Una scuola in Senegal per Denise Latini (di Galgani-Rapezzi)

di Paola Galgani e Alessandro Rapezzi su collettiva.it

Denise Latini ci ha lasciato all’improvviso, il 13 di agosto del 2020, a 43 anni.  Denise era un avvocato della Cgil di Firenze. Aveva deciso di diventare avvocato per rappresentare il lavoro, per lottare contro le ingiustizie sociali e i soprusi, per la dignità delle persone. Come ha sempre fatto per tutta la sua brevissima vita, non ha mancato di riempire il vuoto che la sua morte ci ha lasciato con un obiettivo, con un impegno.

Nel suo testamento ha destinato gran parte dei suoi risparmi per realizzare quello che lei ha definito “il suo sogno e il progetto”: costruire una scuola in Africa. Ha chiesto di realizzarlo a un gruppo di amici e compagni. Ci siamo resi conto che l’unica organizzazione a cui potevamo affidarci per realizzare questo progetto fosse la Cgil, attraverso il suo dipartimento Internazionale. Salvatore Marra ci ha aiutato a individuare l’associazione che poteva essere il nostro riferimento in Senegal.

E abbiamo incontrato ne “I Bambini di Ornella”, associazione nata dall’impegno di un sindacalista, Severino Proserpio e da sua moglie Ornella, che da anni porta vanti progetti di sviluppo in Senegal, il soggetto con cui non solo costruire, ma riempirla dei valori a cui Denise ha dedicato tutta la vita. Non si tratta di beneficenza, ma di solidarietà e cooperazione. Una solidarietà concreta, che ha come fine l’emancipazione da una condizione, a partire dalla possibilità per tanti bambini di poter frequentare una scuola, che dia loro l’opportunità di giocare, di crescere, di imparare, di socializzare.

In poco più di un anno la scuola dell’infanzia “Denise Latini” è stata realizzata. È stata inaugurata il 3 novembre di quest’anno, a Daga Djalaw, villaggio a un centinaio di chilometri da Dakar, nel giorno del compleanno di Denise. Ma, per quanto importante, non ci possiamo accontentare di aver costruito un luogo accogliente e protetto per bambini che altrimenti sarebbero esclusi da un percorso educativo. Se non si tratta di beneficenza ma di solidarietà e cooperazione, dobbiamo costruire un legame tra la scuola dell’infanzia di Daga Djalaw e le scuole della comunità nella terra di Denise, Certaldo, dando continuità al progetto e facendolo diventare parte integrante della vita di quella comunità.


Denise ha sempre avuto una sensibilità particolare per le vicende del continente africano. I fenomeni delle migrazioni di massa che caratterizzano gli ultimi decenni, gli elementi scatenanti di tale condizione, le modalità di accoglienza degli stranieri nel nostro Paese: questi sono stati da sempre argomenti di attenzione nella sua attività politica. Anchei temi dell’inclusione, dell’integrazione, del rispetto dei dirittidelle persone disabili sono stati punti di attenzione per Denise, un elemento sempre presente nella sua attività sociale e professionale. In particolare i destini dei bambini, la loro formazione, il loro sostentamento, il loro futuro e quello di questo mondo, declinati sui temi della migrazione e dell’inclusione sociale rappresentano elemento di ulteriore sensibilità per Denise, sia in termini politico-sociali che personali.

Il progetto descritto si è concretizzato ad oggi con la costruzione della scuola e con la presa in carico di tale struttura da parte de “I Bambini di Ornella”, che ne svilupperà l’attività educativa e la consoliderà nella struttura di quella comunità: oggi quindi occorre pensare a come dare continuità al progetto, a partire dall’obiettivo di costruire un legame tra il territorio in cui è nata e vissuta Denise e quella comunità.


Attraverso il rapporto con le istituzioni occorre far conoscere agli alunni degli istituti di Certaldo la nascita di questa scuola e le caratteristiche di quel territorio. A Certaldo vive una significativa comunità senegalese che potrà essere coinvolta, con la quale diffondere l’importanza della iniziativa scaturita dal lascito di Denise. Insomma un gemellaggio tra le comunità di Daga Djalaw e Certaldo, attraverso il rapporto con l’istituto comprensivo: condivideremo con le istituzioni, Comune e scuola, le modalità con cui rendere concreto questo rapporto.

Inoltre si potrà pensare anche a sviluppare progetti con le scuole superiori, rispetto a tutto ciò che significa il fenomeno migratorio, per ciò che riguarda gli aspetti sociali, economici, culturali. Si potranno cercare collaborazioni con le scuole superiori del territorio più ampio: già durante l’estate un’importante iniziativa a sostegno della scuola in Senegal organizzata dal sistema associativo di Fucecchio aveva tracciato questa strada. In quella sede, oltre a presentare la scuola in costruzione, sono stati creati i presupposti di rapporti con le scuole del territorio che possono stimolare il legame tra le comunità per la nascita di un ponte necessario tra mondi diversi, culture diverse. A Fucecchio, oltre alle scuole del primo ciclo, ha manifestato il proprio interesse anche la scuola superiore.

Su questa traccia, la famiglia e gli amici di Denise, con l’associazione “I Bambini di Ornella” e le comunità che lo vorranno proseguiranno il consolidamento del progetto, sapendo che si potrà contare anche sull’aiuto della Cgil.

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