Formazione, siglato patto parti sociali-Regione-Comune di Firenze

Regione, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, parti sociali e categorie: tutti insieme per rafforzare la programmazione e rispondere in modo più adeguato ai bisogni formativi delle imprese del territorio, allineando domanda e offerta di lavoro. Siglato oggi il patto locale per la formazione

Rilevare con costanza i fabbisogni formativi delle imprese del territorio, individuare interventi di formazione più mirati ed efficaci, migliorare l’allineamento tra domanda e offerta di lavoro. Sono alcuni fra i principali obiettivi del Patto locale per la formazione firmato oggi dall’assessora regionale al lavoro e formazione professionale Alessandra Nardini, dall’assessora al lavoro e alla formazione del Comune di Firenze Benedetta Albanese e dai rappresentanti di Città Metropolitana, Camera di Commercio, sindacati e associazioni di categoria.

Un patto che punta a mettere in campo azioni concrete per rafforzare la programmazione regionale degli interventi di formazione professionale, indirizzandoli nei settori in cui c’è maggiormente bisogno: si costituisce di fatto un’alleanza tra soggetti pubblici e privati per valorizzare risorse e strumenti già attivi sul territorio e promuovere, indirizzare e coordinare proposte formative meglio adeguate allo specifico contesto socio-economico e alle prospettive di sviluppo di settori imprenditoriali strategici del Comune di Firenze e della Città Metropolitana.

Con un costante monitoraggio della situazione occupazionale e di possibili crisi aziendali del territorio, reso possibile da una continua sinergia e scambio di informazioni fra i diversi attori che sottoscrivono oggi il patto, si vuole portare una risposta sollecita ai fabbisogni formativi per una tempestiva riqualificazione di chi è stato espulso dal mercato del lavoro, andando incontro alla domanda di lavoro.

“La firma odierna – spiega l’assessora della Regione Toscana Alessandra Nardini – ha un significato importante. Oggi l’idea dei patti locali per la formazione si fa strada in tutta l’area del Comune di Firenze e della Città Metropolitana. Sono certa che la nascita di un’alleanza tra istituzioni e parti sociali anche in questo territorio produrrà effetti importanti e positivi sul fronte della risposta ai bisogni formativi, dando più forza alla competitività e all’innovazione delle imprese e alle prospettive occupazionali di chi oggi deve ancora entrare nel mondo del lavoro e a chi un lavoro l’ha perso e deve riqualificarsi. I patti locali per la formazione sono uno strumento molto utile per consentirci, coordinando misure e energie, di adeguare al meglio l’offerta formativa alle specificità dei nostri territori e daranno un contributo fondamentale per una solida ripartenza post pandemia”.

“Un importante lavoro di squadra per riallineare domanda e offerta di lavoro dopo la crisi economica provocata dalla pandemia – ha detto l’assessora del Comune di Firenze Benedetta Albanese -. L’obiettivo di questo patto fra enti locali, associazioni di categoria e parti sociali è collaborare per programmare un’offerta formativa integrata e adeguata alle necessità reali dei settori produttivi strategici della città. Un intervento coordinato che coinvolga Istituzioni e Parti sociali, ciascuno nel proprio ambito di competenza, nelle tematiche della formazione professionale e delle politiche del lavoro. La formazione professionale è una potente leva per perseguire una politica occupazionale che offra sbocchi a chi è in cerca di lavoro e al contempo risponda alle esigenze di impiego richieste nel territorio fiorentino. Così vogliamo superare il cosiddetto mismatch formativo e occupazionale, ovvero la distanza che intercorre tra le figure professionali e le competenze richieste dalle imprese del territorio e quelle effettivamente presenti. Il Patto che viene sottoscritto – ha aggiunto Albanese – è stato proposto dal Comune di Firenze e fortemente voluto da tutti i firmatari. Oggi rappresenta un punto di partenza, la costituzione di una rete che potrà arricchirsi, nel tempo, di altri soggetti interessati a queste tematiche, senza però perdere di vista le proprie esigenze di funzionalità e operatività”.

Tra gli impegni previsti dal protocollo, la Regione garantisce informazione costante sui propri strumenti formativi, promuove la parità di genere, aggiorna il repertorio delle figure professionali e mette a disposizione i propri strumenti di validazione delle competenze. Il Comune assicura un’offerta formativa integrata, individuando le figure professionali necessarie al proprio sistema produttivo. La Camera di Commercio rende disponibili i dati della propria banca dati Excelsior relativa ai fabbisogni professionali delle imprese. La Città Metropolitana si impegna sul fronte del monitoraggio delle crisi aziendali. Infine dalle parti sociali giunge uno sforzo informativo teso a migliorare la conoscenza del fabbisogno formativo del territorio.

Strumento operativo dell’accordo sarà un Tavolo che, con il coordinamento del Comune di Firenze e la partecipazione di istituzioni e organizzazioni firmatarie, avrà il compito di elaborare il quadro dei fabbisogni formativi del territorio e svolgere verifiche periodiche sullo stato di attuazione del protocollo.

Il patto è stato siglato dopo una forte collaborazione e un importante lavoro di confronto e scambio, da Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Camera di Commercio, sindacati (CGIL, CISL e UIL) associazioni di categoria (Confindustria, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Legacoop Toscana, Confcooperative Toscana Nord, AGCI Toscana).

