Mobilitazione Cgil-Cisl-Uil, la piazza di Firenze
SCARICA LE FOTO DELLA PIAZZA DI FIRENZE (CREDITS BY MARCO ZATINI)
“Le riforme e gli investimenti che vanno fatti debbono creare lavoro stabile, basta precarietà e soprattutto è importante che tutte le persone che lavorano abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele”. Così, a margine della mobilitazione torinese per la tutela del lavoro, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Per noi – aggiunge – non è più accettabile quello che sta succedendo, cioè una competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Questo dovrebbe preoccupare anche chi fa politica, dovrebbe preoccupare anche il Governo, perché c’è bisogno di ricostruire quella fiducia che ancora non c’è. Dall’altra parte – prosegue – credo che questo dovrebbe anche vedere un intervento degli imprenditori perché chi vuole fare, e ce ne sono tanti, seriamente l’impreditore nel nostro Paese, sa che quelli che non applicano i diritti, non applicano i contratti e che fanno i furbi, stanno facendo una competizione sleale anche nei loro confronti”. (ANSA).
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Sindacati in piazza, Landini: “Non è il momento di ulteriori fratture sociali”
“Oggi chiediamo la proroga del blocco dei licenziamenti e che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro, è il momento di unire, non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”
Così il leader della Cgil, Maurizio Landini a margine della mobilitazione promossa dai sindacati confederali che oggi scendono in piazza in tre piazze d’Italia, Torino, Bari e Firenze per chiedere la proroga del blocco dei licenziamenti. “Oggi non siamo in piazza per dire che esistiamo e finisce qui. Noi siamo scesi in piazza perché abbiamo proposte per riformare e cambiare il Paese e stiamo rivendicando un coinvolgimento vero dopodiché per noi oggi è l’inizio di una mobilitazione perché vogliamo portare a casa dei risultati. Se i risultati non ci saranno, di sicuro non lasceremo soli i lavoratori di fronte si problemi che hanno nel vivere ogni giorno”.
“Le riforme e gli investimenti che vanno fatti debbono creare lavoro stabile, basta precarietà e, soprattutto, è importante che tutte le persone che lavorano abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele”. “Per noi – ha aggiunto – non è più accettabile quello che sta succedendo, cioè una competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Questo dovrebbe preoccupare anche chi fa politica, dovrebbe preoccupare anche il governo, perché c’è bisogno di ricostruire quella fiducia che ancora non c’è”.
“E questo dovrebbe anche vedere un intervento degli imprenditori perché chi vuole fare, e ce ne sono tanti, seriamente l’imprenditore nel nostro Paese sa che quelli che non applicano i diritti, non applicano i contratti e che fanno i furbi, stanno facendo una competizione sleale anche nei loro confronti”.
“Oggi manifestiamo e vediamo cosa risponderanno Parlamento e Governo che sanno perfettamente quali sono le nostre proposte e se vogliono ci sono le condizioni per trovare le soluzioni – ha aggiunto Landini – dopodiché valuteremo con Cisl e Uil se ciò non dovesse succedere valuteremo con Cisl e Uil cosa fare. Mi auguro che prevalga la responsabilità è l’intelligenza di tutti”. “La parola dopo oggi tocca al governo noi naturalmente siano pronti a confrontarci e a trovare le soluzioni più intelligenti il problema è la volontà politica se c’è, delle imprese e del governo”.
“Abbiamo già chiesto un accordo al governo, mi auguro che il governo lo faccia anche perché quando ci ha convocati e abbiamo fatto degli accordi i problemi si sono risolti, sia con Conte con il protocollo sulla sicurezza, sia nel confronto sui contratti pubblici”, ha aggiunto Landini sottolineando che: “Oggi le riforme che devono essere fatte hanno bisogno dell’intelligenza e del consenso dei lavoratori e credo che sia interesse anche del nuovo governo fare in modo che le scelte che si compiono siano condivise”.
“Per farlo, però, c’è bisogno che la rappresentanza del lavoro sia coinvolta. Se non lo sarà vedremo cosa fare, compreso il provvedimento di evitare che il 1 di luglio possano partire dei licenziamenti”, ha concluso il leader della Cgil.
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Bombardieri, blocco licenziamenti fino ad ottobre
“Noi pensiamo che, per quello che riguarda i licenziamenti, sia opportuno prolungare di quattro mesi ancora il blocco, fino ad ottobre”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a Bari per la mobilitazione nazionale “Ripartiamo, insieme” di Cgil Cisl Uil. “Le tre piazze in Italia, Bari, Firenze e Torino, così partecipate e piene di gente nonostante il caldo, – ha detto – chiedono alla politica e al governo di fare attenzione al lavoro, di far ripartire questo Paese dal lavoro e di dare dignità e rispetto a quei lavoratori a quelle lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest’anno di pandemia”.
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Lavoro: Bombardieri,dal primo luglio rischio bomba sociale ++
“Bisogna fare attenzione, ci sono crisi e situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che questo diventi una bomba sociale a partire dal 1 luglio”. Il rischio di tensioni sociali “noi lo denunciamo da un po’ di tempo – ha detto -, quando lo facciamo noi ci dicono che siamo dei terroristi, noi abbiamo, purtroppo o per fortuna, la capacità di ascoltare le persone che soffrono, che oggi vedono messo a rischio il loro futuro”.
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Sbarra, Governo torni su suoi passi su sblocco licenziamenti ‘C’è rischio di uno tsunami sociale’
“Oggi ci mobilitiamo perché il governo torni sui suoi passi e proroghi almeno fino al 31 ottobre l’uscita dal blocco dei licenziamenti. L’uscita da questo blocco può provocare uno tsunami sociale”. Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra dal palco della manifestazione nazionale dei sindacati a Firenze, in piazza Santa Croce. (ANSA).
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Pnrr: Sbarra, sindacati siano permanenti in cabina regia
“Chiediamo al Governo di attivare una fase di confronto sui contenuti del Pnrr e di coinvolgere in modo strutturale e permanente le parti sociali e i sindacati nella cabina di regia. Vogliamo accompagnare la fase di attuazione del piano, verificare il rispetto dei tempi, la qualità della spesa e i principi di trasparenza legalità, esercitando forti condizionalità alle imprese pubbliche e private che ricevono investimenti”. “Vogliamo garanzie e certezze – ha aggiunto – su aumenti dell’occupazione per giovani e donne e che si applichi rigorosamente i contratti collettivi maggiormente rappresentativi e che ci sia un forte investimento sul temi della salute e della sicurezza nei posti di lavoro”.