Hotel Villa Medici, lavoratori non riassunti col cambio appalto: protesta la Filcams

Hotel Villa Medici (Firenze), cambio d’appalto nei servizi di pulizia e facchinaggio: la nuova società appaltatrice, con l’avallo dell’albergo, intende assumere solo 2 dei 15 lavoratori aventi diritto. La Filcams Cgil protesta e chiede la riapertura urgente del tavolo di crisi, lanciando un appello a Bernabò Bocca (proprietario della struttura e presidente di Federalberghi)

Ricordate quei 45 lavoratori licenziati qualche tempo fa dal consorzio Cegalin che offre servizi di pulizie e facchinaggio in grandi alberghi della città quali Villa Medici, Baglioni, Cerretani, Mirage, Nord Florence?
Ebbene 15 di quei lavoratori, che da anni prestavano la loro attività al Villa Medici oggi, anche in virtù di questi licenziamenti, rischiano di non essere riassunti dalla nuova società che dal 1° gennaio subentra nel servizio. Infatti, la ditta subentrante, MI2 Service srl, con l’avallo dell’albergo, ci ha detto che è sua intenzione assumerne solo 2.
La Filcams contesta questa posizione che è ovviamente del tutto inaccettabile non solo sul piano giuridico ma anche su quello del senso comune e chiede, su questo caso, la riapertura urgente del Tavolo di crisi in Città Metropolitana. La Filcams Cgil, che ha già contestato a Cegalin e all’albergo di non aver aperto la procedura di licenziamento collettivo, la mancata applicazione del Contratto nazionale del Turismo e la non genuinità dell’appalto, torna a ribadire come questo caso sia un esempio di come il sistema degli appalti e delle esternalizzazioni possa far ricadere le sue contraddizioni sulla pelle dei lavoratori.
Se questo fosse l’epilogo di questa storia, saremmo di fronte ad un finale disastroso contro il quale ovviamente continueremmo ad esercitare la nostra tenace e determinata azione. Ci rivolgiamo quindi direttamente a Bernabò Bocca – contemporaneamente proprietario dell’albergo nonché presidente nazionale di Federalberghi – affinché ci metta la faccia, venga lui all’unità di crisi per spiegarci come si concilia tutto questo con la necessità di una ripartenza dove il turismo sostenibile e di qualità non sia solo uno slogan, ma un fatto vivo e concreto. Non si possono non considerare le condizioni materiali di quelli che con troppa disinvoltura da parte datoriale sono chiamati “collaboratori”, diretti od indiretti che siano.

Firmato: Maurizio Magi Filcams Cgil Firenze

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