Sanità e welfare sociale, i pensionati chiedono un confronto alle istituzioni

Liste d’attesa, Case della Salute, posti letto, assistenza domiciliare e teleassistenza: ora è il tempo di un processo di riorganizzazione del nostro Servizio Sanitario che, partendo dall’esperienza degli ultimi tempi, nella quale la popolazione anziana ha pagato un prezzo molto alto, si ponga l’obbiettivo strategico di investire risorse e competenze sui servizi socio sanitari del territorio, per non farsi trovare impreparati in caso di nuovi eventi e rispondere in modo strutturale ai nuovi bisogni di salute delle persone”: Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil della Città metropolitana di Firenze propongono un confronto a Usl Toscana centro, SdS e Conferenza dei sindaci dell’area metropolitana

PER UN FORTE SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO E UNIVERSALE INTEGRATO CON IL WELFARE SOCIALE
Questo è il titolo della piattaforma di CGIL CISL UIL che solo un anno fa abbiamo condiviso con l’obbiettivo di attivare un confronto con la Regione Toscana.
Molte cose sono accadute durante la fase acuta dell’emergenza Covid 19, ma i principi e gli obbiettivi fondamentali della piattaforma sono ancora attuali, anzi rafforzati dall’esperienza degli ultimi 3 mesi:
● il valore della sanità territoriale è da tutti riconosciuto come uno degli antidoti più forti al dilagare del contagio;
● l’esigenza di ripensare un sistema sanitario regionale che dovrà essere sempre più omogeneo sul territorio in termini di risposta e vicinanza ai cittadini
● l’importanza di procedere con forza verso una legge per la non autosufficienza che permetta di ripensare il modello di assistenza per gli anziani. In tale contesto è altresì urgente ripensare il sistema delle RSA che ha mostrato criticità strutturali e organizzative anche nel nostro territorio.

Su questi temi dobbiamo registrare anche azioni positive durante la fase acuta del contagio, a partire dal ruolo delle USCA – unità speciali di continuità assistenziali, dei GIROT- gruppi intervento ospedale territorio, i medici ASL a supporto delle RSA, l’allargamento dei posti letto di cure intermedie, oggi circa 1500, rispetto ai 600 precedenti. Tali interventi hanno reso meno pesante la condizione di molti pazienti sia a domicilio che nelle strutture.
Alcune novità importanti sono arrivate anche dai vari interventi del Governo Nazionale rispetto alle risorse per le assunzioni di personale, la condivisione dell’Infermiere di comunità, il finanziamento di oltre 3 miliardi nel decreto rilancio di cui una parte consistente destinato alla medicina territoriale.
Ora dobbiamo cominciare a praticare il confronto con tutte le nostre controparti per utilizzare al meglio le risorse previste e consolidare anche quanto di buono è stato messo in campo durante la pandemia.

E’ chiaro che tutto questo deve incrociare la ripartenza delle attività ordinarie della sanità, di fatto sospese durante l’emergenza. Ritornano quindi centrali e di attualità i temi che da tempo come sindacati confederali abbiamo affrontato e proposto:
– una diversa modalità di gestione delle liste d’attesa, così come previsto nell’accordo con la Regione Toscana del 10 Febbraio u.s. che concretizzi il rispetto dei tempi massimi;
– un piano urgente e verificabile per l’apertura delle Case della Salute/UCCP nei numeri previsti dall’accordo regionale ed un programma per la presa in carico effettiva, in tali sedi, dei pazienti cronici superando le fasi sperimentali e volontaristiche ed attuando il Piano Nazionale per la cronicità;
– una verifica sul consolidamento dei posti letto di cure intermedie nei valori stabiliti dalla Regione (0,4/1000 abitanti) e la loro collocazione sul territorio per facilitare l’evoluzione, prevista dagli accordi nazionali, verso gli ospedali di comunità in ogni zona;
– una verifica sullo stato dell’assistenza domiciliare ed un programma di ampliamento, anche tenendo conto delle nuove possibilità derivanti dagli investimenti sugli infermieri di famiglia attuati dal Governo;
– un piano di investimenti per la teleassistenza rivolto a tutti i pazienti fragili e cronici e per l’attuazione della telemedicina con particolare riferimento alle zone interne disagiate in applicazione del protocollo regionale firmato nel mese di Aprile 2020.

Insomma ora è il tempo di un processo di riorganizzazione del nostro Servizio Sanitario che partendo dall’esperienza degli ultimi tempi, nella quale la popolazione anziana ha pagato un prezzo molto alto, si ponga l’obbiettivo strategico di investire risorse e competenze sui servizi socio sanitari del territorio, per non farsi trovare impreparati in caso di nuovi eventi e rispondere in modo strutturale ai nuovi bisogni di salute delle persone.
In tale quadro come Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil della Città metropolitana di Firenze riteniamo quindi necessario riprendere e riconsiderare gli obbiettivi individuati nel confronto con USL Toscana centro, SdS e Conferenza dei sindaci dell’area metropolitana.
A tal fine, a partire dal prossimo mese di Settembre saranno attivate unitariamente iniziative di approfondimento e confronto nelle varie zone territoriali.

Firmato: SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL Firenze

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