Servizi-turismo, allarme licenziamenti e ammortizzatori: presidio a Firenze
Senza stipendio, con ammortizzatori a singhiozzo e ora anche il rischio licenziamento al 31 ottobre: commercio-servizi-turismo, presidio di 150 lavoratori e lavoratrici a Firenze con Filcams Cgil e Cgil. Che lanciano un appello a Governo e Regione: “Prorogare ulteriormente il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori sociali (per i quali urge una riforma complessiva), altrimenti avremo impatti devastanti: migliaia di persone sono col fiato sospeso”
“Prorogare ulteriormente gli ammortizzatori sociali Covid e il blocco dei licenziamenti in scadenza il 31 ottobre”: sono le richieste che hanno lanciato al Governo la Filcams Cgil e la Cgil stamani a Firenze in piazza Duomo durante il presidio di oltre 150 lavoratori e lavoratrici di commercio, turismo, servizi, appalti. Nell’occasione, una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta in Regione dal presidente Eugenio Giani (insieme al capo di gabinetto e al consigliere Valerio Fabiani), a cui è stato chiesto di fare pressione sull’esecutivo. Giani si è impegnato a sostenere le istanze della vertenza anche con atti formali.
Durante il presidio lavoratori e lavoratrici hanno raccontato al microfono la loro esperienza (erano presenti anche lavoratori e lavoratrici, che versano in condizioni analoghe, di altre categorie Cgil che li rappresentano). Si tratta di persone che hanno pagato sulla propria pelle il prezzo della crisi e della pandemia: mesi senza stipendio, ammortizzatori sociali in ritardo o a singhiozzo, e ora anche il rischio di rimanere senza reddito o del licenziamento.
Nel turismo a Firenze con la pandemia si sono persi almeno 5mila posti di lavoro (stabile o a tempo), a ad oggi sono circa 20mila le aziende che hanno fatto domanda per avere l’ammortizzatore sociale Fis Covid per il proprio personale.
“L’emergenza non è finita, senza prorogare ulteriormente gli ammortizzatori sociali Covid19 e il blocco dei licenziamenti, avremo impatti sociali devastanti, tra Firenze e provincia ci sono decine di migliaia di persone col fiato sospeso: è fondamentale inoltre prevedere una riforma degli ammortizzatori sociali che consenta coperture a ogni tipo di lavoratore, mentre sulle politiche attive del lavoro bisogna accompagnare le fasi di trasformazione e transizione affinché tutto non torni esattamente come prima della pandemia – ha detto Maurizio Magi, segretario generale Filcams Cgil Firenze -. Solo una riforma degli ammortizzatori sociali inclusivi e generali e delle politiche attive del lavoro può infatti consentirci di affrontare la trasformazione dei processi produttivi che la transizione ci impone, specie in un territorio come quello fiorentino, purtroppo caratterizzato in questi anni dall’overturismo fondato sulla rendita e la bassa qualità del lavoro”. Concetto su cui insiste anche Bernardo Marasco della segreteria Cgil Firenze: “Chiediamo una riforma degli ammortizzatori sociali che siano inclusivi e generali per ogni tipologia di lavoratore, e adatti ad affrontare la trasformazione dei processi produttivi che la transizione ci impone”.
È di questi giorni la notizia di una possibile proroga di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione: Cgil e Filcams Cgil non si accontentano di lanci di agenzia, vogliono certezze. Il problema ovviamente poi si riproporrà al termine di quelle 13 settimane, per questo il sindacato chiede di allargare il discorso sugli ammortizzatori sociali verso una riforma complessiva.