BASTA BIDONI: DIFENDERSI DALLE OFFERTE DI LAVORO FALSE, INGANNEVOLI, ILLEGALI

Chi cerca lavoro si accorge immediatamente che le aziende che cercano personale si comportano in modo diverso a seconda della loro struttura e dimensione. Questo è particolarmente vero nei territori dove prevale l’offerta di lavoro da parte di aziende di piccole e piccolissime dimensioni (le cosiddette microaziende).
Tipicamente l’offerta dell’azienda piccola, artigianale, locale, familiare non emerge: non viene pubblicata né dal centro per l’Impiego, né da portali privati né dai giornali.
La vostra parrucchiera, quando cerca un apprendista, probabilmente “mette in giro la voce” o al più espone un cartello in vetrina. Il canale diretto e personale, il più tradizionale e legato al vicinato, ha i tradizionali difetti in quanto a trasparenza: tra le offerte di lavoro che non emergono pubblicamente troviamo nascosto il futuro lavoro nero, il caporalato, forme contrattuali che non rispecchiano la prestazione effettiva e tutte le varie forme di illegalità che rendono il mercato del lavoro in Italia quello che è e che ben conosciamo.
Le offerte che emergono più probabilmente appartengono ad aziende più grandi, o più strutturate, o semplicemente più informatizzate. Le troviamo sui portali per la ricerca di lavoro; si potrebbe pensare che il fatto di essere pubblicate ne garantisca la trasparenza, in molti casi è proprio così.
Purtroppo riscontriamo ogni giorno, mescolate massicciamente alle offerte autentiche e legali, offerte di lavoro che si rivelano essere:
  • illegali in quanto l’attività proposta è contro la legge (ad esempio marketing piramidale, pagamenti in nero, ma addirittura purtroppo anche prostituzione);
  • illegali dal punto di vista dell’orario, della retribuzione, delle prestazioni richieste;
  • ingannevoli, quando l’offerta nasconde aspetti sostanziali e particolarmente sfavorevoli (vendite porta a porta);
  • semplicemente false;
  • sessualmente moleste;
  • discriminatorie e/o offensive;
  • tentate vendite di corsi di bassa o nulla qualità (e nessun effetto sulla occupabilità);
  • tentate vendite di merci (i famosi kit );
  • tentativi di furto d’identità;
  • tentativi di furto di dati.
L’illegalità nell’incontro domanda offerta di lavoro è un problema sociale della massima importanza: i danni sono molto rilevanti sul piano sociale e individuale.
Le persone in cerca di occupazione ne ricavano un senso di umiliazione, sfiducia e di inutilità che corrode le motivazioni.
Sul piano collettivo l’effetto è quello tipico delle fake news: si distruggono i meccanismi della fiducia reciproca. Il mercato del lavoro diventa una giungla in cui tutto è possibile.
Non ci arrendiamo all’illegalità e al malcostume e ribadiamo le caratteristiche che un’offerta di lavoro deve possedere per poter essere considerata legale e trasparente.
Se hai un caso da segnalare o vuoi saperne di più rivolgiti al SOL CGIL nel tuo territorio.
Standard di riferimento per la pubblicazione di offerte di lavoro, coerente con le normative e con le procedure adottate dalle aziende certificate in qualità e dai Centri per l’Impiego.
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