Contratto Multiservizi, presidio regionale in piazza a Firenze
Contratto nazionale Multiservizi, continua la mobilitazione dei lavoratori per il rinnovo del Contratto: oggi a Firenze presidio regionale dei lavoratori con Cgil-Cisl-Uil di categoria. In Toscana interessati oltre 50mila addetti, in prima linea nel contrasto alla pandemia
E’ ripresa oggi la protesta dei lavoratori a sostegno del rinnovo del Contratto nazionale Multiservizi, scaduto da sette anni. Si tratta di lavoratori indispensabili (come dimostrato anche nell’emergenza Covid) ma il cui lavoro è spesso invisibile o sottovalutato: come addetti alle pulizie, portierato, sanificazione, manutenzione, centralino, facchinaggio, servizi di custodia, di biblioteche e di ristorazione.
Sono oltre 50mila gli addetti ai quali si applica questo contratto in Toscana, e oggi una rappresentanza di loro (con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Toscana) è stata in presidio regionale in piazza Duomo a Firenze, lato Regione Toscana (la piazza era in video-collegamento con Piazza Barberini di Roma e con le altre tante piazze italiane in cui si manifesta).
Non è più tollerabile non riconoscere un aumento salariale, adeguato, in un settore in cui le aziende in questi anni hanno guadagnato, anche per effetto della pandemia, ma non solo. Un settore in cui una larga parte dei committenti, visto che parliamo quasi esclusivamente di appalti, sono le amministrazioni pubbliche.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil Toscana condannano fermamente l’atteggiamento di Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e servizi, Legacoop produzione e servizi, Agci servizi e Unionservizi Confapi, volto soltanto a chiedere diminuzione dei costi, dei diritti e aumento della flessibilità, proponendo in cambio aumenti inadeguati dopo 7 anni.
Per questo, dopo le mobilitazioni iniziate con un attivo nazionale dei delegati e iniziative svolte a livello territoriale nei giorni scorsi, oggi i lavoratori si sono mobilitati simbolicamente su tutto il territorio nazionale nello stesso momento.
Questi lavoratori, nella prima fase dell’emergenza sanitaria, ed in quella nuovamente in corso, mostrando senso di responsabilità, sono stati e sono in prima linea, confermando che sono un anello fondamentale della catena di contrasto alla pandemia, negli ospedali come nelle pubbliche amministrazioni e nel privato.
Per questo, senza risposte adeguate sul rinnovo del Contratto nazionale, la loro protesta non si fermerà. Il rinnovo del Contratto nazionale è il primo atto di riconoscimento del valore del lavoro e della sua dignità.