LE DICHIARAZIONI

“Stiamo vivendo una fase straordinaria: la pandemia, una società fragile e in continuo mutamento, effetti sociali ed economici drammatici. Fondamentale il confronto continuo tra le diverse parti e i diversi attori per determinare risposte rapide a bisogni emergenti. Lavoro e formazione sono cruciali per tenere al centro la persona e i suoi bisogni, questo Patto locale per la formazione agisce in questa direzione”, ha detto Lorenzo Zambini, consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze alle Politiche del lavoro

“Il Sistema informativo Excelsior conferma per giugno una domanda in ripresa di figure professionali legate ai settori in riapertura – ha detto il Segretario Generale della Camera di Commercio Giuseppe Salvini -, pur segnalando un divario da colmare tra sistema formativo e sistema imprenditoriale. Grazie ad Excelsior il protocollo per la formazione potrà promuovere percorsi allineati con i fabbisogni delle imprese, favorendo l’integrazione scuola-lavoro con un approccio centrato su miglioramento delle abilità e competenze di fondo e della qualità del placement”.

“Come CGIL CISL e UIL riteniamo che la condivisione unitaria di questo Patto aggiunga un contributo importante allo sviluppo delle politiche attive per l’occupazione del territorio – hanno detto i rappresentanti dei sindacati Cgil (Elena Aiazzi), Cisl e Uil – attraverso l’individuazione dei fabbisogni formativi legati alle esigenze del tessuto produttivo a favore di disoccupati, lavoratrici e lavoratori. Sarà fondamentale la pronta attivazione concreta del patto con il lavoro del Tavolo di Coordinamento e soprattutto con il contributo della Regione Toscana”

“La rete che si costruisce grazie a questo patto diventa strategica per giovani, imprese e territorio. Lo è per i nostri ragazzi e per le nostre imprese perché possiamo dare risposte concrete a quella mancata corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro cui oggi assistiamo” ha detto Azzurra Morelli, vice presidente di Confindustria Firenze con delega alla formazione. Lo è per il territorio, perché lavorare insieme per la crescita delle competenze del suo capitale umano è l’obiettivo al quale tutti dobbiamo mirare. Comprendere i fabbisogni del nostro sistema produttivo diventa quindi determinante, perché così possiamo indirizzare più efficacemente le offerte e le azioni formative, atte a incrementare quelle competenze immediatamente spendibili sul mercato, poiché utili e necessarie alle nostre imprese”.

“Per Confartigianato la stipula di questo Patto è molto importante perché mette in luce un bisogno evidenziato da tempo: la necessità di una cabina di regia che supporti i fabbisogni formativi del territorio. Siamo in una situazione bizzarra in cui, in tantissimi casi, sono le aziende ad avere difficoltà a trovare personale formato, proprio perché tanti percorsi formativi non sono in linea con le esigenze del mercato del lavoro” ha detto il presidente di Confartigianato Imprese Firenze Alessandro Sorani. “Per questo, il Patto, che unisce le realtà pubbliche e le associazioni di categoria e i sindacati – ha aggiunto – che va a sancire la nascita di una cabina di regia, per noi in questa fase è fondamentale sia per il mondo delle imprese, che così avranno uno stimolo in più ad investire sul nostro territorio, sia per chi è in cerca di lavoro ed avrà più concretezza nel poterlo trovare”.

“Un’iniziativa strategica per indirizzare la formazione ai reali fabbisogni del nostro territorio – ha detto Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropolitana – così da sostenerne la ripartenza e l’occupazione, favorendo con lo sviluppo economico anche il benessere sociale. L’offerta formativa non deve essere solo ampia, ma soprattutto tarata sulle esigenze dell’economia locale che è oggi in fase di trasformazione sia per le ripercussioni del Covid che ne impone il riassetto e riposizionamento, sia per l’adeguamento alle nuove tecnologie in cui già stiamo scontando un penalizzante ritardo. Con particolare riguardo ad alcuni settori dell’artigianato, il progetto potrà contribuire al ricambio generazionale di taluni comparti storici e tradizionali che stanno incontrando in tal senso difficoltà”.

“Confesercenti Firenze ringrazia il Comune di Firenze per l’impegno profuso nell’organizzazione e coordinamento del tavolo di confronto su temi connessi al lavoro ed alla formazione professionale che ha dato vita ad un Protocollo condiviso da tutti i partecipanti” ha detto Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Firenze. “Il nodo centrale del Protocollo riguarda un’attività continua di rilevazione dei fabbisogni del nostro territorio così da poter provvedere alla formazione e al conseguente inserimento di persone nel mondo del lavoro. In questo panorama sociale, reso ancor più complicato dalla pandemia che ha bloccato il mondo del lavoro per quasi 18 mesi, ci sarà ancora più necessità di personale formato in maniera da rispondere adeguatamente alle richieste delle imprese. Il ruolo del Tavolo sarà centrale, nei rapporti con Regione Toscana, nell’individuare le priorità per dare avvio alla programmazione 2021-2027. E’ importante valorizzare anche la celerità con la quale siamo arrivati alla sottoscrizione di questo protocollo, infatti il 14 gennaio è stata la data del primo incontro a cui si sono susseguiti numerosi altri incontri molto partecipati durante i quali abbiamo messo a punto il documento coinvolgendo anche altri soggetti rispetto a quelli iniziali. Il nostro auspicio è quello di rinnovare, con questa firma, un impegno importante rispetto alla formazione nel territorio fiorentino. L’obiettivo è provare a superare il disallineamento che ancora oggi esiste tra le competenze acquisite nel percorso scolastico e le esigenze delle imprese nei singoli territori”.

“Allineare la formazione con le esigenze reali delle imprese del territorio: è un obiettivo che condividiamo in pieno perché solo così si progetta il futuro dell’economia e si favorisce l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro” ha detto Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze. “Vedere persone che lamentano la mancanza di lavoro e aziende che cercano addetti senza trovarli è uno spreco di risorse intollerabile. Patti come quello firmato oggi ci aiuteranno a cambiare un po’ le cose riallineando la formazione alle reali esigenze delle imprese”.

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