Stati generali del turismo a Firenze, la Cgil: “Cambiare modello”
Stati generali del turismo a Firenze, Lacoppola (Cgil): “Bisogna cambiare modello, no a far ricadere i costi della crisi sui lavoratori e sulle lavoratrici”
Oggi pomeriggio a Palazzo Vecchio Gianluca Lacoppola (segreteria Cgil Firenze) ha partecipato agli Stati generali del turismo organizzati dall’amministrazione del Comune di Firenze.
Il commento di Lacoppola: “Come Cgil Firenze siamo convinti che ogni tentativo di modificare l’attuale modello turistico è destinato a fallire se non si metterà mano con decisione alle condizioni di lavoro del settore. Lo dicevamo già prima dell’emergenza Covid-19, ne siamo ancora più convinti oggi che uno dei principali settori dell’economia fiorentina ha dimostrato tutta la sua debolezza strutturale. Diffusione dei flussi turistici, policentrismo culturale, riconversione produttiva del centro storico, argine agli affitti turistici e lotta alla rendita, il tutto in una visione realmente metropolitana, sono temi che potranno essere realmente affrontati solo se cambia il modo di lavorare nell’industria turistica.
Occorre risolvere la precarietà figlia prima di tutto di lavoro a chiamata, tirocini e contratti a tempo determinato; affrontare il tema del lavoro povero prodotto dalla diffusione dei contratti part time, delle esternalizzazioni e della mancata applicazione dei contratti nazionali di riferimento; lottare contro l’illegalità e il lavoro nero o grigio; sostenere tutti quei lavori legati al turismo. Non servono interventi a pioggia o a fondo perduto, servono interventi mirati in grado di selezionare le attività che danno garanzie occupazionali e di crescita perché legate a migliorare la proposta turistica. Serve dare un indirizzo alla ripresa del settore, serve un confronto tra comune sindacati e imprese per condividere simili indirizzi. Non possiamo invece restare fermi. Non possiamo tornare al modello turistico che abbiamo conosciuto fino allo scorso anno e che sta erodendo il nostro tessuto urbano e sociale. E non potranno essere i licenziamenti selvaggi e la corsa a competere abbassando il valore del lavoro il motore della ripartenza. E nessuno pensi che questa possa essere la strada, anche per questo a livello nazionale stiamo chiedendo di proseguire con il blocco dei licenziamenti e con gli ammortizzatori sociali. I turisti torneranno a Firenze, resta da decidere come accoglierli e in quale modello di città e quali saranno le condizioni di lavoro del settore ricettivo-ristorativo. Come Cgil sentiamo forte il dovere di rappresentare i lavoratori in un momento difficilissimo per tutti. Dovranno essere trovate risposte e messe in campo azioni concrete. Noi ci siamo, ma non accetteremo che i costi della ripartenza turistica vengano pagati dai lavoratori e dalle lavoratrici”.