La battaglia dei rider fiorentini, focus de La Nazione con Galgani e Parigi

Tante ore in servizio, pochi spiccioli e poca sicurezza ma le lotte iniziano a migliorare la condizione di lavoro: focus de La Nazione sui rider fiorentini con un’intervista al ciclofattorino Yiftalem Parigi (Nidil Cgil) e con un intervento della segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani (“l’aumento delle consegne a domicilio deve essere accompagnato da una regolamentazione che metta al centro la tutela del lavoro”)

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L’INTERVENTO INTEGRALE DI PAOLA GALGANI

Una battaglia nuova e antica allo stesso tempo, quella dei ciclofattorini. Nuova perché nuovi sono gli strumenti per il loro sfruttamento: un telefono, una app, un algoritmo. Antica perché tale è la motivazione del loro sfruttamento: senza diritti del lavoro, si vogliono aumentare il più possibile i profitti. Diversi pronunciamenti di vari Tribunali stanno dando ragione alle rivendicazioni dei rider e della Cgil per la tutela dei loro diritti: le sentenze sono importanti ma non ci bastano. La pandemia ha accentuato alcuni processi già in corso e che non volevamo vedere. Uno di questi è l’aumento straordinario del commercio on line e delle consegne a domicilio. Sta a noi far in modo che questa crescita e questo cambiamento vengano accompagnati da una regolamentazione che metta al centro la tutela del lavoro, senza lasciare al mercato la possibilità di decidere tutto. Torneremo indietro, all’epoca pre Covid? Certo, dovremo consumare meno e meglio se vogliamo evitare che le catastrofi del 2020 non si ripetano: non solo il Covid, ma alluvioni, uragani, incendi di portata straordinaria non sono frutto del destino cinico e baro bensì dell’azione e dei comportamenti umani. Mentre ci diamo questo straordinario obiettivo dobbiamo provare a cambiare ciò che ci è vicino. Commercianti e cittadini scelgano di sostenere la battaglia dei rider utilizzando le società di trasporto, magari locali, che rispettano i diritti del lavoro. Creiamo soluzioni innovative per la mobilità dell’ultimo miglio, tutelando lavoro e ambiente. Usiamo la leva fiscale, anche locale, per favorire le imprese “etiche”. Favoriamo la cooperazione per creare lavoro e responsabilità sociale. Le lotte del lavoro non sono mai solo per migliorare la condizione di uno o di molti, ma per migliorare la condizione di tutte e di tutti: ed è il momento di rivedere le leggi sul lavoro per garantire diritti e tutele uguali per ognuno, indipendentemente dalla tipologia di lavoro.

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