Altro incidente mortale col trattore nel Chianti, Cgil e Flai: “Inaccettabile”

Un altro incidente mortale col trattore nel Chianti, la Cgil fiorentina: “Inaccettabile, salute e sicurezza sul lavoro siano considerate una priorità”

A distanza di pochi giorni (sabato scorso e oggi) nella zona del Chianti fiorentino sono accaduti due infortuni mortali che hanno visto coinvolti due lavoratori che utilizzavano il trattore. Come Cgil il nostro primo pensiero va alle famiglie di questi lavoratori che sono morti mentre svolgevano la loro mansione lavorativa, a cui inviamo le nostre più sentite condoglianze e il nostro cordoglio. Attendiamo che gli enti preposti facciano le opportune indagini per mettere in luce le responsabilità su questi infortuni mortali, ribadendo fortemente che non è accettabile morire sul lavoro. Nelle prossime settimane attiveremo iniziative sul territorio che avranno a tema la salute e la sicurezza sul lavoro, per ribadire che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono una priorità.

Firmato: Laura Scalia (responsabile Cgil zona Chianti), Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze)

LA NOTA DI FLAI CGIL, FAI CISL E UILA TOSCANA

Con la perdita del giovane di 24 anni a Panzano in Chianti (FI) schiacciato da un trattore si è consumata l’ennesima tragedia in Toscana.
Il giovane ventiquattrenne mentre lavorava con il trattore un terreno in pendenza ha perso la vita nell’azienda agricola dello zio. Il mezzo si è ribaltato e non ha lasciato scampo al ragazzo.
Due incidenti sul lavoro in poche ore in Toscana: un morto a Panzano e un ferito grave nell’aretino.
Ed è il secondo incidente mortale avvenuto in agricoltura nel giro di pochi giorni in Chianti: sabato un 59enne aveva perso la vita anche lui travolto da un trattore in località Uzzano.
Nonostante i proclami, la strage non si ferma.
Dopo la tragedia di Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni rimasta stritolata da un orditoio tessile in una piccola fabbrica di Montemurlo (PO) e divenuta subito il simbolo della strage silenziosa delle morti sul lavoro, la Toscana continua a pagare il suo tributo in vite umane alla causa del lavoro. Indipendentemente dal fatto di essere un dipendente o un professionista, non è concepibile nel 2021 morire per il lavoro.
E’ la stessa INAIL, tramite le sue tabelle mensili sugli infortuni, a segnalare che nel periodo gennaio-marzo 2021 in Toscana sono aumentate le denunce di infortunio. Ci dicono anche che purtroppo c’è stato un morto in più rispetto allo tesso periodo di gennaio-marzo 2020, nonostante i milioni di ore lavorate in meno.
Nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 9.827 le denunce di infortunio, + 83 sullo stesso periodo del 2020. La provincia con più denunce Firenze (2.752), quella con meno Massa (493).
Sempre nel periodo gennaio-marzo di quest’anno sono stati 10 gli infortuni con esito mortale, 1 in più che nel 2020.
Purtroppo come registriamo con le notizie odierne anche i mesi di aprile, maggio e giugno 2021 non hanno portano nessun miglioramento. E’ quindi giusto che non siano morti vane e non si proceda solo con proclami e con costernazione di circostanza, occorrono fattivi controlli sulla messa in sicurezza di tutti i contesti lavorativi.
La FAI-Cisl; Flai-Cgil; UILA-Uil della Toscana evidenziano che l’agricoltura si conferma ancora un settore ad alto rischio per gli incidenti sul lavoro. Sono infatti appartenenti a questo settore circa il 30 per cento delle morti, dove la principale causa degli infortuni in agricoltura è proprio il ribaltamento dei mezzi meccanici, come avvenuto in questi ultimi giorni.
Ancora una volta la FAI; FLAI; UILA, chiedono l’intervento da parte di tutte le istituzioni e che anche le rappresentanze datoriali facciano la loro parte, vigilando, istruendo e supportando le loro associate

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