Turismo alberghiero, a Firenze altri 75 licenziamenti: la denuncia Filcams Cgil
Turismo alberghiero, a Firenze altri 75 licenziamenti per cessazione di attività negli appalti di pulizie e facchinaggio. La Filcams Cgil: “Sta diventando questa la strada principale per licenziare, esternalizzazioni e appalti nascono e muoiono con troppa facilità e disinvoltura, bisogna ricomporre un settore ormai in frantumi per provare a costruire un nuovo modello economico più giusto e sostenibile”
Ancora licenziamenti nel turismo alberghiero a Firenze e ancora per cessazione di attività. Si tratta di 75 addetti ai servizi di pulizia e facchinaggio impiegati in appalto da Gefi società cooperativa in numerosi alberghi della città (tra i quali Machiavelli Palace, Atlantic Palace, Giotto, California).
La società, nata solo ad inizio anno, è infatti prossima alla cancellazione dal registro delle imprese, avendo deliberato la messa in liquidazione e la cessazione dell’attività. Ciò le ha permesso di attuare i provvedimenti espulsivi che la Filcams Cgil ha tuttavia contestato, avendo registrato da un lato la mancata apertura della procedura di mobilità e dall’altro il mancato accertamento dei crediti maturati dai lavoratori (tra i quali il Tfr).
“Ci pare di essere di fronte alle già note vicende di fine settembre, quelle che hanno caratterizzato Cegalin ed Iris cooperativa, società che nel medesimo ambito turistico alberghiero fiorentino e con lo stesso schema hanno effettuato 45 licenziamenti per i quali è stato anche attivato il tavolo di crisi con istituzioni e associazioni datoriali presso la città metropolitana”, dichiara Maurizio Magi della Filcams Cgil di Firenze. Che aggiunge: “E’ un dato di fatto e sotto gli occhi di tutti ormai che in questa fase nel turismo alberghiero la cessazione di attività sia diventata la strada principale per i licenziamenti. Lo registriamo anche noi ma al tempo stesso non ne siamo affatto sorpresi”, prosegue il sindacalista.
“Le esternalizzazioni e gli appalti nascono e muoiono con troppa facilità e disinvoltura, rivelando la loro vera natura, non sempre propriamente genuina. Ecco perché, anche da casi come questi e più in generale dalla crisi in atto, occorre perseguire con determinazione l’obiettivo della ricomposizione di un settore ormai in frantumi per provare a costruire un nuovo modello economico più giusto e sostenibile, per il quale non occorrono chiacchiere ma fatti concreti da parte di tutti i soggetti in campo, nessuno escluso”, conclude Magi.