito che non siamo lavoratori di serie b”
Ieri è stata depositata un’ordinanza del Tribunale di Firenze che conferma quanto già stabilito poche settimane fa da un decreto inaudita altera parte con il quale, in seguito al ricorso avanzato dalla Cgil per conto del rider fiorentino Yiftalem Parigi, si ordinava a Just Eat di consegnargli i dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, gel igienizzante) anti Covid19. “Siamo soddisfatti. La disposizione prevede la completa applicazione delle norme su salute e sicurezza nonchè l’applicazione della discplina del lavoro subordinato anche ai collaboratori occasionali. Purtroppo a Firenze ancora pochissimi rider delle piattaforme (Glovo, Deliveroo, Just Eat, Uber Eats) hanno ottenuto i dispositivi di protezione, ora andiamo avanti per estendere a tutti i diritti sanciti dall’ordinanza”, ha commentato Ilaria Lani di Nidil Cgil Firenze. “È ora che le piattaforme ci riconoscano i diritti che la legge prevede: adesso lo dice anche un tribunale. Viene affermato che non siamo lavoratori di serie b, meritiamo dignità come tutti quelli che lavorano”, ha detto il ciclofattorino Yiftalem Parigi.
“Una nuova e importante vittoria della Cgil, che non solo riconosce il diritto alla sicurezza dei rider, ma stabilisce l’applicabilità della disciplina del rapporto di lavoro subordinato”: con queste parole la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti ha parlato dell’Ordinanza del Tribunale di Firenze depositata ieri.
“Il provvedimento, nel respingere le difese prospettate da Just Eat – spiega Scacchetti – con un’ampia e articolata motivazione stabilisce la fondatezza della prospettiva di tutela per la quale la Cgil si è sempre battuta. Di estrema importanza è infatti – continua – l’affermazione per cui, al di là della formale qualificazione del rapporto di lavoro autonomo occasionale come avviene per la maggior parte dei rider, il giudice ritiene applicabile per il tramite dell’art. 2 del d.lgs 81/15 “l’intera disciplina della subordinazione”, ritenendo irrilevante la stabilità ai fini della continuità della prestazione”.
La dirigente sindacale sottolinea che “il Tribunale, facendo proprie le istanze e le osservazioni che la Cgil da sempre con forza porta avanti, analizza a fondo l’algoritmo che scandisce l’attività dei rider per affermare l’esistenza di un coordinamento e di un controllo effettuato dalla piattaforma digitale che rende ‘significativo’ il potere di etero-organizzazione e del tutto secondaria la facoltà di accettare o meno le opportunità di consegna”.
“Un’ordinanza di estrema importanza che premia la tenacia dei nostri delegati e la campagna di mobilitazione che da mesi stiamo portando avanti con le categorie e i territori, convinti – conclude Scacchetti – sia ineludibile il riconoscimento di pieni diritti a questi lavoratori che, come troppi altri, sono spesso invisibili e sfruttati”.