Massimo ribasso e liberalizzazione subappalti, Cgil contro parole Nardella

Massimo ribasso e liberalizzazione subappalti, la Cgil Firenze (Fp Cgil Firenze, Filcams Cgil Firenze, Fillea Cgil Firenze): “Le dichiarazioni del sindaco Nardella sono profondamente sbagliate”, tanto più che egli stesso ha sottoscritto un protocollo con le parti sindacali che va in direzione opposta. Il sindacato: “Anche noi vogliamo la celerità nella realizzazione di quanto è stato programmato e progettato. Ma non vogliamo uscire dalla crisi in condizioni peggiori di come ci siamo entrati in termini di legalità e diritti. Noi vogliamo uscire dalla crisi con lavoro di qualità e opere di qualità”

Le dichiarazioni del sindaco di Firenze Dario Nardella di ieri su Huffington Post (LEGGI QUI), sul massimo ribasso e la liberalizzazione dei subappalti, sono profondamente sbagliate.
Le parole del sindaco sono ancora più sorprendenti dal momento che lui stesso ha sottoscritto un protocollo con le parti sindacali in cui l’amministrazione riconosce “come preferenziale e prioritario il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa” e in cui si auspica “un minor ricorso al subappalto”, già in vigenza dell’attuale codice degli appalti.
La generalizzazione degli appalti al massimo ribasso e la liberalizzazione del subappalto non riducono i tempi di realizzazione delle opere, bensì hanno come effetto quello di spingere la competizione esclusivamente sulla riduzione dei costi a discapito, ovviamente, della qualità dell’opera o del servizio da una parte, e della qualità del lavoro dall’altra. Dove la competizione si determina nella compressione al ribasso del costo del lavoro, questo significa automaticamente minore sicurezza e quindi maggior rischio di incidenti sul lavoro. Significa inevitabilmente maggior rischio di vedere la presenza di lavoro irregolare nei propri cantieri. E spesso lavoro irregolare è sinonimo anche di presenza di aziende irregolari, e quindi di potenziale terreno di cultura delle infiltrazioni criminali.
La mala economia già minaccia fortemente il nostro territorio. Dobbiamo fare fronte comune per essere inflessibili contro questo rischio. Non dobbiamo compiere scelte che possano dare un vantaggio competitivo a chi infrange le regole e affossa inevitabilmente chi vuole lavorare in qualità e nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
Fare presto non può significare fare del male al nostro territorio. Anche noi vogliamo la celerità nella realizzazione di quanto è stato programmato e progettato. Ma non vogliamo uscire dalla crisi in condizioni peggiori di come ci siamo entrati in termini di legalità e diritti. Noi vogliamo uscire dalla crisi con lavoro di qualità e opere di qualità. I soldi pubblici vanno spesi per costruire opere di qualità e offrire servizi di qualità, con lavoro di qualità e condizioni di lavoro dignitose.
Sburocratizzare significa semplificare i processi di progettazione, ridurre i tempi sia per la progettazione che per i pareri tecnici, tutelare i dirigenti dal rischio di ricorsi eccessivi, limitare il numero e qualificare le stazioni appaltanti e la loro capacità progettuale (anche tornando ad assumere personale tecnico nelle PP.AA.), intervenire sul rischio di danno erariale e sul contenzioso amministrativo. Ma la sfida vera è garantire con sempre maggior forza la trasparenza, la legalità, la congruità.
Rischio di sfruttamento, rischio di incidenti sul lavoro e rischio di infiltrazioni criminali sono ciò che inevitabilmente si porta dietro una deregolamentazione che favorisce la competizione al ribasso. Non facciamo pagare prima ai lavoratori, e poi in definitiva a tutti i cittadini, il costo di scelte così rischiose e dannose per i nostri territori.

Firmato: Cgil Firenze, Fp Cgil Firenze, Filcams Cgil Firenze, Fillea Cgil Firenze

LA REPLICA DEL SINDACO NARDELLA

Semplificazioni: Nardella, preoccupazioni Cgil anche le mie

(ANSA) – FIRENZE, 25 MAG – “Le preoccupazioni della Cgil sono anche le mie. Il nostro obiettivo comune deve essere quello di garantire livelli di occupazione e di qualità del lavoro e insieme rafforzare il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle opere pubbliche. Se non semplifichiamo e non velocizziamo le procedure, non realizzeremo le opere del Recovery fund e perderemo l’opportunità di creare un milione di posti di lavoro nei prossimi due anni. Non credo sia questo l’obiettivo della Cgil”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha replicato alla Cgil. “Sui subappalti – ha aggiunto – sappiamo tutti che l’Italia è sotto procedura di infrazione e non è certo la riduzione del 10 o 20% del ricorso ai subappalti che ci farà sconfiggere la mafia o risolvere il problema della disoccupazione in Italia. Credo che possiamo trovare con i sindacati un punto di accordo sul rafforzamento delle tutele dei lavoratori sul posto di lavoro come condizione obbligatoria in tutti i cantieri per le opere pubbliche qualunque sia la procedura di affidamento dei lavori. Dobbiamo essere onesti e trasparenti: sia con l’offerta economicamente più vantaggiosa sia con la regola del massimo ribasso si sono verificati in tutta Italia casi di corruzione e malaffare e incidenti sui luoghi di lavoro”. “Alla Cgil voglio dire – ha concluso – che possiamo far tesoro delle battaglie portate avanti insieme sui temi della sicurezza del lavoro in materia di appalti e possiamo trovare un terreno comune di dialogo e di azione perché abbiamo gli stessi obiettivi: combattere l’illegalità e tutelare il lavoro di qualità. Una pubblica amministrazione lenta, debole e inefficiente è nemica della buona occupazione e della legalità”.

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