Tirocinanti, un questionario per dire sì ai diritti e no allo sfruttamento

Tirocinanti, Cgil-Nidil Cgil-Sol Cgil Firenze lanciano un questionario online per dire “sì ai diritti e no allo sfruttamento”, rivolto a chi sta svolgendo o ha svolto stage e tirocini, per capire se stanno arricchendo le competenze professionali o lo strumento viene usato in modo distorto.
Le storie in cui si imbatte il sindacato: cassieri che devono contribuire agli obiettivi di fatturato, addetti in supermercato impiegati per più ore dei dipendenti, proposte lavorative beffa che sommano stage a apprendistati. “Vogliamo farci raccontare da ragazzi e ragazze la loro esperienza per poi chiedere alla Regione Toscana un confronto per dare maggiori tutele ai giovani che scelgono questi percorsi”, spiegano Cgil-Nidil Cgil-Sol Cgil Firenze

Il questionario si chiama “Giovani, carini e tirocinanti – Indagine su tirocini, stage e praticantati nel territorio della Città Metropolitana di Firenze” (25 domande, 3 minuti, forma anonima) e si compila cliccando su questo link: https://it.surveymonkey.com/r/JVCX35T

IL COMUNICATO

Una azienda di calzature in cerca un tirocinante che dovrà gestire la cassa e “dovrà dare un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi aziendali relativi al fatturato”, disponibile a orario spezzato e lavoro festivo. E poi: la vicenda di Alessandro, 23 anni, tirocinante presso un supermercato. Anziché avere un orario settimanale di 39 ore, un’ora in meno rispetto a quello dei dipendenti, si è trovato a superare di settimana in settimana le 50 ore. Tutto senza un adeguato tutoraggio, senza un progetto formativo che giustificasse l’uso dello strumento formativo e trovandosi a svolgere mansioni elementari, ma con l’inconveniente di un rimborso spese al posto di un salario adeguato ad un rapporto di lavoro. E poi ancora c’è Lorenzo, 26 anni, che inizia un corso di formazione come tecnico della logistica della durata di 800 ore di cui 320 di stage. Dopo poco tempo il capo reparto si dimostra contento di lui e gli dice che verrà ripagato dell’impegno se tutto va bene (per ora niente buono pasto o un rimborso benzina). Alla fine arriva la beffa: la proposta “lavorativa” è iniziare uno stage a 600 euro per sei mesi per poi passare a un contratto di apprendistato per tre anni a 800 euro. A quel punto Lorenzo si mette a ridere e comunica che non ha voglia di fare lo schiavo.

Sono solo alcune delle storie in cui la Cgil fiorentina si è imbattuta in questi mesi sul tema di tirocini, stage e praticantati. I tirocinanti sempre pìù spesso si rivolgono al sindacato per avere maggiori informazioni e tutele: sulla carta hanno un progetto formativo ma nella pratica quotidiana a volte svolgono a tutti gli effetti un lavoro senza nessun nesso o affiancamento formativo, coprendo picchi produttivi con orari anche molto più lunghi. La Cgil Firenze, con Nidil Cgil Firenze (la categoria degli atipici) e Sol Cgil Firenze (lo sportello orientamento lavoro), da tempo sta lavorando per dare maggiori tutele alle ragazze ed ai ragazzi che svolgono i tirocini, in particolare per quelli extracurriculari.

Secondo i dati della Regione Toscana, nel 70% dei casi i tirocini svolti nell’ambito del progetto Giovani Sì avrebbero portato a trovare un impiego nell’arco dei sei mesi successivi. “Non sappiamo quanto sia reale questo dato e soprattutto di quale forma di lavoro si tratti. Sappiamo però che i percorsi formativi spesso sono una semplice formalità e che tali tirocini vengono attivati talvolta per mansioni che richiedono competenze elementari, in certi casi per supplire a picchi di lavoro. Alla fine si determina un uso distorto dello strumento senza che vi sia alcun controllo da parte degli organi preposti. Quanti hanno arricchito le proprie conoscenze e le proprie competenze professionali? Quanti si sono inseriti stabilmente nel mondo del lavoro e in che forma?”, dicono Cgil, Nidil Cgil e Sol Cgil, che aggiungono: “La Regione, che continua a finanziare le aziende che prendono in carico i tirocinanti, ha intenzione di intervenire su questo problema o no? O, con la crisi occupazionale che avanza, assisteremo a sempre più aziende che useranno in modo anomalo i tirocinanti con i soldi della Regione? Vogliamo sederci ad un tavolo e fare le nostre proposte perché non si butta via ciò che di buono c’è, ma l’idea che così intanto ‘i giovani si fanno una esperienza e si fanno conoscere delle imprese’ non può funzionare”. Da qui, Cgil-Nidil Cgil-Sol Cgil Firenze lanciano un questionario online per dire sì ai diritti e no allo sfruttamento nel campo di tirocini, stage e praticantati, rivolto a chi li sta svolgendo o li ha svolti, per capire se stanno arricchendo le competenze professionali o lo strumento viene usato in modo distorto. Il questionario si chiama “Giovani, carini e tirocinanti – Indagine su tirocini, stage e praticantati nel territorio della Città Metropolitana di Firenze” (25 domande, 3 minuti, forma anonima) e si compila cliccando su questo link: https://it.surveymonkey.com/r/JVCX35T

“Vogliamo farci raccontare da ragazzi e ragazze la loro esperienza per poi chiedere alla Regione Toscana un confronto per dare maggiori tutele alle ragazze ed ai ragazzi che svolgono i tirocini”, spiegano Cgil-Nidil Cgil-Sol Cgil Firenze.

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