Pari opportunità, Cgil Chianti e Spi invitano le aziende a rispettare gli obblighi

Oggi scade il termine per la presentazione del rapporto biennale per le aziende che occupano più di 100 dipendenti, secondo l’apposita legge sulla surrogazione del personale femminile e maschile. “Pensiamo sia un buon strumento anche di carattere sociale di monitoraggio per l’occupazione femminile e per stabilire eventuali interventi su una effettiva parità di genere nei luoghi di lavoro”, dicono Laura Scalia (coordinatrice Cgil Chianti) e Daniela Borselli (Segreteria Spi Cgil di Firenze)

“Il rapporto biennale sulle pari opportunità è uno strumento di buona pratica. Sollecitiamo le aziende a rispettare l’obbligo di legge per dare una visione analitica e di prospettiva sull’occupazione femminile”: è l’invito che i componenti del Tavolo per le Politiche di genere, i Comuni di Barberino Tavarnelle, Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano e le sigle sindacali, CGIL Chianti, SPI Firenze, CISL-FNP Chianti, UIL Firenze, fanno alle aziende pubbliche e private del territorio del Chianti e delle Colline fiorentine per sottolineare l’obbligo di legge entro il 30 giugno e l’opportunità che le attività produttive con oltre 100 dipendenti, motore economico del paese, hanno nel redigere il rapporto biennale sulle pari opportunità, come previsto dal decreto legislativo 11/04/06 n.198 recante il “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”. La relazione biennale sulle pari opportunità scatta una fotografia interna indicando lo stato di assunzione, la formazione, la promozione professionale, i livelli di inquadramento, gli eventuali licenziamenti, l’effettiva retribuzione corrisposta ed altri dati che evidenziano la realtà aziendale, suddivisa tra uomini e donne. “La redazione del documento non può essere vissuto esclusivamente come un atto dovuto, un anello burocratico da rispettare per evitare di incorrere nel pagamento delle relative sanzioni ma come una risorsa, un elemento fondamentale per il percorso di crescita a favore delle lavoratrici, dei lavoratori e delle aziende”.Il rapporto è una sorta di specchio in cui l’azienda si riflette – avevano detto i componenti del Tavolo– e assume il rilievo di uno strumento fondamentale per il monitoraggio dell’occupazione femminile, un importante elemento di trasparenza e condivisione”.

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